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La Chiesa s’è desta?
 
di Chiel
 

Dopo un lungo e assordante silenzio, finalmente la Chiesa italiana ha fatto sentire la sua voce. Il cardinal Bagnasco, di fronte al Consiglio della CEI, ha parlato contro “i comportamenti licenziosi e le relazioni improprie”, denunciando insieme “i comitati d’affari che si autoimpongono attraverso il reticolo clientelare”, “l’improprio sfruttamento della funzione pubblica”, “il cancro sociale” dell’evasione fiscale, oltre appunto ai “comportamenti non solo contrari al pubblico decoro ma intrinsecamente tristi e vacui”. Il presidente dei vescovi italiani non ha fatto nomi, ma Silvio Berlusconi è la manifesta incarnazione di questi mali e il bersaglio della conseguente condanna morale. C’è evidentemente un limite oltre il quale non può andare neppure il pragmatismo della Chiesa, che ha digerito negli anni condotte e scelte molto discutibili in cambio di concreti vantaggi (l’esenzione ICI è la più evidente) garantiti da “atei devoti” o “devoti interessati”.
Non sono però mancate voci dissonanti. No, questa volta non c’entra monsignor Fisichella, il celebre arrampicatore sui vetri che aveva sofisticamente argomentato il buon diritto del divorziato Berlusconi a prendere la Comunione e giustificato la bestemmia se “contestualizzata”. A parlare in difesa del premier è stato il vescovo emerito di Grosseto, Giacomo Babini. Dopo aver premesso che “oggi la politica spesso si fa con le mutande e non con la testa” e che “sarebbe bene accertare realmente che Berlusconi abbia fatto cose malvagie e i baccanali”, l’anziano prelato ha ribadito il suo pensiero: “Se cade Berlusconi siamo nei guai. Non è il massimo, ma non vedo politici degni dietro di lui”. Lasciamo da parte la nulla considerazione dimostrata per i vari Alfano, Frattini, Formigoni e altri aspiranti “delfini” del premier, ma definire “degno” il satiro di Arcore…
È quasi più credibile sostenere che Ruby Rubacuori sia la nipote di Mubarak.

Della rubrica FARDELLI D’ITALIA


Carlo Baviera - 2011-09-28
Concordo con Giardino e Mainardi. Ora il problema è come dare concretezza e rivitalizzare la prospettiva di una forza politica (che si pensava nuova, non legata alle vecchie ideologie, solidale, anti centralista, partecipativa, per un'economia più etica e giusta) che si basi sulle indicazioni proposte anche dal cardinale Bagnasco: politica per la famiglia e contrasto alla denatalità, favorire il lavoro e garantirne i diritti, sostenere l'imprenditorialità, impegno per la legalità intesa anche come tutela dei diritti, welfare più solidale e contrasto all'evasione fiscale. E io aggiungo impegno per la Pace vera, non quella degli interventi armati.
Beppe Mainardi - 2011-09-27
Lasciamo perdere il Vescovo di Grosseto. L'intervento del Cardinal Bagnasco è molto positivo e chi vive ed è impegnato nelle Comunità di credenti ha buoni argomenti per un fertile dialogo con coloro che, sino a ieri, rimanevano indifferenti agli scandali di Berlusconi e di tanti politici. La presa di posizione della Chiesa rappresenta un piccolo contributo per recuperare impegno e forza morale nella vita sociale, politica e personale.
Roberto Giardino - 2011-09-27
Era ora, però... un po' di autocritica dei Popolari di centrosinistra ci vorrebbe: come si fa a permettere che Berlusconi, per anni e anni, si sia autoproclamato "popolare" ed esponente dei valori cristiani? Il tutto senza ribattere alcunché!!!
Luchino Antonella - 2011-09-27
Buongiorno, circa l'esternazione del vescovo emerito di Grosseto, mi chiedo come puo' asserire che non vede politici degni dietro di lui! Probabilmente soffre di miopia. Magari cadesse Berlusconi, sarebbe la salvezza della nostra Italia; nei guai siamo noi, finche' rimane a capo del Governo. Per quanto riguarda invece l'intervento del cardinal Bagnasco: era ora che la Chiesa facesse sentire la propria voce, anche se in ritardo. Cordiali saluti.
faci noroso - 2011-09-27
Il PDL, da "Popolo della libertà", grazie al suo condottiero con servi adoranti al seguito, si è trasformato prima e per un breve periodo in "Partito dell'amore", e poi, più esplicitamente, in "Patonza della libertà". La Chiesa, per scelta secolare avendone conoscenza solo per sentito dire, ha sempre annoverato la "cosa" tra le umane debolezze. Salvo avvedersi che, quando la "patonza" diventa sistema di potere, le menti si obnubilano al punto che tutto ruota intorno ad essa. Inevitabile quindi l'intervento di Bagnasco, soprattutto perchè da settimane Napolitano gli stava rubando il "mestiere" di moralizzatore in sostituzione dell'assordante silenzio della Chiesa. Tuttavia, prima che qualcuno proponga di sostituire Berlusconi con Tinto Brass a capo del partito e, successivamente, magari come futuro leader con l'incarico di far "girare" la patonza più e meglio del suo predecessore, si sappia che condivido il pensiero di Giacomo Babini su Berlusconi: al momento "non ci sono politici degni dietro di lui". Infatti, (a meno che per "politici" si intendano i "politici della patonza") anche il peggiore dei politici, in questi sessanta anni di Repubblica, sta di gran lunga "davanti" a lui. Scilipoti compreso.
Fernando Ricciardi - 2011-09-27
Troppo tardi, soprattutto perché finendo i contributi materiali, si rispolverano quelli spirituali. Lo trovo un po' deprimente, visto il pulpito autorevole.