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Alessandro Risso - 2016-06-13 Dai commenti qui riportati, penso di aver omesso qualche parte necessaria a comprendere il mio pensiero, che è risultato un po' troppo crudo nella sintesi. Rimando per ragioni di spazio a un successivo articolo. | ||
Rodolfo Buat - 2016-06-11 Francamente sono sorpreso della faziosità della presentazione. | ||
Pietro Policante - Biella - 2016-06-09 Ma dai, Risso! Non andiamo da nessuna parte se compariamo la nostra democrazia, pur con tutti i difetti che possiamo metterci sopra, con la dittatura di Mussolini! A pensarci, potrebbero essere proprio quelli che si schierano per il SI' che rischiano il linciaggio morale di una certa opinione pubblica, apparentemente maggioritaria, alla quale, viene da pensare, anche tu ti stai accodando. Non sarebbe più produttivo "stare sul pezzo", esprimendo e confrontando i rispettivi pareri? Guarda che la denigrazione personale è tipico strumento della dittature, di destra o di sinistra. | ||
Mario Chiesa - 2016-06-09 ... proprio non si bada a spese, quando si tratta di paragoni! | ||
giuseppe cicoria - 2016-06-09 Ringrazio per l'invio di questi documenti che sintetizzano meglio le ragioni del NO e del SI. Ne farò utile uso per un necessario ulteriore approfondimento delle materie in discussione che non sono certo di facile lettura nei dettagli e nelle conseguenze, salvo quelle macroscopiche già ampiamente approfondite in altra occasione. | ||
stefano lepri - 2016-06-09 Come semplice socio dell’Associazione dei Popolari del Piemonte, non posso che biasimare il tono sprezzante e irrispettoso con cui il suo presidente tratta i costituzionalisti schierati per il sì.
Su questi temi la si può pensare diversamente, ma è inaccettabile che si giudichi servili quanti sostengono una riforma votata da un parlamento libero e, faccio notare, da tutto il PD, minoranza compresa.
Stefano Lepri, senatore
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