Dino Ambrosio - 2011-07-17 La DC, come il PCI fa parte del passato, che secondo me sarebbe bene rimanesse tale. L’idea nuova, moderna, culminata nel PD era quella, se ho capito bene, di unire la parte migliore della DC con quella del PCI e non solo, per fare un partito che avesse come obiettivo il progresso delle persone e delle famiglie; progresso da conquistare con il lavoro, con la libera impresa, in un mercato non monopolizzato in cui non si sarebbe più premiata la speculazione ma la solidarietà, e sarebbero stati aboliti i privilegi. Un nuovo Partito democratico contro l’autoritarismo dei fascisti e dei reazionari che si poneva ovviamente l’obiettivo di governare il Paese. Il PD superava insieme la concezione di “partito di classe” e quello del “partito religioso” ma le conteneva entrambe in una forma che poteva essere vincente e in grado di conquistare i numeri per portare a governare i rappresentanti dell’Italia che lavora: non solo operai, ma anche artigiani, commercianti, agricoltori, insegnanti, imprenditori e via di seguito. C’è niente di più facile che trovare ora dei motivi per ritornare indietro, ma a me sembra che la strada della democrazia che va verso il progresso sia quella di trovare le ragioni di stare insieme, unirsi, più che di dividersi e se possibile fare in modo di aggregare a sé sui fronti confinanti chi ci sta a guardare e forse ora si trova un po’ spaesato. Stare insieme non vuol dire rinunciare alla propria identità culturale; vuol dire sentire le ragioni degli altri e ragionarci su per trovare un modo di convivere. | ||
Flavio Rosso - 2011-07-16 Per rispondere è necessario proporre qualche piccola considerazione sul passato, sul presente e sul futuro politico del nostro Paese.
1- (passato) quando Martinazzoli decise di sciogliere la DC ero da poco diventato segretario della sezione di Cumiana. Ricordo che gli scrissi chiedendo il perché di questa decisione che, più che altro aveva il sapore di una “resa” affrettata e senza condizioni da parte di chi paventa di avere una pesantissima “coda di paglia”: siamo ancora in attesa di risposta;
2- (presente) sono poi così sicuri che i settori moderati, cattolici e popolari coinvolti nella “fusione a freddo” del PD siano poi così soddisfatti o in molti affiorino crisi di identità nel ritrovarsi in un partito nel quale, secondo il principio di realtà, i componenti provenienti dalla Margherita spesso si sentono “clandestini a bordo” e comunque siano considerati poco più che “parenti poveri”;
3- (futuro) con la caduta della “anomalia berlusconiana”, ormai in agonia da qualche tempo, il nostro Paese si troverà con una vasta parte della sua società senza un partito di riferimento alla quale se si vuole dare rappresentanza è necessario che ci si muova subito: credo che, almeno al nostro interno, tutti concordino che le alternative non possono essere IDV o la Lega.
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Lino Busceti - 2011-07-12 Visto il livello etico, morale, sociale così basso, e non per un nostalgico ritorno al passato, per tutto quello che la Democrazia cristiana ha rappresentato per l'Italia, è sempre meglio del Berlusconismo. Morale per le generazioni dei nati negli anni 30/40/50/60: meglio la politica del bene comune, che la politica del proprio interesse. | ||
franco maletti - 2011-07-12 Se a sinistra si parla di Partito Unico della Sinistra (che farebbe PUS. termine non molto gradevole), non vedo per quale ragione debba continuare ad essere "proibito" qualsiasi riferimento ad un nuovo soggetto politico che trae ispirazione dalla vecchia Democrazia Cristiana. Dopo la DC, in questi ultimi venti anni credo che abbiamo soltanto assistito a momenti politici peggiori e non migliori rispetto a quel periodo. La statura politica e morale della maggior parte dei responsabili di quel periodo sono in tanti a rimpiangerla. Con maggiori cautele nei confronti delle potenziali "mele marce", credo che - considerata la situazione in cui siamo - potrebbe essere una strada percorribile e soprattutto credibile: e che non esclude affatto in modo aprioristico una compartecipazione da parte del PD in una futura coalizione di governo. |