Manlio Campana - Gambettola FC - 2016-11-30 Condivido in pieno l'analisi dell'amico Bodrato.
Mi rimane un'ultima curiosità: perchè Il Presidente del Consiglio ha voluto a tutti i costi un referendum su questa riforma costituzionale, che ritiene ottima ed indispensabile, quando non ve n'era la necessità, visto che l'art. 138 della costituzione prevede la possibilità (non l'obbligo) di indire un referendum confermativo visto che la legge non è stata approvata con la maggioranza dei due terzi. | ||
Luciana Borello - 2016-11-30 Non sono più iscritta al partito da qualche anno perché non ho più sentito presenti i principi che mi avevano convinta a farlo. Anche da non militante voglio però confermare il mio assoluto apprezzamento per Guido Bodrato e per la sua lucida disanima. Voto convintamente No non contro Renzi, seppur non apprezzandolo particolarmente, e la riflessione di Aldo Moro, riportata nell'ultimo paragrafo da Bodrato per me è assolutamente esaustiva. | ||
giuseppe cicoria - 2016-11-29 Non cambio idea. Condivido appieno quanto esaurientemente riassunto da Guido. Voterò NO con convinzione e spero che anche tutti gli altri amici del No si facciano sentire. Altrimenti sembra che il nostro cenacolo politico è orientato prevalentemente per il SI, coraggio....! Capisco le pressioni ma..... Non apprezzo per niente quelli che criticano molti punti della riforma ma votano si. Si sta votando un pacchetto senza scelte. Se anche un punto non va si DEVE votare NO senza indugio. E' la CARTA COSTITUZIONALE che si sta votando non un emendamento poi emendabile con facilità. Cerchiamo di essere seri e difendiamo una buona volta gli interessi di tutti i cittadini. | ||
Giuseppe Davicino - 2016-11-29 Al netto della propaganda, di questa riforma rimangono le criticità evidenziate magistralmente da Bodrato. Ribadisco il mio giudizio su di essa: un diversivo rispetto alle vere emergenze del Paese, che una campagna elettorale iperbolica, ha reso fuori misura e incomprensibile per il comune buon senso. Temo una partecipazione al voto molto bassa. Comunque vada, da lunedì avremo un Paese da unire e delle istituzioni da riformare con ampio consenso. | ||
Carlo Baviera - 2016-11-29 Sempre opportune le riflessioni di Guido, che condivido totalmente. Anche a me infastidisce essere accomunato nel voto a personaggi e movimenti inqualificabili, ma questo succede spesso quando la politica è costretta a trasformarsi in un sì o un NO. E comunque difendere come Popolari gli aspetti sottolineati da Guido, come essenziali per la vita democratica e partecipativa, e il far parte di quello schieramento variegato e disomogeneo, nel caso di vittoria del NO, significa non lasciare solo a Salvini, Grillo, e Brunetta il merito: evitando contro derive di tipo populista/qualunquista. Vorrebbe dire che le persone equilibrate e ragionevoli dei due schieramenti dovrebbero tornare a parlarsi e procedere senza scomuniche reciproche. | ||
Domenico Piacenza - 2016-11-29 L'acume politico e l'intelligenza accompagnata dalla razionalità non sono certo venuti meno. Personalmente ho preferito non intervenire in un dibattito che quasi sempre ha affrontato problemi affatto estranei al tema del contendere e con una pervicacia e una supponenza davvero esemplari. Preferisco parlarne dopo a ragion veduta.
Permettimi solo di fare una piccolissima osservazione sulla scelta dei senatori da parte del voto popolare e non dei partiti. Ho fatto per molte volte da giovane e da meno giovane parte delle commissioni elettorali per la composizione delle liste e per l'indicazione dei nomi per i collegi. Se la mia memoria non falla Bertone a Mondovì e Guglielmone a Pinerolo sono sempre stati scelti dal voto popolare? | ||
ANONIMO - 2016-11-28 Non penso affatto che con questo referendum siano in ballo il futuro della nostra società ne tantomeno quello delle istituzioni repubblicane, penso che con le modifiche proposte dalla riforma sottoposta a referendum si semplifichi il processo decisionale e si riducano sensibilmente i costi della politica senza intaccare minimamente l'autorevolezza e la solidità delle nostre istituzioni. | ||
Arnaldo Reviglio - 2016-11-28 Ci sono dei valori supremi sui quali si fonda la Costituzione che non possono essere sovvertiti o modificati nemmeno da leggi di revisione costituzionale. Questi principi affermati soprattutto nella prima parte della Costituzione sono in gioco nella seconda, che ne dovrebbe garantire l’attuazione, ma proprio questi vengono disattesi o addirittura traditi nella riforma sottoposta al voto popolare del 4 dicembre. Ben vengano dunque le ulteriori riflessioni di Guido Bodrato che dovrebbero aiutare in particolare gli amici Popolari e tutti i lettori ancora indecisi. Condivido anche molte cose scritte da Gianfranco Morgando, ma a lui e agli amici che la pensano nello stesso modo suggerirei "Un NO tra luci e ombre": il punto fondamentale non è guardare agli assetti politici futuri, ma è salvaguardare lo spirito della Costituente. Renzi aveva promesso che l'Italia cambia verso: non mi sembra proprio che sin qui il bilancio sia così positivo, anzi. Ancora due riflessioni: la riduzione dei costi della politica deve cominciare da una drastica riduzione delle indennità (le più elevate d'Europa)- e non solo quelle dei parlamentari - sia dal rispetto delle autonomie locali (l'Italia dei Municipi).
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