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Torino dimentica Sturzo
 
di Alessandro Risso
 

Tra pochi giorni ricorrerà il 53° anniversario della morte di don Luigi Sturzo, deceduto a Roma l’8 agosto 1959, all’età di 88 anni.
È stato uno dei più grandi leader e pensatori politici del Novecento, e non devo certo spendere parole con i Popolari piemontesi per motivare questo giudizio, per altro unanimemente riconosciuto da storici e politici.
Eppure un personaggio di tal levatura non è ricordato nella toponomastica della Città di Torino. Va bene che il capoluogo subalpino abbia ereditato – e ricordato anche nei personaggi minori – tutta la storia sabauda, oltre all’epopea risorgimentale. Va bene che nel tumultuoso sviluppo urbanistico degli anni Sessanta e Settanta ci si sia indirizzati per comodità sulla botanica e sulla geografia, ricordando anche un’infinità di Comuni, del Torinese e del Piemonte, di altre Regioni e di altri Stati. Andando poi a vedere come sono stati ricordati i contemporanei del fondatore del Partito popolare, è sacrosanto che il cuneese Giovanni Giolitti abbia una via centrale, così come il torinese di nascita Piero Gobetti o il torinese d’acquisto Antonio Gramsci. Ma le scelte passate non sono – e giustamente – state compiute solo pensando alla ”piemontesità”. Infatti il Municipio ha fatto bene negli anni a ricordare il pugliese Gaetano Salvemini, il lombardo Filippo Turati, il lucano Francesco Saverio Nitti o l’abruzzese Benedetto Croce intitolando loro vie o corsi. Ma perché manca il siciliano Luigi Sturzo?
Ipotizzare delle spiegazioni porterebbe lontano. Meglio pensare che si sia trattato di una dimenticanza protrattasi nel tempo, di cui non vale la pena ricercare le responsabilità. Ora possiamo essere noi dell’Associazione “I Popolari” ad avanzare la richiesta formale al Comune per ricordare un grande italiano e colmare una piccola lacuna per la nostra Torino.


gian paolo zanetta - 2012-08-09
sono d'accordo sulla proposta
Pietro Policante - Biella - 2012-08-05
A Biella una via intitolata a don Sturzo c'è e anche piuttosto ricordata, visto che vi ha sede uno dei più importanti poliambulatori della città. Le idee camminano con le gambe degli uomini (e delle donne). Possibile che dal dopoguerra ad oggi, a Torino, non ci sia stato un uomo (o una donna) a cui sia venuta in mente questa idea/proposta e la forza di portarla avanti? mea culpa, mea culpa ....
Pier Luigi Tolardo - 2012-08-04
Se pensiamo a quanto sia stato importante il Congresso di Torino del PPI anche per la storia dell'antifascismo italiano, la scelta di dedicare una via a Sturzo in una Città come Torino,caratterizzata da sempre per il suo impegno antifascista è ineludibile.
Arnaldo Reviglio - 2012-08-03
Più volte ho avuto, come tanti di noi, l'occasione di ricordare quanto sono attuali la visione della cosa pubblica e il pensiero politico di don Sturzo. E' sicuramente un'ottima idea da non lasciar cadere nel dimenticatoio.
franco maletti - 2012-08-03
A livello europeo sono già in tanti a fare parte del Partito Popolare Europeo senza averne il titolo e la storia. Bisogna aspettare che ci sia un'amministrazione di centrodestra a Torino per vedere una via intitolata a Sturzo? Sarebbe il colmo! In un'epoca dove il trasformismo è quasi un merito c'è da riflettere. Oltretutto a Torino molte vie ricordano un passato che non c'è più (corso Unione Sovietica ad esempio). Ricordare una persona che non c'è più ma il cui pensiero è ancora attualissimo è senz'altro meglio.
Rodolfo Buat - 2012-08-03
Assolutamente corretto. Non dimentichiamo che Sturzo rimane ancora uno dei pensatori politici più moderni. L'idea centrale del Partito Popolare è ancora oggi una lezione di come interpretare la complessità e il cambiamento.
giorgio merlo - 2012-08-02
Ottima idea caro Sandro. Anche perché la cultura politica e le tradizioni ideali passano anche, e soprattutto, attraverso la simbologia della toponomastica. E i Popolari piemontesi dovrebbero essere fieri e orgogliosi di una simile proposta.