Anche di fronte al disgusto per l’ininterrotta sequela di malapolitica che impegna le Procure della Repubblica e intasa i notiziari, restiamo fermamente convinti che “senza partiti le democrazie non funzionano” e che “senza buoni partiti non si potrà avere una buona democrazia”. Usiamo le parole dell’incipit e della chiusa dell’articolo di Sergio Fabbrini, docente di scienze Politiche e Direttore della LUISS Guido Carli di Roma, pubblicato sul Sole24ore qualche giorno fa, che qui rilanciamo rendendolo leggibile cliccando sul primo link sottostante.
Non si potranno avere buoni partiti senza una legge che ne definisca lo status giuridico: sull'argomento è tornato Piero Ignazi, docente di Politica comparata a Bologna e acuto osservatore del sistema italiano, con un articolo su “La Repubblica” che proponiamo al link Documento 2.
A questo tema i Popolari torinesi avevano dedicato i lavori di un seminario: il documento conclusivo conserva una sua validità a distanza di tempo, e chi lo vuole leggere (o rileggere) lo può fare cliccando sull'ultimo link (Documento 3). |