Carlo Baviera - 2017-05-08 Concordo, sostanzialmente con Alessandro. Capisco che non si possa più andare avanti con ostruzioni e sgambetti (da parte di partitini minori o correnti personali) a chi guida il Partito di maggioranza o il Governo (quando hanno il consenso elettorale o l'investitura delle primarie); ma chi dissente o non condivide in toto le riforme proposte, le leggi sociali o economiche deve sentirsi davanti al "prendere o lasciare", appoggiare partiti avversi (di cui non si condivide nulla), oppure esiste in un partito democratico e popolare e nel Paese la possibilità di esprimersi, senza essere giudicato traditore conservatore causa delle lentezze italiche ecc. ? esiste la possibilità di sentirsi rappresentato da qualcuno, di avere spazio a livello mediatico e istituzionale, di non essere rottamati con decreto da chi compone le liste? E soprattutto, per chi si sente appartenente al cattolicesimo democratico: quali contenuti devono caratterizzare l'impegno pubblico? Essere, di fatto, i servitori gentili della globalizzazione e di un'Europa dei burocrati e dei compiti a casa oppure interpretare il cambiamento radicale che ci è richiesto dalle sollecitazioni di Papa Francesco? Le scelte sui migranti, l'attenzione ha chi è messo fuori dal lavoro o di chi non lo trova, le difficoltà e incertezze degli anziani, i servizi locali sempre più precari o tagliati, per indicarne solo alcuni sono fra le priorità più che certe razionalizzazioni penalizzanti per tanti settori e territori | ||
giuseppe cicoria - 2017-05-05 Ottima analisi di ciò che è accaduto. Va bene anche la critica all'amico Alessandro. Ciò significa che il nostro gruppo di pensiero funziona e le anime sono tante. Sono tuttavia convinto che tra gli amici il pensiero prevalente dà ragione ad Alessandro. Il sig. Renzi in nome della governabilità ha tentato di smontare la nostra bella Costituzione mettendo le basi per un futuro di potere accentrato in una sola persona o al massimo ad una oligarchia. Per quanto mi riguarda ciò è inaccettabile ed ho avuto anche l'opportunità di farlo presente di persona e per iscritto. Quanto avvenuto per me è un fatto imperdonabile e, quindi, ho perso la fiducia su questo signore qualsiasi cosa si proponga di fare in futuro. | ||
Valeria Astegiano - 2017-05-05 Sempre il solito discorso!!! Si abbiamo capito..hanno votato no per l'abolizione delle province, per non abolire il senato....C'e posto per tanta gente....poi ciascuno ci ha messo il proprio interesse corporativo... Poi nelle sezioni ci sono ancora i vecchi notability, cariatidi che sono sempre li ad aspettare.... Ci sarà ancora qualcosa per loro???? | ||
Giuseppe Davicino - 2017-05-05 Credo che Renzi, nonostante la carrellata di errori opportunamente richiamati da Alessandro, conservi un suo punto di forza, che consiste nel dire che non c'è alternativa alla “sua” (dei banchieri) politica. Su questo punto va sfidato, di lì si capirà se un centrosinistra alternativo è un progetto concreto oppure velleitario. | ||
Umberto Cogliati - 2017-05-04 Anche Alessandro Risso, bravo nelle analisi per molti versi, non è riuscito a smarcarsi dal "Dalli a Renzi!", E i contenuti? Il pezzo che ho letto è solo una sfilza di brutti voti per Matteo Renzi, ma cosa si dice di quel che si è ottenuto con il No alla riforma? Si dovrebbe dire che molti dei No espressi da tutte quelle adulte categorie che Risso ben evidenzia ponevano come alternativa che in tre giorni si sarebbe fatto tutto di meglio (riforma, legge elettorale...), invece siamo nella bagna e nessuno è in grado di proporre con qualche esito il modo per uscire da questo pantano generato dal No il 4 dicembre. Non sembra, ma anche i più corretti non sanno sottrarsi al gioco di sparare su Renzi, che ha un sacco di difetti, ma in Italia si vogliono alternative. Dove sono? Sui cespugli della nuova sinistra di Bersani e Speranza (!)? Nei cinque stelle? Lo si dica, perchè anche lo sport della fucilazione per Renzi è quasi alla fine delle cartucce; o forse sono già finite. Quali le proposte? Sorrette da quali maggioranze? Non quella del No del 4 dicembre la quale, anche se nobilitata dall'analisi di Risso, è stata, a mio parere, solo una rappattumata da dimenticare. | ||
umberto calliero - 2017-05-04 Per la precisione Gaber cantava "Libertà (non democrazia) é partecipazione", il concetto era più ampio |