Ne avevamo già parlato, ma il "venghino signori venghino" continua ad impazzare nella campagna elettorale. Promesse campate in aria a destra e sinistra, in una gara a spararle più grosse. Tanti imbonitori ad una fiera, altro che Antonio La Trippa dell'indimenticato Totò...
Un sondaggio ha misurato l'impatto di queste boutades sul cittadino elettore. La cattiva notizia è che un italiano su 4 dichiara di orientare il suo voto sulla base della promessa che più gli conviene. La buona notizia è che 3 italiani su 4 non ci credono. Ma non sappiamo quanti di loro si rifugeranno, disgustati, nell'astensione. E questo dovrebbe amareggiare chiunque crede nella democrazia. Per tirarci un po' su, rilanciamo un post che sta rimbalzando nei social media in questi giorni. L'ironia è sempre una buona medicina...
Dopo le elezioni del 4 marzo, la nostra vita sarà una pacchia.
Per prepararmi, ho già programmato la mia giornata-tipo.
Una volta che le promesse di tutti i candidati premier saranno, com'è prevedibile, mantenute, mi alzerò tardi. Che è già un ottimo inizio. Non avendo impegni, passerò la mattina guardando la TV, e senza pagare il canone (me l'ha promesso Renzi).
Al pomeriggio prenderò la mia auto (senza pagare il bollo, me l’ha giurato Silvio) e andrò all’Università a seguire qualche lezione (senza pagare le tasse, me l’ha detto Grasso). Devo ancora decidere la Facoltà, ma seguirò i miei interessi. Perché non dovrò lavorare.
Avrò un reddito minimo garantito da 780 euro al mese, mi ha assicurato Di Maio.
Se poi avrò una moglie e un marmocchio in casa, addirittura 1250, mi ha confermato Berlusconi.
Se poi, per noia o curiosità mi farò assumere da qualcuno (perché il lavoro non mancherà, hanno detto tutti), sappiate che, per male che vada, sarò pagato 10 euro l’ora (parola di Renzi).
Non verrò certo licenziato (che tanto il Jobs Act, promessa, verrà abolito), e i soldi che guadagnerò, tutti ma proprio tutti, saranno tassati al 15% (me l’ha giurato Salvini).
Se non l’avrò fatto prima, lascerò il lavoro a 60 anni (come mi ha assicurato Berlusconi), mica più a 67. E lo farò con una pensione minima di mille euro (sempre il Berlusca, in gran forma). Potrò viaggiare e organizzare grigliate con gli amici.
Alla fine di una vita tranquilla e bellissima, non so ancora se il mio funerale sarà pagato dal mio marmocchio diventato maggiorenne (che a sua volta percepirà già il reddito minimo) o mi verrà gentilmente offerto dallo Stato (basta aspettare che si avvicinino le elezioni e qualcuno lo proporrà).
Gli economisti dicono che il mio nuovo stile di vita, sommato a quello di tutti gli italiani, costerà 200 miliardi l’anno in più allo Stato. Cioè circa 50.000 euro annui per ogni contribuente italiano. Cioè più dei soldi che guadagnerò col reddito minimo e quelli che risparmierò non pagando nulla, a parte le utenze, birra e carne per le grigliate.
Ma quelli sono dei gufi, saputelli e pure invidiosi. Tutto andrà come hanno promesso, e sarà una pacchia per tutti… |