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La politica secondo Bassetti

 
La relazione del Presidente della Conferenza episcopale italiana
 

Pubblichiamo in allegato la relazione introduttiva ai lavori del Consiglio permanente della CEI, tenuta dal suo presidente Gualtiero Bassetti lo scorso 22 gennaio.
Dopo avere mesi fa esortato i laici cattolici a un rinnovato impegno nella società e nella politica, il cardinale ne indica alcuni fondamenti, con ripetuti richiami al Concilio e al magistero di papa Montini, tornati centrali nel pontificato di Francesco.
Bassetti richiama tre azioni fondamentali: ricostruire (la speranza), ricucire (il Paese), pacificare (la società), incentrando l'attenzione sui poveri e sul lavoro, che dà dignità alla persona e alla famiglia, "in cui risiede la struttura portante della nostra società e si pongono le basi del futuro".
Ribadendo poi il valore della vocazione politica, "una delle forme più preziose di carità, perché cerca il bene comune", il cardinale invita i politici tutti alla sobrietà e a ricercare proprio il bene comune. Ed esorta i cattolici impegnati a vivere la politica con gratuità e spirito di servizio, a guardare al passato per costruire il futuro, e ad avere sempre cura dei poveri e della difesa della vita, che “non si uccide, non si compra, non si sfrutta e non si odia!”.
 
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Documento

Andrea Griseri - 2018-01-26
Nobili parole. Non capisco però a quali "pastoie ideologiche del novecento" si riferisca il card. Bassetti: nel passaggio successivo esorta giustamente a trarre ispirazione dalle grandi figure del passato: le quali figure erano sanamente "impastoiate" di idee! Guai se gli Sturzo,i Dossetti e, nel campo laico, Gobetti, Gramsci, Bobbio non si fossero nutriti di idee e di dialettica. Sul tema dei migranti ci aspetteremmo da parte della Chiesa (che è cattolica e cioè universale) una capacità di lettura delle concause economiche, culturali, geopolitiche che vada al di là del doverosissimo richiamo alla caritas. Il fenomeno "epocale" non è frutto di una sorta di capriccio meteorologico, variabile indipendente dalla nostra volontà, ma la risultante di fenomeni e scelte politiche complesse ma individuabili; è il dramma della costrizione ad emigrare che occorre analizzare nelle sue cause e responsabilità (dove le potenze occidentali non potranno evitare di sedere fra gli accusati). Bellissime le parole del Cardinale (e del Papa) sulla centralità della politica: dovremmo, assecondando questa traccia magisteriale, denunciare il fatto che oggi è possibile finanziare un partito in modo coperto e segreto: un fatto gravissimo che rischia di determinare un vero e proprio mercato legislativo nel prossimo Parlamento.
Giorgio Merlo - 2018-01-26
Una riflessione attenta e pertinente ma soprattutto utile per comprendere l'orientamento della Chiesa italiana sulla politica e sull'impegno politico dei cattolici. In particolare le priorità "programmatiche" e valoriali dell'episcopato in questa fase di transizione e di "spaesamento" politico dei cattolici.