Al Nord, nel generale trionfo elettorale del centrodestra, trainato dalla Lega, qualche collegio in aree metropolitane ha fatto eccezione, e i commentatori hanno parlato di "villaggi di Asterix". Una di queste enclave del centrosinistra è stata Torino città, dove due collegi uninominali della Camera e uno senatoriale sono rimasti al centrosinistra. A Mirafiori, quartiere un tempo operaio, dove Sergio Chiamparino fu rumorosamente battuto nel 1994 dal berlusconiano Meluzzi, Stefano Lepri, con una campagna elettorale tutta giocata sul contatto con le persone in una situazione obiettivamente difficile, è riuscito a prevalere di misura: un po' grazie al reflusso di voti dai 5 Stelle dopo la deludente prova della Giunta Appendino, un po' per il notevole risultato torinese della Lista Bonino che ha mantenuto nell'area di centrosinistra parte dei voti in fuga dal partito di Renzi, un po' per la serietà e la competenza della persona, che sui problemi concreti del welfare ha svolto con impegno e risultati il suo lavoro di senatore della Repubblica. Analoghe valutazioni si possono fare per Andrea Giorgis, che ha vinto per distacco nel più borghese, e paradossalmente più facile per il centrosinistra, collegio di Torino Centro. Questi due risultati danno indicazione di quali dovrebbero essere le basi per una ripresa del partito dopo le scoppole elettorali degli ultimi anni. Ma, tra velleità di nominati e trombati, non siamo certi che il segnale verrà colto…
Pubblichiamo, con accesso dal link sottostante, l’intervista a Stefano Lepri che per “La Repubblica” ha raccolto Giovanna Casadio.
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