Se oggi dovessimo ridurre a uno i gravi problemi economici e sociali dal nostro Paese, dovremmo indicare l’incerto futuro dei giovani. È un argomento cruciale, cui pensiamo di dedicare d’ora in avanti molta attenzione su questo nostro sito di dibattito politico e culturale. Gli articoli sul tema saranno raccolti in uno spazio intitolato GIOVANI E FUTURO, nel menù sulla destra del video.
Incominciamo con la lettera che Mario Adinolfi, un amico popolare aderente al PD – e anche candidato alle primarie per la segreteria nazionale nel 2007 – ha scritto a Bersani motivando la sua decisione di restituire la tessera del partito. Ne anticipiamo qui un passaggio.
“Io ho sempre ritenuto che il mio impegno a sinistra fosse motivato dalla necessità di ridurre le diseguaglianze, la più clamorosa delle quali è la diseguaglianza tra le generazioni. Oggi i ventotto milioni di italiani nati dopo il 1° gennaio 1970 hanno un welfare state azzerato dalla bulimia dei loro padri, che hanno avuto tutto: posto fisso, casa di proprietà, rendimenti da titoli del debito pubblico che hanno affossato l'Italia, scatti di anzianità, scivoli previdenziali, pensioni baby, pensioni di anzianità, pensioni di vecchiaia che nel 27.8% dei casi sono di gran lunga superiori al salario medio. (…) L'Italia è spaccata in due: da una parte lavoratori tutelati, pensionati e pensionandi. Dall'altra gli under 40. Il PD non vuole che sia toccato nulla ai primi e dunque, a parte le chiacchiere solidali, non vuol restituire niente ai giovani.
È o non è questa la più grande diseguaglianza, la più grave ingiustizia?”
La lettera integrale di Adinolfi è allegata qui sotto. |