Giorgio Merlo - 2013-04-14 Se si dovesse ritornare al mattarellum - cosa che auspico - i candiadti nel collegio sarebbero scelti inesorabilmente con le primarie. Ma non con quelle "farlocche" che abbiamo conosciuto a fine dicembre con il Pd. Cioè dove passavano quei candidati che avevano a disposizione maggiori pacchi di tessere e dintorni. Ma facendo votare i cittadini elettori di quel collegio. Dubito, però, che verrebbe fatta quella scelta. Nel Pd amano troppo le tessere! | ||
Beppe Mila - 2013-04-12 "Le primarie farlocche del PD, i clik dei grillini e la designazione centralistica delle candidature di tutti gli altri partiti non sono certamente la risposta adeguata per garantire una vera “qualità” della classe dirigente politica nel nostro Paese."
Queste tre ultime righe da sole sono un'analisi perfetta . Giorgio inonda le caselle email dei tuoi ex colleghi con quest'appello al buon senso , accidenti, perchè solo noi peones ragioniamo ed il vertice no?
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carlo baviera - 2013-04-12 Caro Giorgio, condivido. Del resto, come si dice tertium non datur. Una sola aggiunta mi permetto, nel caso che il legislatore scegliesse il ritorno al collegio uninominale: come viene scelto il candidato della lista? Con primarie (probabilmente non tanto soddisfacenti, come è stato tante volte in quesi anni) oppure li decide il partito (e saremmo da capo). Perchè, legato a questi aspetti banali, o si vota quell'unico nome piaccia o meno(già in passato per il Senato si doveva catapultare qualcuno nei collegi per garantire il pluralismo) oppure si deve votare per un partito diverso dal proprio; e la cosa non mi sembra quanto di meglio sperare. Comunque, uscire dal "porcellum" sarebbe già una mezza vittoria. |