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TAV: riflessioni di un turista tedesco
 
di Franco Maletti
 

“Vede…” mi dice in buon italiano “tra noi e voi esiste una differenza sostanziale: da noi casini come quelli della Tav non possono succedere. Infatti, quando da noi in Germania… ma forse è così in tanti altri Paesi del mondo… il Governo decide per l’interesse della Nazione che va realizzato qualcosa che migliora le condizioni del proprio popolo, subito ci sediamo tutti intorno al tavolo non per discutere se quella cosa si fa o no, ma per discutere COME realizzarla. Da voi invece, c’è sempre qualcuno che crede di saperne più degli altri e si mette di traverso: a volte solo per attirare l’attenzione su di sé, a volte per ‘trattare’ le condizioni del suo silenzio, a volte solo per fare casino coinvolgendo più gente possibile. Hai litigato con la suocera? Vieni qui a sfogare la tua rabbia. Ce l’hai con il mondo? Ancora meglio. Ti piace spaccare tutto e sfidare la polizia? Qui hai l’occasione. Tutto è permesso. La legge? Non conta, perché è ‘ingiusta’. È in questo modo che si radunano facilmente per strada violenti pronti a raccogliere qualunque occasione per fare la ‘rivoluzione’:
Gli Italiani, tutti gli altri, che non sono d’accordo con la violenza, non possono fare finta di niente e girare la testa dall’altra parte. Ai tempi delle Brigate Rosse… “né con le Brigate Rosse né con lo Stato”… Ricordate? Quanto danno, quanti morti è costato questo atteggiamento? Oggi non potete più ripetere questi errori. Dalla parte dello Stato bisogna stare sempre: perché le cose che non si condividono vanno modificate con il voto democratico, e mai con la violenza. Altrimenti è la fine dello Stato e delle sue leggi, è la fine della democrazia, dell’unione tra i popoli, dell’unione tra voi stessi…”.
Mentre il turista tedesco si allontana scuotendo la testa, mi viene in mente di quando negli anni Ottanta, andando per motivi di lavoro avanti e indietro per la Val di Susa, sulla montagna all’altezza di Condove notai per la prima volta una parete di roccia con una scritta bianca in stampatello dal significato per me incomprensibile, e rimasto tale per lunghi anni a venire : “NO TAV”. L’autostrada per il Frejus era stata finita da poco, con costosissime modifiche nella sua costruzione derivanti dall’ostruzionismo degli abitanti di Bussoleno che avevano imposto la variante del passaggio in galleria, con la costruzione del traforo di Prapuntin. Credo che l’impresa costruttrice ringrazi ancora oggi per quel regalo. Evidentemente gli abitanti di Bussoleno già sapevano allora che scavando la galleria là non c’erano né uranio né amianto, ma soltanto falde acquifere che hanno reso ancora più costosi i lavori...
Ma adesso, al di là dei ricordi, so finalmente nella sua completezza il significato di quella scritta “NO TAV”: era il programma di lavoro per la generazione successiva.


Arnaldo Reviglio - 2012-03-19
Mi auguro sappiate che la NLTL sarebbe un'opera enormemente costosa (10 volte di più al Km. che in altre nazioni, enormemente dannosa (ambiente, salute - vedi relazioni) ed inutile, in quanto c'è già una linea internazionale a doppio binario sottoutilizzata con un tunnel recentemente rimodernato. Mi auguro sappiate che la soluzione imposta non è mai stata condivisa dagli Enti locali, le soluzioni alternative inserite nei quaderni dell'Osservatorio sono diventate carta straccia. Non c'è una espressione a favore che non sia uno slogan e non una seria motivazione a sostegno. Il TGV francese già transita, e si vorrebbe una nuova linea con tutto quello che comporta, per risparmiare mezz'ora ! L'ipotetica stazione internazionale di Susa taglierebbe fuori dal mercato turistico l'Alta Valle, ora servita con le stazioni di Oulx e di Bardonecchia. L'auspicato trasferimento a gomma a rotaia si attua con un sistema diffuso di trasferimento del traffico su tutte le linee ferroviarie del Piemonte ovviamente adeguate, con più materiale rotabile, e con obbligo di far viaggiare le merci su ferrovia. I lavori in territorio francese, a parte le discenderie, sono da iniziare, con enormi problemi per i tunnel della Chartreuse e di Belledonne. La linea, ammesso che ci siano i finanziamenti,sarebbe terminata fra cinquant'anni o forse più, mentre le priorità della nazione (che migliorebbero le condizioni del popolo) ci sono ora: dalla prevenzione dei rischi idrogeologici all'adeguamento sismico, dalla "green economy" alle politiche sanitarie e scolastiche, dalla ricerca alla promozione del turismo, come avviene in altre nazioni europee. Mi sembra che di strategico ci sia poco, a parte ciò che non verrà mai dichiarato, ma che è sulla bocca di tutti (non solo dei valsusini). Finchè il buon senso non prevale continuiamo ad essere su una strada pericolosa per le sorti della democrazia e a non affrontare i veri problemi, se non a parole. Altro che ridurre il problema a questione di ordine pubblico.
franco maletti - 2012-03-17
Le osservazioni del signor Gris mi obbligano ad una precisazione supplementare: perchè mi sembra sempre più chiaro che la disinformazione abbia, in moltissimi casi, giocato esclusivamente a favore dei sostenitori NO TAV. Si è creato nel tempo un gigantesco passa-parola che ha alimentato progressivamente ed in modo esponenziale i catastrofismi di tipo economico ed ambientale. La carenza di risposte puntuali ha fatto sì che ognuno, convinto delle proprie "certezze", abbia impedito un dialogo pacato e sereno tramite aggressioni verbali e non nei confronti di chiunque osasse sostenere cose diverse da quelle dei "professori" NO TAV. Molte persone perbene, non informate adeguatamente, hanno dato ragione ai NO TAV. Molte altre, in malafede, hanno impedito una replica che li avrebbe sbugiardati clamorosamente. Per chi volesse avere le idee più chiare invito a guardarsi il link nel quale, sul tema, Paolo Foietta risponde punto su punto alle contestazioni fatte in TV dal "divo" Marco Travaglio.
Andrea Gris - 2012-03-15
Da noi in Germania… ma forse è così in tanti altri Paesi del mondo… "il Governo decide per l’interesse della Nazione che va realizzato qualcosa che migliora le condizioni del proprio popolo", subito ci sediamo tutti intorno al tavolo non per discutere se quella cosa si fa o no.....già il fatto è che raramente in Germania i governi fanno qualcosa che "non" è nell'interesse generale!!! Nei paesi liberi, civili e non assuefatti a servire il popolo vuole conoscere con trasparenza a che pro pagare miliardi di denaro pubblico; intorno alla TAV/TAC da parte dei politici e dei poteri forti solo opacità, piani di ammortamento evasivi, disinformazione, doppiogiochismo. Quale risalto è stato dato alla lettera dei 360 scienziati e alla lettera di cui sono primi firmatari don Ciotti e Pepino? Nessuna. Questo è il vero spread fra noi e la Germania.