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PD o non PD?
 
Dibattito lunedì 20 con Davicino, Fornaro, Lepri e Merlo
 

Una parte significativa dei Popolari piemontesi ha creduto dieci anni orsono nella proposta politica rappresentata dal Partito Democratico - casa comune delle culture riformiste, tra cui quella cristiano-sociale - e molti sono coloro che si sono impegnati sotto quella bandiera nelle realtà locali. Non sono mancati nel cammino del partito incertezze ed errori, che hanno talvolta suscitato fondati dubbi sulla praticabilità del progetto.
Sotto la guida di Matteo Renzi il PD è radicalmente cambiato, diventando sempre più un partito leaderistico - ammiccante all’elettorato berlusconiano - e mutando la sua natura plurale e inclusiva. Si sono così aggiunti ulteriori e diversi elementi di perplessità sulla capacità di questo partito di rappresentare i valori della cultura politica cattolico-democratica.
Dopo la sconfitta del leader PD al referendum costituzionale, nel partito si è consumato il distacco di una consistente parte della sinistra interna, e si è ora avviato il percorso per eleggere il nuovo segretario, anche se l’esito delle primarie pare scontato, con la successione di Renzi a se stesso.

Per capire i diversi punti di vista, di chi rimane nel partito e di chi lo ha lasciato, la nostra Associazione organizza un dibattito intitolato “PD o non PD?”. Lunedì 20 marzo, dalle ore 17.45 all’Educatorio della Provvidenza di corso Trento 13 a Torino, si confronteranno Giuseppe Davicino, componente della Direzione nazionale di SI (Sinistra Italiana), Federico Fornaro, senatore e vice capogruppo di Articolo 1 - Movimento Democratici e Progressisti, Stefano Lepri, senatore e vice capogruppo del Partito Democratico, Giorgio Merlo, responsabile PD per Editoria e New Media, moderati da Alessandro Risso, presidente dei Popolari piemontesi.


Stefania PISANO - 2017-03-14
Io penso che non credo sia possibile archiviare o deviare il compito del cattolicesimo democratico, quel movimento che ha permesso di riconciliare i cattolici italiani - e in qualche modo anche la Chiesa - con la modernità  e la democrazia.### Grazie ai cattolici democratici la laicità  si afferma come metodo della politica, e nella Costituzione il rapporto tra verità  e libertà , valori e consenso permette di superare il confine tra democrazia formale e democrazia sostanziale. La storia di questo movimento, ritengo che non coincide necessariamente con quella della Dc, anche se ne ha incarnato le fasi più avanzate. Non è un caso se l'esperienza dell'Ulivo affonda le proprie radici nell'orizzonte culturale del cattolicesimo democratico. Oggi si tratta di capire come spendere questa eredità all'interno del PD per riconciliare i cattolici italiani con il bipolarismo e rendere nuovamente feconda la loro presenza per il futuro della democrazia. Insomma un cattolicesimo più modernista e necessariamento dentro il PD.
giorgio merlo - 2017-03-14
Ottima iniziativa caro Sandro. Un momento utile di confronto politico e culturale per uscire dalla propaganda e dalla retorica.