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Fassino-Gariglio: io c’ero
 
di Alessandro Risso
 

Pieno zeppo il salone del Sermig, con una settantina di persone in piedi, per l’atteso confronto tra Piero Fassino e Davide Gariglio. L’iniziativa dei Popolari torinesi ha fatto centro, vista anche la presenza di televisioni, tra cui la RAI, giornalisti e numerosi fotografi. Il dibattito si è imperniato sulle prospettive del governo della città. Si voleva un confronto sui contenuti e i due ospiti si sono attenuti alle consegne. Qualcuno tra i presenti avrebbe voluto più ritmo e più pepe nelle risposte, ma gli organizzatori non cercavano risposte ad effetto, o colpi bassi, o un testa a testa mitragliato, nello stile delle “Iene” per intenderci. Per affrontare temi complessi non si possono pretendere risposte sbrigative. A meno che non ci si accontenti di slogan, ma non è il caso nostro.
Rossetti, Berardi, Lo Russo e Genisio hanno posto una decina di questioni, su cui Fassino e Gariglio hanno spiegato i rispettivi punti di vista. Entrambi si sono ben disimpegnati sui vari argomenti, dimostrando di avere un consistente bagaglio comune di idee. Non sono però mancate le distinzioni tra i due, con Fassino parso più attento a sottolineare le continuità con l’amministrazione Chiamparino, mentre Gariglio ha cercato di rimarcare le discontinuità che si propone di attuare.
Tra i primi commenti raccolti in coda alla serata, Fassino si è fatto preferire sulla parte riguardante la gestione del bilancio, assai critica in prospettiva futura, e sulla politica industriale, verso FIAT e non solo. Gariglio è stato più convincente nel trattare le prospettive di sviluppo urbanistico della città. Parità sostanziale sul welfare e sul resto.
I nostri lettori che possono dire “io c’ero” hanno l’opportunità di esprimere il proprio giudizio qui sotto, ampliando il resoconto della serata, con un utile contributo al dibattito.
È il bello del web. Perché non approfittarne?


Luca Galeasso - 2011-02-13
C'ero e ho molto apprezzato l'iniziativa, che è riuscita a scendere su un terreno squisitamente politico interpretando bene lo spirito dell'associazione. Ho trovato particolarmente interessante lo scambio sulla gestione del debito comunale, dove Fassino mi è sembrato più pragmatico e concreto nelle soluzioni. Certamente resta aperto il problema dell'utilizzo degli asset patrimoniali, molti dei quali mi pare siano ormai stati ceduti e non credo possano rappresentare la leva fondamentale da utilizzare per il rientro del debito. Bene Gariglio sull'analisi delle trasformazioni urbane, dove ha dimostrato una visione più chiara ed una maggiore conoscenza delle criticità. Un'esperienza da ripetere.
Mirella Maffioli - 2011-02-12
Anch'io c'ero! Mi sono piaciuti entrambi, sia per la serietà delle argomentazioni, sia per il rispetto con il quale si sono confrontati. Non credevo che Gariglio, che rappresenta il nuovo (i giovani....) fosse così preparato oltrechè determinato. Complimenti.
Elena Dovico - 2011-02-12
Tra le cose dette da Fassino, due mi hanno colpito particolarmente: ha parlato di una partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, sul modello della Germania, e di un welfare che deve essere modificato pensando non solo al singolo individuo ma sulla famiglia. Sono due idee proprie dei sindacati e della cultura cattolica. Ne è passata di acqua sotto i ponti, per un ex dirigente del Pci!