Riccardo Falcetta - 2016-08-23 Sono d'accordo con Gaiotti. La categoria "sinistra sociale" non appartiene più al lessico dell'attuale PD, ed è molto meglio rappresentata dal M5S. Drammatico errore politico di Fassino che ha bollato come "inventati" i dati sulla povertà forniti dalla Caritas. Mal gliene incolse. | ||
fernando ricciardi - 2016-08-16 Se qualcuno, più autorevole del sottoscritto,vuol ricordare a Sergio Gaiotti che il movimento 5 stelle non ha la più pallida idea di cosa voglia dire "Sinistra sociale" mi farebbe una grande cortesia.
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Dino Ambrosio - 2016-08-14 Sono assolutamente d’accordo con Giorgio nella denuncia della mancanza di una politica sociale nel PD il quale rincorre una falsa modernità e si dimentica dei problemi reali della gente che ha maggiori difficoltà: i giovani, chi non ha lavoro, i poveri insomma, gli emarginati.
Ma personalmente ritengo che sarebbe un errore ancora più grande se qualcuno pensasse nel PD che per fare una politica sociale ci si debba staccare dal PD. Ritengo invece che la sinistra sociale deve farsi strada all’interno del PD. Se la sinistra del partito non riesce a farsi strada è perché non è abbastanza incisiva, è perché usa strumenti sbagliati, il ricatto continuo di dire No, invece che usare argomentazioni convincenti, capaci di trascinare le folle e convincere la restante parte del partito. Il M5S sta prendendo tanti voti proprio con il salario di cittadinanza, il salario ai poveri. Non dico che bisogna scimmiottare il M5S, anzi, ma sostengo che la tentazione separatista non ha mai pagato. Non abbiamo bisogno di un partito dei poveri che forse potrebbe prendere, ben che vada, il 2 % dei voti, ma di conquistare la maggioranza per poter risolvere i problemi dei poveri, i problemi del Paese.
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Rodolfo Buat - 2016-08-13 Utile ridare memoria e ancora più utile guardare al futuro. Dietro l'espressione "questione sociale" vi è il richiamo ai diritti di eguaglianza. Se è vero che la distribuzione dei redditi e dei patrimoni nei Paesi occidentali è oggi simile a quella dei primi del '900 (Piketty), allora il cosiddetto "secolo breve" lo è stato anche dal punto di vista sociale ed economico. Purtroppo il passato ci può educare alla sensibilità e all'attenzione, ma non ci da ricette. Non è però un motivo per non mettersi a cucinare prima possibile e qui occorre dire a voler "mettere le mani in pasta" sono ancora in pochi. | ||
Umberto Cogliati - 2016-08-13 L'articolo di Giorgio Merlo è sicuramente suggestivo; capita, quando si evoca nostalgicamente una categoria che non c'è più. Qui è la sinistra sociale, e Merlo prende spunto da riflessioni dell'arcivescovo di Torino per parlarne. La sinistra sociale nella Democrazia Cristiana era l'obiettivo di Carlo Donat Cattin che era il capo della corrente di Forze Nuove, dentro la DC. Questo per non dimenticare il panorama. Oggi si parla, giustamente, della sinistra sociale e, come tema, è bene che se ne abbia nostalgia. Purtroppo il tempo che è galantuomo può però tradire, e ricordarci la sinistra sociale, e siamo a otto anni dalla nascita del PD.Un partito che avrebbe potuto proporre larghi obiettivi di sinistra sociale.C'è chi ancora vuole bene a De Mita e dice che quello ha sempre osteggiato la sinistra sociale, perchè la sua DC, di De Mita, nella strategia almeno, era sinistra politica, ossia, pur essendo una corrente minoritaria nella DC, aveva l'ambizione di raffigurare il partito intero; non ci riuscì, certo. Ma la sinistra sociale, quella di allora, è stata accusata non di non raffigurare una concezione di partito, ma di essere una esasperata corrente nella DC. Carlo Donat Cattin, uomo di invidiabile grinta e di grandi qualità, non riuscì mai a confezionare una DC col marchio della Giustizia sociale perchè la politica, anzi, la Politica, è anche altro; e allora cosa è successo "anche": che Forze Nuove era un pezzo di DC, non della migliore, una corrente, che esigeva per i suoi aderenti le sue "quote" a suon di pugni sul tavolo; parlo di quel potere che la maggioranza dorotea della DC sapeva gestire e che Forze Nuove non era da meno.
Quindi,Giorgio merlo, ragioniamo sulla sinistra sociale, meglio sarebbe dire "reclamiamo la giustizia sociale" nella politica. Almeno dentro un partito, il PD, che dovrebbe somigliargli. | ||
Giorgio merlo - 2016-08-12 1) De Mita la sinistra sociale l'ha sempre combattuta, ostacolata e anche un po' disprezzata. 2) la sinistra sociale di matrice cattolica può continuare ad esistere - nel Pd o altrove - se la cosiddetta "questione sociale" non viene ridotta ad un fatto pauperistico, assistenzialistico o ad una pratica fatta di mance. 3) e il Pd, come dice Claudio, se non riscopre questa dimensione è un partito culturalmente e politicamente indistinto. Cioè, come dicono giustamente quasi tutti i commentatori, un semplice partito padronale o del leader privo di un 'anima. | ||
piergiorgio Fornara - 2016-08-12 anche il De Mita faceva parte della sinistra sociale quando comprò l'appartamento a Roma per 3 milioni e lo fece sistemare a spese della pres. del consiglio e ora l'ha venduto per 11 milioni. Fino a quando non si mette ordine nella cosiddetta "giustizia retributiva e contributiva" continuerà il saccheggio dell'italia alle spalle degli ultimi. | ||
Sergio Gaiotti - 2016-08-12 La sinistra sociale in parte gia' si trova nel Movimento Cinque Stelle. | ||
Claudio Lussana - 2016-08-12 ...ed intanto il tempo passa, i disadattati aumentano e chi milita nel PD si chiede cosa ci sta a fare in un partito dove "l'ultimo" non ha sicuramente la priorità...... |