Andrea Griseri - 2012-02-13 Chi fa dell'ideologia fine a se stessa non sono i difensori ma i detrattori dell'art. 18: è un simbolo da abbattere e con esso un'intera civiltà giuslavoristica che si fonda sulla tutela del contraente debole. Certo si può ampliare il campo della cosiddetta giusta causa per consentire alle aziende di licenziare i lavoratori davvero inadeguati: ma una tutela contro le discriminazioni (non solo quelle sindacali come stoltamente ha detto il viceministro) è indispensabile. Lo sa bene chiunque conosca sia pure superficialmente la realtà delle nostre aziende private. Mettere a repentaglio un'intera generazione di lavoratori anziani ma non troppo da poter sperare nella pensione avrebbe effetti economicamente devastanti (per non menzioanre l'amoralità di simili misure): i consumi ripartono se c'è fiducia e se c'è denaro. I liberisti dimenticano strumentalmente questa semplice verità. Perchè l'abolizione di ogni tutela offre la ghiotta occasione di liberarsi di lavoratori non inadeguati ma forse un poco più costosi di un giovane di primo pelo. E puntare sui giovani non significa offrire loro il lavoro dei padri! | ||
giuseppecicoria - 2012-02-10 Di oggi è la notizia che un dipendente è stato licenziato perchè mentre era in malattia partecipava ad una manifestazione di protesta . Il giudice lo ha reintegrato al lavoro perchè il tipo di malattia dichiarato non gli impediva la partecipazione alla manifestazione, a cui aderivano i cosiddetti "centri sociali"! Mi sembra siano queste le cose che fanno male all'art. 18. Mettetevi ora nei panni del datore di lavoro che è costretto a tenersi questo signore nella sua azienda! Poi torniamo al tavolo della discussione: si vedrà che ci sono delle cose che vanno cambiate e si deve smettere di difendere gli sbuccioni e furbi che danneggiano i lavoratori onesti e per bene e che fanno tanto male alla nostra economia! | ||
Luchino Antonella - 2012-02-09 Buongiorno, mi permetta una domanda: se il lavoratore licenziato non viene più reintegrato nella stessa azienda, per continuare a vivere e mantenere magari una famiglia anche con figli ancora minorenni, dove reperisce le risorse per tirare avanti? E' facile fare certi discorsi quando si ha un tetto sulla testa e la pancia piena!
Soprattutto sentire certe esternalizzazioni fatte da Ministre, a cui va tutto il mio rispetto, ma cui con molta umilta' mi sento di consigliare che prima di aprire la bocca
dovrebbero attivare il cervello! Conosco giovani che sarebbero disposti a svolgere qualsiasi tipo di lavoro ma che purtroppo non riescono a trovare una occupazione perché non sono figli di papà. A questo punto l'articolo 1 della nostra Carta Costituzionale dorebbe riportare che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro "PRECARIO".
Come mai alcuni dei figli dei nostri attuali componenti del Governo in carica non hanno un contratto di lavoro precario ma bensì a tempo indeterminato?
Se siamo arrivati ad avere una situazione come quella in cui viviamo oggi è perché ci sono stati politici che hanno pensato solamente al loro tornaconto e a difendere gli interessi delle loro lobby.
Continuo a rinnovare l'iscrizione all'Associazione I Popolari del Piemonte perché Presidente é il dottor Guido Bodrato, che appartiene a quella classe politica di un tempo che fu, un politico vero di tutto rispetto.
La ringrazio anticipatamente dell'attenzione e cordialmente la saluto. |