Luchino Antonella - 2013-07-01 Buongiorno, agganciandomi all'intervento del Signor Cicoria, voglio mettere in evidenza anche quanti aiuti in denaro (da parte dello Stato e quindi di tutti noi cittadini), nel corso degli anni,sono stati elargiti a quelle aziende che poi hanno trasferito la loro attivita' all'estero. Perche' lo Stato italiano non chiede il rientro di queste somme con gli interessi? Qualcuno probabilmente mi rispondera' che questa e' pura utopia.....
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giuseppe cicoria - 2013-06-29 Ai consolidati mali degli italiani si è aggiunta anche una precipitosa ed irresponsabile globalizzazione voluta da industriali che si sono modificati geneticamente in finanzieri. Per il solito principio dei vasi comunicanti è stata inevitabile la tendenza al livellamento delle condizioni economiche e sociali di mondi totalmente diversi. Si spiega così la lotta dei "finanzieri" a togliere molto ai lavoratori europei e a far crescere lentamente le condizioni dei lavoratori extra europei. Gli ex-industriali producono a quattro soldi all'estero. Vendono a caro prezzo in Europa e fanno passare le contrattazioni nei paradisi fiscali. Ottengono così il beneficio di accumulare forti guadagni all'estero che non vengono reinvestiti in patria, con l'aggravante di essere esentasse in Italia. Il dottor Squinzi dovrebbe guardare meglio questo fenomeno prima di lamentarsi sull'inefficienza della politica. Non è che i suoi rappresentati "chiagnono e.....fott..." come dicono i napoletani? Gli USA hanno iniziato ad impedire che i prodotti di aziende che hanno delocalizzato possano essere venduti nel loro paese. Perchè in italia permettiamo, ad esempio, che venga trasferita all'estero la produzione di calze da donna, che, poi, vendono vendute in Italia? Ho letto che anche la famosa Brembo (freni ad alta tecnologia) sta delocalizzando. Allora vuol dire che anche le produzioni di alta qualità ed alto valore aggiunto vengono tolte agli italiani. Il principio che i tedeschi vanno bene perchè costruiscono cose fatte bene e ad alto valore aggiunto e forse desueto? Se è così allora la faccenda è più grave di quanto si pensi. Bisogna seriamente rivedere il concetto di un completo libero mercato e porre in fretta qualche ostacolo prima che tutto crolli e venga fuori una rivolta sociale!
Alla battuta su Grillo dell'amico Aldo a costo di perdere la sua amicizia voglio consigliare maggiore cautela perchè non si possono offendere 9 milioni di italiani. La verità è che i tradizionali politici, che sempre sono stati difesi, non solo hanno deluso ma ,attualmente, sono prevalentemente disprezzati per aver dimostrato completo distacco dai cittadini che ritengono di rappresentare, curando quasi esclusivamente i loro interessi e quelli delle loro associazioni o partiti. Grillo ha rappresentato una novità che ha stimolato un desiderio liberatorio da questa situazione di stallo. Se poi, per il momento, le aspettative sono state parzialmente deluse, ciò non vuol dire che bisogna rivalutare il preesistente. Grillo è stato accerchiato da tutti e da tutto per il prevalente ed esclusivo motivo di aver avuto l'ardire di pretendere l'attuazione dell'esito di un referendum popolare , che pretendeva di togliere il finanziamento pubblico ai partiti. Apriti cielo....! I fuoriusciti, finora, solo quelli che per "motivi ideologici" non vogliono ridursi la diaria. Brave persone...! | ||
Aldo Cantoni - 2013-06-27 Caro Omonimo,
articolo ineccepibile. Purtroppo nonostante i guai italiani da te citati siano noti da tempo come tipologia ed in crescita quantitativa, udiamo sempre e solo farne l' elenco, mai uno che abbia il coraggio di dire come se ne esce, quali i ruoli e quali i tempi. Ma allora a che titolo l' alta dirigenza italiana (non solo politica) occupa i posti che occupa e come
è stata selezionata? E' anche vero che l' Italia che vota Grillo non merita di meglio.... |