|
Angelo Giverso - 2016-06-26 Per vincere le elezioni bisogna cercare di convincere non chi ha già un'idea
e vota, ma convincere coloro che non sono politicizzati e sono incerti se
votare. Mi spiace portare il mio esempio di Vinadio dove mi sono presentato
sindaco per la settima volta. Gli avversari - lega, grillini, FI - pur avendo
alle politiche una maggioranza schiacciante non hanno ritenuto di presentare
una lista, ma hanno fatto campagna per il non voto. Con un appello agli
elettori, informandoli sui rischi che si correva, quasi il 70% degli elettori
(tenendo conto che il 10% sono residenti all'estero)si sono recati a votare
e il 90% ha manifestato un voto valido.
Se non vota il 50% non vuol dire che c'è un voto di protesta, ma un NON voto
di protesta. | ||
Franco Maletti - 2016-06-26 Il 6 giugno scorso, all'indomani del clamoroso sorpasso, a Torino, dei 5
stelle sul PD così scrivevo su fb: "IL SEGNALE Piaccia o no, 5 stelle esprime
la rabbia dei poveri e degli emarginati: quelli che hanno capito che non andare
a votare non basta più, quelli che hanno capito che, per smuovere le
indifferenze nei loro confronti da parte dei detentori del potere bisogna "fare
del male", lasciare il segno, minare le loro certezze che, comunque vada, il
potere sarà sempre nelle loro mani. Lo capiranno in tempo per porre rimedio
alle loro carenze? Temo di no."
Nelle due settimane successive, come previsto, c'è stato nessun segnale di
cambiamento nella impostazione della campagna elettorale.Fassino, da ottuso
burocrate, ha continuato a snocciolare imperterrito il suo programma, quasi
irritato da chi gli chiedeva di modificarne almeno in parte la impostazione.
Probabilmente confidando che, alla fine, da parte degli elettori avrebbe
prevalso la saggezza di scegliere "il male minore", cioè il PD. Così non è
stato. Clamorosamente ed inaspettatamente rispetto a tutte le altre volte
precedenti. E tutto ciò significa che il segnale di "volontà di cambiamento"
che anche Renzi oggi riconosce, in realtà riguarda proprio Renzi stesso e tutti
quelli che lo sostengono e lo hanno sostenuto. | ||
Andrea Griseri - 2016-06-22 Ho letto l'editoriale di Mauro. Bello, profondo, scritto bene. Perché non si sono fatte queste analisi in passato? Del senno di poi... Il tratto più irritante del renzismo, ma esistevano robusto segnali di tale atteggiamento mentale ben prima dell'avvento del fiorentino, è la mancanza di autocritica e un atteggiamento sterilmente spocchioso. Ricorda qualcosa di Craxi con la differenza che quello era un politico di spessore ed era mitigato dalla prudenza democristiana (un certo tratto curiale è parte dell'arte di governo in Italia dal Rinascimento ad oggi). I 5 stelle: se frettolosamente saranno considerati esclusivamente come una specie barbarica, se verranno isolati e boicottati nel loro sforzo di governare le città si procureranno sofferenze ai cittadini e ulteriore disaffezione nei riguardi della politica: non solo il PD ma la democrazia stessa cadrebbero vittime di un sentimento distruttivo guidato dall'emozione e dal rancore. Occorre osservare che cosa fanno i (presunti) barbari pensando al bene supremo dei cittadini con un'opposizione costruttiva e ricordandosi di papa Giovanni: cercare ciò che potrebbe unire, nel segno lo ripeto del bene comune. Sarebbe un salutare esercizio autocritico in un mondo secolarizzato che ha purtropppo bandito il senso di colpa e considera la revisione di vita una pratica arcaica: l'unico esercizio da cui poter ripartire con un rinnovamento vero e non superficiale, fatto di sostanza e non di rottamazioni farlocche. | ||
Antonella Luchino - 2016-06-21 Buongiorno, mi dispiace per l'ex Sindaco Fassino che ritengo persona competente e capace e soprattutto politico. Probabilmente il risultato potrebbe essere interpretato come un voto di protesta nei confronti di Renzi che a questo punto risulta venire rottamato anziché continuare nella sua pseudo operazione di rottamazione.
A mio parere tra i fattori che hanno prodotto il risultato delle amministrative non solo a Torino ma anche a livello nazionale, c'è la questione delle banche (vediBanca Etruria, Banca di Vicenza;la settimana scorsa un correntista si è suicidato) e l'aumento dell'astensione da parte dei cittadini ad andare a votare (un diritto/dovere che bisogna esercitare sempre per non far scegliere il nostro futuro ad altri).
E poi penso che sia mancato il dialogo diretto con gli elettori; gli strumenti che abbiamo oggi grazie all'informatica è vero che ci permettono di dialogare in tempo reale ma io preferisco dialogare con il politico presente fisicamente; anche perché è solo così che il politico può prendere visione e capire quali siano i problemi di questo o quel territorio e cercare di trovare una eventuale soluzione.
Spero di essere stata chiara, anche perché non ho esperienza politica ma ho scritto questi miei pensieri da semplice elettrice.
Cordiali saluti. |