Franco Fornara - 2015-06-11 Il grazie a Letta (per l'esempio che ha sempre dato, continua anche oggi a dare e confidiamo possa presto dare nel ritornare a offrire il suo prezioso contributo alla politica attiva) è un sentimento di gratitudine che sale dal profondo.
Sento nel contempo altrettanto doveroso un grazie a Pier Luigi Tolardo per l'incisivo ricupero della figura di Letta, che per me e tanti altri amici coincide anche col ricupero a pieno titolo del suo ruolo di protagonista (devo dire alla moda di Letta) nell'agone della nostra politica in Piemonte. E' un vuoto di idee, cultura e saggia operatività che insieme a lui dobbiamo colmare al servizio della politica nel solco del cattolicesimo democratico, personalista e popolare. | ||
Andrea Griseri - 2015-05-03 Non so se per credere fervidamente all'Europa sia più necessaria una incrollabile volontà o la capacità di selezionare i messaggi che arrivano da oltre le Alpi escludendone alcuni. Il sogno europeo, la visione nobile dei grandi padri dell'Europa di ogni orientamento (De Gasperi, Mounier, Spinelli, Adenauer, Schuman per citare i più noti) appare ora utopia e troppe persone si stanno trasformandosi in nemici di questo non luogo. Il che non è certo un bene: ma il modo migliore per essere europeisti oggi è un sano scetticismo che aiuti a a cogliere e analizzare le infinite ombre che hanno oscurato le visioni di allora. | ||
giuseppe cicoria - 2015-05-01 Quando Letta militava nella LaMargherita egli aveva tutto il mio apprezzamento perchè conoscevo la sua preparazione sopratutto nelle materie di politica economica. Mi sembrava il prototipo ideale di "primo Ministro". Poi le cose sono cambiate quando vi è stata la fusione con il PDS.
Di lui non ho apprezzato per niente il deciso appoggio alla modifica dell'art 138 della Costituzione che consentiva una maldestra scorciatoia all'iter della variazione degli articoli stessi e, poi, all'appiattimento verso la destra di Berlusconi.
E' inutile girare attorno al problema santificando il personaggio. Tra i due giovani rampanti, ha vinto, per ora, il più spregiudicato, furbo ma deludente Renzi. A Letta non rimaneva che una morte (politica) lenta ma sicura. Egli bene ha fatto, data la giovane età , ad assicurarsi, per il momento, un lavoro che gli consente di rimanere nel mondo politico intellettuale ma di natura economica ed europea
Così facendo egli può consolidare meglio il suo talento nel settore ed attendere pazientemente che la ruota giri di nuovo dalla sua parte.
E' una strategia che può essere vincente per lui: male che vada ci sono molti posti di prestigio in Europa che attendono persone capaci ed affidabili per essere occupati! | ||
Luchino Antonella - 2015-04-30 Acquistero' il libro per leggerlo con attenzione; l'altra sera ho visto e ascoltato l'intervista a Letta, sulla reta LA7, durante la trasmissione Otto e mezzo condotta da Lilli Gruber; ho apprezzato la sincerita', la pacatezza, la diplomazia e la stoffa del politico vero. Dispiace lasci l'Italia e nel contempo fa piacere sapere che in Francia andra' a ricoprire un incarico di prestigio. E' un vero politico! Tra lui e Renzi c'e' un abisso........... Chissa' che un domani non ritorni a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio. C'e' bisogno di politici veri e non di fanfaroni e arroganti, come il nostro attuale Premier, al quale all'inizio avevo dato fiducia; poi con il passar del tempo ho visto che sempre piu' che si atteggiava e si atteggia ancora adesso all'uomo solo al comando. Con l'occasione auguro un buon Prima Maggio a tutti i lavoratori e le lavoratrici. |