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Il candidato Piero (Fassino)
 
di Alessandro Risso
 

Tra i candidati alle primarie del centrosinistra per concorrere alla poltrona di sindaco di Torino, Piero Fassino è senza dubbio il nome più noto e di maggior curriculum. Forse per questo è il più seguito dai media locali – è anche riuscito a mettere d’accordo Stampa e Repubblica – che lo pensano già il probabile successore di Chiamparino, in linea con sondaggi sbandierati ai quattro venti. Cosa pensare della prospettiva di Fassino sindaco?
Sul piano umano si tratta di una persona perbene, di cui negli anni si ricorda come massima ombra l’incauta domanda (“Allora abbiamo una banca?”) rivolta a Giovanni Consorte in merito alla tentata scalata Unipol alla BNL. Difficile ritenerla anche solo una pagliuzza nella quotidiana scoperta di travi del malaffare politico. Ha ricoperto incarichi di partito e di governo con impegno e competenza riconosciuti. E nessuno può dire che la sua è una candidatura estranea a Torino, perché Piero ha sempre mantenuto stretti contatti con la città anche negli anni degli impegni romani.
Quindi un candidato onesto, capace e autenticamente “torinese”. Se vi sembra poco...
Fassino potrebbe quindi essere un buon sindaco. Ma…
Se ci spostiamo su considerazioni politiche, qualche perplessità affiora. Nell’avvicinamento alle primarie si è sempre più consolidata intorno a Fassino una nomenklatura formata dagli invecchiati compagni di via Chiesa della Salute e dai dinosauri ex FIAT ed ex San Paolo, che ci riporta indietro nel tempo. Non entusiasma il pensiero che a queste mani sia lasciato il compito di disegnare il futuro della città, in continuità con le giunte Castellani e Chiamparino (di cui sarebbe bene considerare sia le luci sia le ombre). Non sfugge che il cammino del PD torinese regredisca di colpo a ottobre 2007: allora Fassino promosse e guidò con Bresso e Chiamparino lo schieramento costruito a sostegno di Susta per la segreteria regionale, falange che oggi si ripropone con acquisizioni da Sinistra (allora per e ora in rete). Sappiamo che quelle primarie videro la vittoria a sorpresa di Morgando. Oggi è Gariglio a sperare nel sorpasso. Le situazioni non sono sovrapponibili, così come non lo sono Gianfranco e Davide. Le primarie (che ci auguriamo non inquinate, tipo Napoli, ma questo è un altro discorso) saranno comunque da seguire.
La convinzione comune a tutti i dirigenti democratici torinesi è che per il vincitore delle primarie la partita del sindaco sarà una formalità, visto il vantaggio del centrosinistra nei sondaggi. Tanta sicurezza rischia di essere pericolosa. Le lacerazioni inevitabili della lotta interna lasceranno strascichi e indeboliranno il candidato, chiunque esso sia. Nel caso di Fassino ci sarebbe, in più, il peso di venir visto come l’uomo del Palazzo romano, rappresentante da decenni dell’odiata “casta”. E questo al di là dei meriti personali. Nel PD nessuno considera che si possa perdere Torino, che un Coppola qualsiasi, visto come “nuovo”, possa battere il “vecchio” Fassino. Sarebbe una vera sciagura politica, ma nessuno è disposto a prenderla in considerazione.
Non ci vuole la memoria di un elefante per ricordare che un certo Guazzaloca fu eletto sindaco della rossa Bologna e che il discusso Meluzzi prevalse su Chiamparino nel collegio operaio di Mirafiori. Due posti in cui perdere sembrava impossibile.


norberto julini - 2011-02-12
Infatti Piero Fassino, mio coetaneo e persona che stimo , ha troppa storia alle sue spalle e quindi dovrebbe saggiamente comprendere che a sessantuno anni non s'inizia un ciclo di mandato amministrativo, che peraltro ci auguriamo finisca tra dieci anni. Con amicizia e stima per entrambi , ma con preferenza per Davide Gariglio , saluto gli amici.
Flavio Rosso - 2011-02-08
Fassino rappresenta la continuità dell'azione politica amministrativa di Chiamparino (Santo subito), ma siamo poi certi che abbia amministrato effettivamente bene? per i temi che per motivi professionali seguo, ho elementi che per almeno l'urbanistica e le politiche della edilizia pubblica la sua azione sia stata assolutamente carente e non può essere assolutamente giustificazione che il tutto sia stato delegato all'assessore competente. Sarebbe corretto che prima di decidere sui nomi si faccia un'analisi approfondita e dettagliata dell'attività e dei risultati dell'amministrazione in scadenza, quindi su tali elementi di giudizio andare alla valutazione dei programmi e dei candidati. Grazie.
Beppe Mainardi - 2011-02-06
L'amico Alessandro Risso ha ben esposto il quadro delle candidature del PD per le prossime primarie ed a me non resta che sottolineare, a proposito di Fassino, la concretezza, la coerenza, la moderazione (vedi questione FIAT) e l'intelligenza nel fare politica. Apprezzo Fassino e lo aiuterò con impegno se sarà lui il candidato Sindaco, ma alle primarie ho scelto di sostenere Davide Gariglio e non tanto per la sua giovane età a confronto con Fassino (se fosse solo questione anagrafica io che ho 76 anni dovrei tirarmi fuori da tutti gli impegni sul territorio e nel terzo settore) ma per ciò che penso esprimerà quale amministratore in primis della Città. Gariglio, come Fassino, dovranno ora pronunciarsi molto compiutamente sui problemi e sulle scelte per Torino ed io mi darò da fare ora per Gariglio e domani col vincitore nella rosa PD. Bene l'iniziativa di confronto al SERMIG.
Marco Cetini - 2011-02-03
Bella riflessione, questa di Alessandro Risso; fra l' altro non dimentichiamo anche il precedente della sconfitta di Livia Turco, nomenklatura anche lei, con l'allora astro nascente (?) Ghigo.
Giorgio Zimbaro - 2011-02-03
Non entro nel merito della discussione perchè da sempre disgustato dai cosiddetti "salotti o carbonari" che decidono chi imporre dall'alto..... Vorrei solo dare un suggerimento a Fassino, che tutto sommato è ancora una persona rispettabile rispetto ad altre. "Fai un passo indietro e riconosci che per il bene del partito e per un sano rinnovamento generazionale, sia interno che per la Città, sia meglio che tutto il PD appoggi Gariglio. Questo ti farà fare bella figura, cosa che rischi di non fare il 27 febbraio."
Flavio Rosso - 2011-02-02
A tutti i livelli, nomine, incarichi, candidature nel pd si verifica sistematicamente una egemonizzazione degli ex pci che comunque non ha rinunciato a esercitare il proprio primato su tutte le altre componenti. Fassino rappresenta la continuità, ma siamo poi così sicuri che Chiamparino abbia amministrato bene la città di Torino? un esempio per tutti il disastro urbanistico e la totale mancanza di politiche a favore della edilizia pubblica sia pur in presenza di pesanti fabbisogni.
Giuseppe Cicoria - 2011-02-02
Io voto davide Gariglio perchè è una persona giovane con idee proiettate nel futuro che farà bene se ben consigliato dalle persone anziane ma con tanta esperienza che hanno il dovere di proteggerlo nel suo cammino. Egli conosce le leggi, sa applicarle e sa formarle. Conosce i problemi economici perchè ha gestito la più grande azienda di Torino e sa leggere i bilanci (cosa che dubito da parte di altri concorrenti). Torino ha bisogno di un amministratore e non di un politico ignorante (cioè che ignora), parolaio, inconcludente e senza vere e necessarie idee per il nostro futuro.