Arnaldo Reviglio - 2012-03-19 Caro Alessandro, forse sia te sia il premier Monti non sapete che il dialogo non c'è mai stato, e se c'è stato era a senso unico, in quanto le tesi degli Enti locali non sono state prese minimamente in considerazione. L'attuale progetto è sicuramente peggiorativo rispetto a quello del 2005, in quanto deturperà in modo irreversibile una Valle già ampiamente infrastrutturata (e non ripeto quanto detto in altri contributi). La parte significativa (?) degli oppositori è composta da coloro non interessati al percorso (Valsangone/Alta Valle - non tutti -) e di qualche sindaco del centrodestra che non osa disturbare il manovratore (qualcuno è molto preoccupato ed in difficoltà). Sarebbe molto più corretto che un Presidente del Consiglio di un governo tecnico sentisse i Sindaci del territorio, come richiesto al Prefetto. Perchè poi non si risponde ai quesiti di 360 studiosi? Per noi Popolari è forse meglio non ascoltare e non rispondere? Nella mia esperienza amministrativa ho constatato che l'arroganza e la mancanza di trasparenza non sono bei segnali. Qui non è questione di sant'uomini, ma di essere credibili. | ||
Aldo Cantoni - 2012-03-07 Siamo alle solite: in Italia in troppi credono che bloccare una scelta della maggioranza democraticamente eletta sia un supplemento di democrazia, mentre è solo spregio della democrazia. Un esempio su tutti: se quell'incosciente che si è arrampicato sul traliccio non fosse sopravissuto, c'era già chi riteneva logico considerarne responsabile il governo.
Troppe volte in Italia un problema diventa un feticcio. Mi verrebbe da dire una "allegoria".
Lo scopo vero non è quasi mai confessato. | ||
giuseppe cicoria - 2012-03-05 A perdere tempo! Confermo le mie considerazioni all'articolo di Antonio Labanca. | ||
Leonello Mosole - 2012-03-05 Il dialogo serve e quando? Dialogare serve se di fronte ad un'opera che si deve realizare ci si vuol confrontare sulle modalità di realizzazione. Di quest'opera se ne sta parlando da tempo immemorabile. I primi protocolli li ha firmati Giuliano Amato, allo Presidente del Consiglio.
Se il presupposto è risentire la solita campana: "NO TAV" allora il dialogo è tempo perso, con buona pace di quel sant'uomo di don Ciotti e dei "Cristiani NO TAV" (spero che il mio cristianesimo non sia giudicato nell'aldiquà e nell'aldilà rispetto alla TAV).
Domanda: qualcuno ha mai pensato di non realizzare la cosiddetta circonvallazione di Venaria in base alle proteste degli abitanti del posto? (le proteste ci sono state ma gli abitanti sono pochi e pacifici).
Io non conosco un sistema diverso da quello della rappresentanza democratica. Certe opere pubbliche potrebbero anche essere inutili ma esistono le rappresentanze democratiche regolarmente elette per deciderlo, non i terroristi ideologici alla Perino.
Certo nel fare la Variante di Valico (ad es.) in qualche caso si sono intaccate le falde ma qualcuno dubita che fosse necessaria? (e insufficiente, aggiungo io).
In Austria, paese sulla cui vocazione ecologista credo si possano nutrire pochi dubbi, paese che contingentava (e forse lo fa tuttora) il passaggio dei TIR sulle proprie strade, sono già state avviate le procedure per la realizzazione del tunnel ferroviario del Brennero. In Italia subiremo una replica di NO TAV?
Vorrei chiedere a qualche valsusino, a Plano per es., se le vacanze le passa sempre a Giaglione o al Moncenisio o se qualche volta, invece, non prenda l'aereo da Caselle (o da Malpensa o da qualsiasi altra parte) e se pensi che gli abitanti di Caselle (insieme agli altri) siano li, ogni volta che passa, a sventolare i fazzoletti contenti perchè ogni volta, a parte il rumore che gli fa tremare i vetri, scarica nell'aria una discreta dose di inquinamento.
Siamo alle solite: N.I.M.B.Y..
Fermiamo il mondo.
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