Giuseppe Davicino - 2016-01-20 Guido Bodrato mette benissimo in risalto, insieme ai pericoli, il fatto che questa riforma costituzionale e la nuova legge elettorale sono sorpassate, inadeguate ai tempi che viviamo in cui il bipolarismo è in crisi in quasi tutta l'Europa. La politicizzazione del referendum costituisce un azzardo, ma qualunque sarà l'esito rimane aperto il problema di una politica alternativa al monetarismo che sta spaccando la società, mettendo a dura prova la tenuta della democrazia ed a rischio l'integrazione europea. | ||
Aldo Cantoni - 2016-01-20 Qualunque referendum per come è fatto è un imbroglio. Un quesito onesto dovrebbe consentire di esprimersi in modo articolato, perchè sempre vi sono aspetti condivisibili ed altri inaccettabili. Il doversi esprimere "in blocco" impone scelte secondo "il male minore" e di male minore in male minore si scivola verso il disastro. Secondo questa prospettiva si comprende (anche se non si giustifica) la scelta di Renzi del ricorso al plebiscito. Per lui conta essere il capo; il resto conta se è funzionale a ciò. | ||
giorgio merlo - 2016-01-18 L'articolo/fotografia di Guido, lucido ed oggetivo, merita un approfondimento pubblico. Politico e culturale. Non sarà facile nel clima del conformismo dominante che abbraccia la politica italiana, ma ci si deve pur provare. Almeno per chi continua ad avere passione politica. | ||
Carlo Baviera - 2016-01-18 Penso anch'io che il Referendum si svolgerà più sul gradimento a Renzi che su quanto prevede la riforma costituzionale. Condivido, e non da oggi, le considerazioni di Guido riguardo alle questioni che vengono toccate dalle modifiche alla carta. E, stando ai contenuti che verranno sottoposti al giudizio popolare, sono più propenso verso il NO che verso il SI'. Mi faccio, però due domande, e le proprongo anche agli amici. La sconfitta eventuale di Renzi porterà ad una politica innovativa, di profondo cambiamento riguardo ai parametri economici, di difesa delle conquiste sociali, di impegno a richiedere una svolta nelle politiche europee oppure farà risorgere alcuni vecchi marpioni, una politica statalista e il ritorno a vecchie pratiche (anche se operate da personale della sinistra o da ex democristiani pronti a riciclarsi)? Seconda domanda: l'eventuale bocciatura della riforma costituzionale (e di quella elettorale) quali conseguenze ci riserverà? Altre modifiche peggiori del Progetto Boschi (almeno peggiori per me), maggioritari, uninominali, abolizione di Province solo per illudere che si risparmi, sottrazione alle comunità della possibilità di controllo degli aziende municipali, accentramento di ogni servizio pubblico, abdicazione della politica rispetto ai tecnici, scarsa rappresentanza dei territori periferici lontani dai capoluoghi di Regione, ecc. ? Tutte cose che anche a sinistra si sono tentate e molte volte realizzate negli anni passati. Se è così, almeno per me, una riforma vale l'altra e non merita scaldarsi troppo. Se invece il risultato della bocciatura della Riforma Boschi fosse quella di allargare il pluralismo e la rappresentanza popolare, e di sconfiggere le oligarchie e i cesarismi latenti, pur consentendo la governabilità senza ostruzionismi ricattatori, allora ci si impegna. | ||
Dario Seglie - 2016-01-18 Lungimiranza istituzionale e chiarezza di idee: due caratteri che contraddistinguono da sempre un decano della politica in Italia, un Maestro qual è Guido Bodrato. |