Il 9 maggio scorso è mancato Eros Prete, una delle storiche figure della sinistra democristiana torinese. Da tempo era malato, e anche per questo i suoi contatti si erano diradati fin quasi a scomparire. Sergio Gaiotti ricorda i loro incontri ai tempi del suo ricovero alle Molinette, e si tratta forse dell’ultimo contatto con i vecchi amici di impegno politico. Proprio a Gaiotti devo le notizie essenziali, di cui non disponevo. Lo ricordo infatti molto bene, ma non c’era consuetudine di rapporti tra di noi per la diversa provenienza, io dalla provincia e lui dalla città.
Eros Prete “nasce” politicamente nella mitica sesta sezione della DC torinese, ai tempi della segreteria di Luigi Tartara. Di Tartara diventerà anche il vice per un certo periodo. La sesta sezione (Lingotto) era l’unica in cui la sinistra DC avesse la maggioranza, in parte per il prestigio personale di Tartara, e in parte per una gestione che traduceva in pratica i principi che la sinistra elaborava sul partito: no all’inflazione del tesseramento, continuità dell’impegno sul territorio, rapporto con i fermenti partecipativi che andavano emergendo nella periferia della città.
Proprio su questi temi si indirizza l’impegno di Prete, che partecipa al movimento dei Comitati spontanei di quartiere, diventando uno dei collaboratori più importanti di Domenico Sereno Regis, leader indiscusso del movimento. È in quest’ambito che incontra Luciano Barberis, un altro democristiano impegnato nel movimento dei quartieri che proviene dalla periferia nord di Torino. Entrambi fanno parte del coordinamento dei Comitati spontanei. Il sodalizio tra Prete, Barberis e Giovanni Porcellana caratterizzerà la presenza della DC sulle problematiche del decentramento e della partecipazione. Nel periodo 1973-75, nel pieno del dibattito su questo tema, Prete è responsabile del decentramento della Democrazia cristiana torinese.
Prete è un convinto fautore della partecipazione dal basso, della mobilitazione di base sui problemi del territorio, e si identifica strettamente con le tematiche dello spontaneismo che caratterizzano la prima fase dell’esperienza torinese dei quartieri. Tuttavia, a differenza di Sereno Regis, ne accetta l’istituzionalizzazione, e gestisce per conto della DC le nomine “politiche” dei nuovi quartieri nella seconda metà degli anni ’70. All’inizio degli anni ’80, con l’elezione diretta dei consiglieri, viene eletto Presidente del quartiere Lingotto, alla cui guida rimarrà fino all’aggravarsi della malattia della moglie. Dopo le dimissioni dalla Presidenza, rimarrà semplice consigliere, non facendo mancare il contributo della sua esperienza e della sua conoscenza del territorio. Lascerà definitivamente il Consiglio all’inizio degli anni ’90.
Terminato il suo impegno istituzionale, Prete torna alla gratuità del volontariato e del servizio spontaneo nella sua parrocchia del Patrocinio di San Giuseppe. Ora riposa in pace. |