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Gli ipocriti padri/padroni
 
di Bertoldo
 

Ormai lo dicono tutti. Semplici elettori, iscritti e militanti di partito, parlamentari e aspiranti tali (in lunghissima e crescente schiera), per non parlare dei leader politici. Da tutti proviene un unico e netto messaggio: i prossimi parlamentari saranno eletti direttamente dai cittadini, senza se e senza ma.
Fin qui tutto fila. Ma non riesco a far tacere qualche malizioso interrogativo, che ricavo da alcuni fatti inoppugnabili. Li passo in rassegna, sperando di non incappare nelle ire dei padri/padroni della politica italiana.
Innanzitutto i partiti italiani – tranne uno, il PD – sono tutti a sfondo padronale e personale. Cioè partiti dove comanda uno solo, il cui nome è stampato a titoli cubitali nel simbolo del partito. Dove i quadri periferici vengono designati da uno solo. Dove la sua elezione a “capo” avviene attraverso l’applauso. E allora – domanda inelegante ma necessaria – questo “leader maximo” rinuncerà proprio a designare i “suoi” parlamentari, cioè la rappresentanza politica più prestigiosa, appaltandola alla discrezionalità degli elettori? Lascio a voi la risposta.
In secondo luogo, se fate attenzione, noterete che sono proprio questi padri/padroni a contestare ogni ipotesi di sistema elettorale che superi definitivamente il “porcellum”. Ci vuole sempre “ben altro”. Ricordate? I famosi “benaltristi”...
La bozza Violante? Insufficiente, retrograda e guarda al passato. Da bocciare.
Un sistema tipo elezione per le Province? Da respingere al mittente. Bocciato.
Ripristinare le preferenze? Significa ritornare alla corruzione di massa. Bocciato.
Un modello spagnolo italianizzato? Siamo mica pazzi. È una sorta di “porcellum” in miniatura: sono sempre liste bloccate, anche se in piccole circoscrizioni. Da bocciare senza appello. Ci vuole ben altro!
Se infine la riforma elettorale non si farà – dicono a gran voce i padri/padroni – qualcuno la pagherà cara. Chi? Semplice, il PD, che attraverso la “bozza Violante”, vuole ingessare il sistema politico e ingannare i cittadini. Così i padri/padroni dei partiti faranno a malincuore le liste, indicando le persone di fiducia. E solo di fiducia, sia ben chiaro. Quelle che non disturbano il manovratore. E poi spareranno contro quei professionisti della politica – “criminali” e “farabutti”, aggiungo io – che hanno impedito di riconsegnare al cittadini la scelta degli eletti.
Certo, è un trucco difficile da spiegare e dar far emergere, condito da furbizia, ipocrisia e cinismo dei vari padri/padroni. Ma, secondo voi, non sarebbe arrivato il momento di smascherare questi farabutti che urlano di giorno come iene incarognite per invocare la riforma e poi di notte si trovano per far saltare qualunque accordo? O dobbiamo continuare a fingere di credere a questi ipocriti?