Stampa questo articolo
 
Dove Renzi ha sbagliato
 
di Alessandro Risso
 

Le primarie del centrosinistra hanno suscitato un vivace confronto di idee tra i Popolari impegnati nel Partito Democratico. Tutti coloro che auspicano un futuro governo di centrosinistra hanno motivo di rallegrarsi per l’esito delle primarie, che si sono rivelate un ottimo palcoscenico in particolare per il PD, confortato dai successivi sondaggi. Invece di provocare divisioni interne e indebolire il partito, come in tanti temevamo, le primarie sono state occasione di un fecondo dibattito tra persone per bene che ha rinvigorito l’immagine esterna del PD.
Matteo Renzi ha avuto il merito di imporsi come homo novus del PD e ha raccolto consensi lusinghieri. Dopo il primo turno, chiuso con il 36%, tra i suoi sostenitori si era anche fatta strada la speranza che potesse riuscire nella clamorosa rimonta al ballottaggio. Ipotesi non realistica, poiché Renzi non era in grado di intercettare i voti degli altri candidati eliminati al primo turno. I numeri dicono che il voto a Bersani è cresciuto in modo significativo in tutta Italia, mentre Renzi non è riuscito a mantenere neppure i consensi ottenuti la domenica precedente. Il dato del nostro Piemonte valga per tutti: Bersani ha ottenuto 15.000 voti in più, Renzi 3.000 in meno, considerando che la seconda volta non si sono recati ai seggi circa 15.000 elettori. Proprio questo dato, i 300.000 votanti che in tutta Italia non hanno votato per il ballottaggio – pari al 10% del totale – deve far riflettere il sindaco di Firenze. Suoi errori di valutazione hanno indotto una parte non trascurabile dei suoi elettori a non riconfermargli il consenso, scavando un solco più ampio di quanto fosse preventivabile. I sondaggi più favorevoli a Bersani lo davano vincitore con il 57-58%: l’aver ottenuto il 61% dipende, oltre al riconoscimento dei meriti del segretario, anche dalle debolezze del competitore. Ne indichiamo tre.
La prima è quella ammessa da Renzi stesso: “Fuori dalla Toscana non sono riuscito a scrollarmi di dosso l’immagine del ragazzetto ambizioso che voleva cambiare le cose”. Una frase dettata forse dall’amarezza del momento, ma significativa della consapevolezza di non poter ancora avere il sufficiente bagaglio di esperienza e di affidabilità per aspirare alla guida del Governo italiano. L’eloquio spigliato, il dinamismo, la giovinezza e l’inno alla “rottamazione” dell’attuale classe dirigente avrebbero forse potuto essere vincenti nella scalata alla segreteria del partito, non per la premiership.
Seconda debolezza, anzi un vero e proprio sbaglio, è stata riproporre la “teoria dell’autosufficienza del PD”. Gli elettori di centrosinistra vogliono che dalla primavera prossima un governo politico – con la bussola della moralità e dell’equità sociale – piloti il nostro Paese fuori dalla crisi, non solo economica, che lo attanaglia. Bersani ha realisticamente indicato la via delle alleanze, con SEL e i socialisti a sinistra, con le forze europeiste e antipopuliste al centro, per raggiungere la maggioranza nel prossimo Parlamento. Che si cambi la legge elettorale depotenziando il premio di maggioranza al primo partito o che si mantenga il famigerato “porcellum”, voluto da Berlusconi nel 2006 per indebolire preventivamente le possibilità di vittoria dei progressisti al Senato, al PD serviranno alleati per garantire al Paese una maggioranza numericamente solida nei due rami del Parlamento. Renzi ha invece riproposto la ricetta di Veltroni – quella dell’autosufficienza dei Democratici – già rivelatasi deficitaria nel 2008. Questa volta bisogna vincere le elezioni esprimendo una maggioranza a guida PD. Se non ce la si fa da soli, bisogna aver chiaro su chi poter contare. La presunzione di poter fare a meno di alleati rischia solo di condurre a una situazione di stallo in cui l’unica ipotesi di governabilità è nella riedizione del governo tecnico sostenuto e condizionato anche dalla destra. Non stupisce quindi che il “tutto o niente” di Renzi abbia fatto preferire il più realista Bersani.
Terzo sbaglio, non decisivo per il risultato finale al ballottaggio ma capace di aumentare il solco tra i due contendenti, è stata la forzatura sulla possibilità di cambiare le regole della partecipazione al voto tra primo turno e ballottaggio. Il paginone sui quotidiani con l’appello del Comitato Renzi agli elettori che non si erano preregistrati a farlo on-line e recarsi comunque ai seggi chiedendo di votare, si sono rivelati un boomerang per il sindaco di Firenze. Per il popolo del centrosinistra il rispetto delle regole democraticamente stabilite (e pure all’unanimità!) è un valore che non può essere ignorato o calpestato. Il tentativo di sapore “berlusconiano” per cambiare le norme in corsa è costato a Renzi il compattamento dei voti liberi su Bersani e la disaffezione di una fetta di suoi elettori che hanno disertato il secondo turno.
Detto ciò, vanno poi apprezzati lo stile con cui Matteo ha accettato il risultato e la scelta di ricompattarsi nel partito sotto la guida di Bersani. Uno scacchista sa che si impara molto più da una sconfitta che da una vittoria. Se Renzi saprà crescere facendo tesoro di questa esperienza, sarà una risorsa importante per il futuro del PD.


Andrea Griseri - 2012-12-18
Seria e pacata analisi. Temo che Renzi debba verificare l'identità dei suoi compagni di strada. I rischi di infiltrazioni in una corrente che genericamente lancia un messaggio di cambiamento sono molteplici. E il vero messaggio nuovo non lo ha pronunciato: se si accetta senza neanche sbuffare l'assurdo del pareggio di bilancio in Costituzione - significa perdita definitiva di sovranità e non crescita assicurata - non si rappresenta nulla di nuovo!
giuseppe cicoria - 2012-12-12
Caro Risso questa volta non sono d'accordo. Renzi era il nuovo; Bersani nei confronti televisivi è stato graziato da Renzi. Bastava pestare sull'affare Penati e sull'Ilva ma il rischio era di danneggiare il partito! Non si può accettare le sfide e, poi, dettare le regole per vincere comodamente ed a tutti costi. Mi è sembrata una passerella per apparire democratico e, poi, nei fatti non esserlo. Se si fosse allargata la base elettorale tutta la vecchia intellighenzia post- comunista andava a spasso! Bene ha fatto Renzi a chiedere di modificare le regole che impedivano ai cittadini di avvicinarsi al partito. Renzi è stato coperto per questo da ingiustificabili improperi provenienti da tutti i boss del partito che hanno tifato in maniera scorretta ed in modo sfacciato per Bersani. In queste condizioni Renzi non poteva vincere ed il risultato ottenuto è davvero strabiliante! (altro che sconfitta!). Tenuto conto dell'appeal e del consenso conquistato tra gli elettori dell'area di centro non era certamente improbabile arrivare DA SOLI al 40% dei voti se Renzi avesse vinto. Tenuto conto del silenzio che perdura da parte di Bersani per una corretta intesa con Renzi, ora quei voti, anche quelli virtuali, rischiamo di perderli strada facendo giacchè l'elettorato è in questo momento molto mobile ed instabile. Se Monti si presenta, la frittata è fatta! Il PD resta solo con SEL e, se vince in maniera antidemocratica con il "porcellum", saranno cavoli amari per le ideologie degli amici "popolari" e la coalizione, tutta di sinistra vetero-comunista, non avrà la governabilità al Senato. Si affretti, quindi, il nostro Segretario ad assicurare alle prossime elezioni la presenza dei cosidetti renziani organizzando le primarie anche per i futuri candidati, altrimenti prepariamoci a rivedere un vecchio film già visto delle armate brancaleone vittoriose prima di combattere le guerre! Un caro saluto.
Valeria Astegiano - 2012-12-11
Condivido solo in parte l'analisi. Ho votato convintamente Renzi. Era evidente la sua non vittoria . Il risultato al primo turno mi sembra significativo del bisogno di cambiare. E questo si è visto anche nella mia città!!!!! Ho trovato inverosimile l'atteggiamento dell'On. Bindi che da Presidente del PD non è riuscita a mantenere una doverosa equidistanza dai candidati.Non si può andare da soli??? Speriamo che la coalizione con SEL , cioè con Vendola, porti risultati migliori del passato!!!