Vincenzo Bonaudo - 2011-12-15 Hai fatto bene a chiarire e condivido quasi tutto quello che hai scritto. Tuttavia, preferirei che si parlasse sempre meno di correnti il cui moltiplicarsi all'interno del PD non mi sembra che abbia giovato. Anzi, ha accentuato le divisioni e le contrapposizioni, favorito i personalismi, dato all'esterno la percezione di disunità e confusione e connotato il partito come incapace anche per questi motivi di rappresentare una credibile alternativa di governo. | ||
Efisio Bova - 2011-12-12 Concordo con l'intervento di Stefano...e vado un po' oltre. L'esperienza di questi anni ha mostrato due interessanti paradossi. Il primo è che i Popolari rimanendo divisi hanno conservato e consolidato i posti di potere (l'ESSERCI) ma hanno perso influenza sul piano politico e sulla vita interna di partito (l'ESSERE). Il secondo è che le cause delle divisioni spesso erano decisamente oscure e incomprensibili. Come se ne esce? Un programma fatto di obiettivi concreti e misurabili e una conseguente appassionata azione per metterlo in pratica: basterebbe a coagulare intorno a noi un consenso enorme. C'e' qualcuno abbastanza ambizioso per giocarsi la carriera politica su una cosa del genere... o tiriamo a campare?
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Beppe Mila - 2011-12-11 Scusate la franchezza ma questo intervento, a mio avviso fuori tempo ed avulso dalla realtà quotidiana che proprio tanti cattolici vivono ogni giorno, lo definirei in un modo solo: esercizio dialettico fine a se stesso.
Io vorrei tanto per una volta che tutti questi campioni super cattolici che vogliono difendere la vita e i valori non negoziabili, spendessero almeno per una volta, dico UNA VOLTA sola, qualche parola sulle pensioni da fame, su servizi sociali inesistenti, sul proliferare di madame in SUV (mogli di notai, medici, avvocati, liberi professionisti che non pagavano prima ed oggi meno che mai). Una VOLTA SOLA sui problemi del lavoro, sui tanti cinquantenni sbattuti fuori, su una concezione del MERCATO elevato ad ideologia e che tutti i giorni fa del male a qualcuno. Mentre invece proprio sul mercato il PD, e per giunta anche la sua anima che si richiama ai valori morali e cattolici, non dice nulla, anzi plaude alla stangata di Monti. Ho detto qualcosa di sbagliato? Oppure io vivo in un Paese diverso da quello in cui vivono i cattolici che brandiscono il crocefisso come una spada? | ||
piergiorgio fornara - 2011-12-10 Se essere sobrii, disinteressati al potere per il potere, fedeli all'insegnamento dei profeti come don Milani, Mazzolari, fino a Martinazzoli, sarebbe bene che cominciamo a dire chiaramente cosa pensiamo della precarietà, del lavoro flessibile, della pensione a 66 anni, dell'ICI sugli alberghi della Chiesa,... ma anche sugli asili e ricoveri?
E perchè non diciamo una volta per tutte che a sanare il debito pubblico debbano cominciare farlo proprio coloro che con le loro pensioni d'oro l'hanno costruito (amato, ciampi, dini, scalfaro ecc) tutti diritti acquisiti vero? e come credenti chiediamo pure che venga staccata la spina allo zio che vuole tornare a casa a morire nel suo letto, invece di insistere con i soliti protocolli. Potremmo continuare ma per far capire alla gente le nostre idee dobbiamo essere chiari e lineari sui vari punti. Troveremmo forse molte più adesioni tra i non credenti che tra quelli che girano con i distintivi del p.Pio. Ultima cosa se nel partito c'è una mela marcia non aspettiamo che arrivi un magistrato a dircelo, perchè dimostreremmo di essere uguali agli altri. Candidiamo amici puliti non solo amici di... | ||
Fabio Chiatti - 2011-12-09 Io sono cattolico e praticante e non mi vergogno di dirlo. Ma non ritengo che alzare il vessillo identitario di "cattolicante" sia né in accordo con la sobrietà che il cattolicesimo predica né con l'idea che il PD aveva all'inizio. Noi siamo DEMOCRATICI e BASTA. non finirò mai di ripeterlo. Pensare a correnti, minoranze e maggioranze interne, e dulcis in fundo, parlare di ex (noi ex-margheriti, noi ex-diessini) fa solo del MALE al partito, alle istituzione e ai cittadini in ultima ratio. e questo non vuol dire deriva egemonica. Significa che il PD non è un pollaio con 2 (o più) galli ma un partito che ha un'idea chiara e precisa, ma anche ampia e rivolta a molti soggetti che gli "ex" da soli non potevano raggiungere. Aggiungerei anche al passo con i tempi (i vecchi partiti non esistono più, o almeno così dovrebbe essere). Questa cosa ci viene rimproverata e ci causa anche talora (spesso) sconfitte elettorali. Alcune elezioni dell'ultimo turno elettorale sono state vinte più per l'incapacità degli altri (per "altri" intendo PdL, non interni al PD). Orribile, se mi posso permettere, l'utilizzo del verbo "contaminarsi": la nascita del PD è forse da considerarsi una malattia? Io spero, invece, che possa rappresentare la cura a personalismi e ipocrisie del passato. Se il PD diventerà il luogo di scontro tra degli ex in cui si "combatte per contare"... io credo che il PD farà a meno di me e di tanti altri. | ||
GIOVANNI SALERNO - 2011-12-09 Sono convinto di quanto dichiarato da Srefano e sono apertamente per un movimento che si richiami alla dottrina sociale della Chiesa. Anche se lo auspico, ciò è possibile all'interno del PD? Ribadisco la certezza di valori, anche se avvertiti in chiave laica. C'è la necessità di un movimento che si richiami e coinvolga chi crede nei valori sociali della Chiesa. E' possibile una convivenza nel PD? Non credo che si debba giustificare e sopportare per convenienza. Non si può andare oltre una ragionevole mediazione.
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