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Vogliamo un futuro – 2
 
Un documento di giovani Democratici
 

In questi giorni sono diverse le iniziative generazionali nel Partito democratico. Renzi, Civati e Serracchiani sono noti alle cronache nazionali. Come contributo al dibattito sul tema del futuro delle giovani generazioni che, lo ribadiamo, deve diventare centrale nell’agenda politica italiana, pubblichiamo il “Manifesto T-Party” (dove T sta per “Trentenni per il PD”) che vede tra gli estensori Saverio Mazza, Claudio Lubatti e Daniele Valle, tre giovani amici popolari torinesi impegnati nel PD che hanno già acquisito una significativa esperienza amministrativa. Del documento anticipiamo una parte.
“Vogliamo spalancare porte e finestre, e guardarci intorno. Pensiamo ai ricercatori universitari che per amore della scienza e dello studio resistono in Italia con paghe da fame, ai tanti giovani che hanno smesso di studiare e lavorano duramente, ai tantissimi che un’occupazione nemmeno ce l’hanno. E che percepiscono la politica a una distanza siderale, qualcosa che non affronta i problemi di cui parlano la sera: le tasse, come arrivare a fine mese, l’affitto da pagare, un frigo da riempire, l’utopia di costruirsi una famiglia. (…)
Di fronte ad una società più povera e smarrita, più incerta e insicura, una parte largamente maggioritaria delle nuove generazioni corre il rischio di avere un triste primato: quello di avere meno speranze di futuro delle generazioni che l’hanno preceduta.”
Il documento integrale è allegato qui sotto.

Documento

Alessandro Barbero - 2011-10-26
Da trentenne militante del Pd non posso che essere d'accordo con il documento.Il problema più grande per promuoverlo è, a mio avviso, proprio la mancanza di "coordinamento" fra i giovani del partito.Se non erro alla fine di ottobre ci troveremo con ben 3 manifestazioni promosse da "giovani" (per semplificare: Zingaretti, Civati-Serracchiani, Renzi) di cui fatico a comprendere le differenze programmatiche.Il manifesto T-party è del tutto condivisibile, ma lascia aperto un interrogativo: come fare per portarne avanti i principi?
franco maletti - 2011-10-25
E' un ottimo documento di tipo propagandistico ad uso e consumo di chi lo ha scritto. Ma non mi sembra che la conoscenza dei problemi attuali, e tanto meno il modo per risolverli, siano all'altezza della situazione. La "situazione" riguarda tutti, e l'unico modo per uscirne è quello di lavorare tutti insieme. Mi sembra invece che delle esperienze del passato poco importi, con il rischio effettivo che chi si dimentica della storia finisce inevitabilmente per ripeterla anche nei suoi errori. Ho più volte e ripetutamente messo a disposizione dei giovani il mio patrimonio di esperienza in tema di lavoro e diritti accumulato in tanti anni: mi sono stancato di aspettare che qualcuno si faccia vivo. Evidentemente, ognuno pensa per sè. E considera disdicevole e riduttivo della propria persona chiedere il parere a chi ne sa più di lui. Non mi resta che fare tanti auguri.