Arnaldo Reviglio - 2016-06-30 Come sempre il pensiero di Guido Bodrato è quanto mai preciso e pertinente.
Mi permetto però di aggiungere una questione che ritengo non secondaria: la mancanza di coerenza.
Potrebbe apparire una segnalazione suggerita da aspetti localistici: nel 2013 Renzi diceva che la nuova linea Torino-Lione non solo era dannosa, ma inutile. In un periodo in cui le priorità del Paese sono ben altre e quando la sobrietà dovrebbe contraddistinguerci le scelte sono però state altre. Abbiamo capito che la valorizzazione dei territori, il benessere ambientale, la qualità della vita vengono sventagliate solo a parole: e i fatti hanno contribuito a far crescere la delusione. | ||
franco maletti - 2016-06-29 Renzi ascolta nessuno. I suoi adulatori, politicamente mediocri, lo hanno portato ad un delirio di onnipotenza tale da farne un pericolo per la nostra democrazia. Il primo a farne le spese è stato proprio il Partito Democratico, da Renzi usato come trampolino di lancio per le sue siderali conquiste politiche. Lui "sa sempre tutto", prima degli altri. Lui ha una risposta immediata per tutto. Basta! Più invecchio e meno sopporto quelli che sanno sempre tutto, quelli che hanno solo certezze. Io, l'unica certezza che ho, è quella di non averne. Se Renzi fosse una persona di normale buon senso ascolterebbe i consigli di un saggio come Guido Bodrato. Ma Renzi non si rende conto (e pagherà per questo) che il rispetto verso di lui è corrispondente soltanto ai confini del suo potere, mentre il rispetto verso un saggio va ben oltre questi confini. E' solo questione di tempo. I topi si stanno già preparando ad abbandonare la nave: e questo momento inizia quando più nessuno litiga per salirci sopra. | ||
Rodolfo Buat - 2016-06-29 Una riflessione equilibrata che condivido | ||
Giuseppe Davicino - 2016-06-28 La sordità politica di Renzi riflette quella delle classi dirigenti europee. Bodrato evidenzia il fatto che non bastano i bonus per affrontare la crescita delle disuguaglianze e l'assenza di lavoro e di futuro per i giovani. Anche gli elettori lo hanno compreso. Per questo temo che a Renzi non basterebbe cambiare la politica istituzionale e rinunciare al partito della nazione se non cambia innanzitutto la politica economica e monetaria. | ||
Umberto Calliero - Pinerolo - 2016-06-27 Credo che un'analisi più precisa e più propositiva di quella di Guido Bodrato sia difficile da immaginare. La politica attuale ha bisogno di persone di questo spessore.
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Domenico Piacenza - 2016-06-27 Non conosco più la realtà esterna al Piemonte e quindi non ho l'ardire di prendere posizione sulla situazione nazionale. Mi permetto solo dire che mi ha fatto sorridere l'atteggiamento di coloro che hanno manifestato stupore e meraviglia per il risultato di Torino. Era chiaro a tutti coloro che conoscono o dovrebbero conoscere la vita politica della città che c'entrano poco le periferie disastrate basti ricordare che Borgata Vittoria dove il PCI negli anni '50-'60 raccoglieva dal 60 al 62% dei voti, nel '94 il primo partito fu quello di Berlusconi e oggi la composizione non è certo modificata e non vi sono certo tornati i proletari. Analogo discorso vale per le Vallette, per la Falchera, ecc. Sarebbe opportuno che, prima di esprimere giudizi un po' troppo trancianti, si facesse buona memoria del passato e attenzione alle diverse posizioni all'interno e all'esterno dei partiti. E' fatto quasi notorio che il calo dei voti di Fassino dal preventivato 48% al 42% non è derivato dalla mancanza dei voti della sinistra (con quelli avrebbe superato il 50%), ma degli amici dell'on. D'Alema e compagni (ci sono anche a Torino) come mi ha sommessamente informato un vecchio appartenente al PCI di Pecchioli.
Al secondo turno si è realizzata l'operazione "Milazzo" come ha dichiarato apertamente il vercellese on. Rosso, pronube le varie branche della massoneria torinese come ha dichiarato ai giornali un personaggio che di massoneria torinese se ne intende.
Mi pare che sia, forse, opportuno dedicare un po' di tempo anche alla riflessione e alla valutazione della situazione cercando ove possibile di essere un po' meno epidermici. | ||
Giampiero Leo - 2016-06-26 Trovo molto interessanti e condivisibili la maggior parte degli articoli comparsi su Rinascita Popolare. Per esigenze di brevità, farò riferimento in particolare alle riflessioni - sempre lucide - dell on. Bodrato. Ne individuerei, fra le altre, tre:
1-l'obbrobrio dell'Italicum. Pericoloso e sbagliato per le conseguenze che potrebbe produrre ("una eterogea ammucchiata", come scrive Bodrato, di due poli contro il terzo). Inaccettabile dal punto di vista della democrazia, sia per l'esorbitante premio di maggioranza concesso, sia per la cancellazione di un reale diritto di scelta degli eletti da parte degli elettori.
2- L'isolamento del PD. Come giustamente osservato in altri interventi, la contraposizione è percepita sempre meno come fra destra e sinistra o progressisti e conservatori. Si affacciano, invece, altre dicotomie quali integrati-esclusi, centro-periferie, populisti-riformisti, portatori di speranza-propiziatori di rabbia rancore e paure. Se questo è vero, anche le alleanze vanno ipotizzate cercate e proposte su basi programmatiche ideali e sociali nuove.
3- Un contributo straordinario alla comprensione delle problematiche attuali (mondiali Europeee e nazionali, lo sta dando Papa Francesco tramite il suo pensiero e le sue encicliche. Secondo il mio modesto parere questo dono di umanità e sapienza dovrebbe essere molto più considerato e sfruttato.
Queste sono alcune delle tematiche principali (certamente non tutte) che penso bisognerebbe affrontare tanto con studio, riflessione e confronto, quanto con la costruzione di proposte il più possibile operative. Da questo punto di vista vi è tutto l'interesse mio personale e, meglio ancora, di tanti miei amici sensibili, a partecipare - ognuno partendo dalla propria identità ed esperienza - ad uno sforzo e un lavoro comune. |