Leonello Mosole - 2016-05-30 Ritengo che la posizione espressa dall'Associazione attraverso il Presidente sia condivisibile.
Credo che sia da condividere il suggerimento di Giorgio Milani di spiegare con un schema chiaro "cosa c'è - cosa ci sarà", al di là di dibattiti più approfonditi pur necessari (e dimenticandoci dello schema "o con me o contro di me" di Renzi...) | ||
Giorgio Milani - 2016-05-29 Su questo tema così importante per il futuro della nostra nazione, occorre parlare un linguaggio chiaro e non politichese; bisogna in sostanza spiegare in modo il più possibile semplice e fruibile da tutti che cosa abbiamo oggi e che cosa potremmo avere domani se passasse il referendum. Voglio essere ancora più esplicito: una tabella riassuntiva dove da un lato c'è l'attuale ordinamento e dall'altro quello presumibile futuro. Se dopo l'era De Gasperi ci fosse stata più onesta e serietà da parte dei politici e degli italiani che li hanno eletti, forse non ci sarebbe stato bisogno di tante e a volte arruffate riforme succedutesi negli anni. Ci viene riconosciuto da più parti che la nostra Costituzione è la più bella al mondo. E allora?
Cosa credete che sappia la maggioranza della popolazione su questi argomenti? Soprattutto tra i giovani e gli anziani che rappresentano, questi ultimi, gran parte della popolazione italiana? Avete provato ad uscire dalle vostre stanze e fare un po' di interviste in giro tra la gente comune e i vari strati sociali? Bisogna tornare a parlare un linguaggio che la gente comune capisca; gente troppo bersagliata da slogan e superficialità che produce solo disaffezione e menefreghismo. Concludo con il dato impressionante del continuo e molto preoccupante calo del numero dei votanti ai vari tipi di elezioni e referendum.
Grazie per l'attenzione e per il bel contributo culturale che date periodicamente con questi articoli. Cordiali saluti. | ||
Carlo Baviera - 2016-05-26 D'accordo col Presidente | ||
Aldo Cantoni - 2016-05-26 Nella Associazione temiamo tutti che l' emotività prevalga sulla riflessione nel merito per orientare la scelta dei cittadini. Sono sicuro che la stragrande maggioranza dei soci sceglierà con cognizione di causa, ma non sono altrettanto sicuro che ciò varrà per la maggioranza dei cittadini. Questo pensiero non deriva da offensiva sfiducia nella capacità di pensare della gente, ma dal constatare come già sin d'ora tutte le forze politiche da destra e da sinistra puntino su un voto di "istinto" piuttosto che di "ragionamento", con ciò dimostrando quanto poco rispetto abbiano dei cittadini che, democraticamente, sarebbero tenuti a rappresentare. Come diversamente interpretare ciò che è sotto gli occhi quotidianamente? Mi riferisco all'uso del referendum per distogliere l'attenzione dalle prossime elezioni amministrative; alla menzogna per cui chi voterà no è contro il progresso e l'innovazione; all'obiettivo meschino di usare il referendum per cacciare Renzi; allo stesso Renzi che dice "se perdo me ne vado", con ciò avvallando la propria concezione della politica, in questo caso, ahimè, berlusconiana nel metodo. Per questi motivi ritengo che la nostra Associazione, pur nella sua piccolezza numerica, abbia l'alto compito morale di offrire a tutti coloro che vogliano avvalersene l'opportunità di documentarsi in modo preciso... pro veritate. Dobbiamo, in una parola, fare cio che i media difficilmente faranno, almeno in ore diurne, quando sentiremo o gazzarre o slogan sino ad ottobre. | ||
giuseppe cicoria - 2016-05-25 Condivido appieno le affermazioni del Presidente che debbo considerare" coraggiose" dopo l'incredibile aggressività di un iscritto all'Associzione sulle decisioni prese dal direttivo. Spero che ritorni una maggiore serenità e soprattutto consapevolezza dell'importanza che deve essere data alle modifiche costituzionali proposte da un partito non legittimamente rappresentativo del popolo italiano. I dissidenti non sono certo esautorati dal loro diritto di scelta per il Si o il No. Auspico, però, che questa scelta sia fatta senza condizionamenti di qualsiasi genere perché stiamo parlando principalmente della difesa della nostra democrazia. Tutto intorno è solo "blandizie" tendenti a sviare l'analisi corretta dei cittadini sul vero obiettivo delle modifiche che si vogliono imporre a tutti i costi. |