Marco Cetini - 2011-09-04 Lucida ed inattaccabile denuncia da parte di Giorgio, in particolare mi è sembrata molto "sospetta" la fretta con cui CGIL ha indetto lo sciopero,evitando appunto di aspettare il testo definitivo del Governo, per potere quindi ricercare ipotesi di reazione unitaria con le altre sigle, o perlomeno con un loro tacito assenso; vorrei però aggiungere un' ulteriore perplessità, sulla scelta di chi ha indetto il Referendum ed insieme porre una domanda: viene evidenziato da un quotidiano che se si raggiungessero le firme ma se il referendum non venisse ammesso dalla Corte, paradossalmente verrebbe rafforzata la Legge vigente: è vero? Se così fosse si dimostrerebbe che siamo ancora una volta stati molto bravi a farci del male! | ||
Rodolfo Buat - 2011-09-02 In effetti il tema della riforma elettorale avviene nella più totale confusione. Manca sopratutto un'analisi che identifichi i limiti delle esperienze passate sia sotto il profilo della rappresentanza sia sotto il profilo della governabilità. Si tratta di due obiettivi non raggiunti da modelli orientati a promuovere il cosiddetto sistema bipolare. Alla radice di tutto a destra e a sinistra emerge una inconfessata sfiducia nella democrazia e nella politica. Se ci fosse fiducia sarebbe spontaneo ripercorrere, con gli opportuni aggiornamenti, la strada già aperta dai Padri costituenti. Eppure sarebbe sufficiente guardare ad esperienze di Paesi che hanno vissuto la nostra stessa esperienza fascista come Spagna e Germania per identificare un modello. Al di là di tutto, e delle soluzioni possibili, sorprende la povertà e l'arroganza della discussione, anche dalle nostre parti.
Per quanto riguarda invece la legge elettorale e la presunta incoerenza di comportamenti, credo che dal di fuori del Parlamento le cose siano forse un po' più chiare che viste dal di dentro. Ma davvero crediamo possibile che il Parlamento attuale, così come è composto, sia in grado di produrre una pur minima legge elettorale differente da quella attuale? Io, e come me tanti altri, credono di NO. E allora non credo che sia un reato di "lesa maestà" e tantomeno un atto incoerente affiancare un referendum alla proposta di cambiamento. Oltretutto, non credo faccia male alla democrazia un minimo di coinvolgimento popolare. E' vero che con il referendum si ottiene soltanto il "meno peggio". Ma, con i tempi che corrono, è meglio accontentarsi procedendo per gradi. A meno di volere fare la fine di quell'omino in cima alla montagna... | ||
Franco Maletti - 2011-09-01 I Sindacati sono l'unica struttura passata indenne dalla prima alla seconda Repubblica, e oggi si stanno avviando tranquillamente verso la terza senza avere modificato nulla di sostanziale di sè. Come mai? Sono davvero così bravi? Siamo proprio sicuri che la CGIL sia ancora un "traino" e non una retroguardia ancorata a una visione del mondo del lavoro ormai obsoleta? Non dimentichiamoci che gli iscritti al sindacato, e in quanto tali lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, hanno un potere di condizionamento derivante dal fatto che è la loro tessera che mantiene il sindacato, e non viceversa.
Nella competizione tra sigle, ognuno propaganda se stesso come meglio crede, perchè avere più iscritti significa avere più potere di rappresentanza. Peccato che milioni di altri lavoratori, non iscritti e rappresentati da nessuno, siano costretti ad assistere impotenti tra l'indifferenza di tutti alla difesa di privilegi che per loro appartengono al libro dei sogni. |