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I diritti acquisiti
 
Come è possibile che anche evidenti ingiustizie permangano in eterno?
 

Per combattere gli effetti della lunga crisi economica e della progressiva perdita di lavoro sono indispensabili politiche di equità sociale e di perequazione dei redditi.
Occorre però che si riduca il divario tra un “prima” in cui si è concesso troppo a tanti e un “dopo” in cui per troppi non vi saranno condizioni di vita almeno dignitose.
La ricerca di maggior eguaglianza tra le persone e le generazioni si scontra tuttavia con il macigno dei “diritti acquisiti”, binomio quasi sacrale continuamente evocato a difesa di privilegi piccoli e grandi: talvolta comprensibili, talvolta ingiustificabili ma sempre più insostenibili di fronte al progressivo impoverimento e alla mancanza di prospettive per estese fasce di popolazione, in particolare i giovani.
Su questi temi l’Associazione I Popolari terrà venerdì 27 marzo, a Torino alle ore 20.45 presso l’Educatorio della Provvidenza, in Corso Trento 13 (area pedonale della Crocetta) un dibattito cui parteciperanno Elsa Fornero, docente di Economia politica all’Università di Torino, ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, tra i maggiori esperti di sistemi previdenziali europei, e Andrea Giorgis, docente di Diritto costituzionale all’Università di Torino e deputato del Partito Democratico.
Intervistati da Alessandro Risso, presidente dei Popolari piemontesi, i due esperti cercheranno di chiarire i vincoli giuridici reali alla modifica dei “diritti acquisiti” e i margini di intervento che il Governo potrebbe avere per favorire una più equa redistribuzione delle risorse.
Tutti gli interessati sono invitati a partecipare.
In allegato qui sotto l’invito.

Documento

coccolo walter - 2015-03-26
Ricordatevi che i cittadini onesti sono stufi di essere presi per i fondelli e quindi si capisce chiaramente che dietro l'organizzazione del Vostro convegno c'è lo zampino del teleimbonitore Matteo Renzi e Tito Boeri; è scandaloso invitare a tale convegno la Sig.ra Fornero, presentandola come una dei maggiori esperti europei di previdenza ( tutti ci ricordiamo dei nefasti risultati della riforma Fornero e del famigerato Governo Monti - il peggiore governo della storia Repubblicana - ). Questo comprova a chiari lettere che si andrà a discutere delle pensioni di quei cittadini che hanno lavorato una vita, versando esosi contributi e tasse insostenibili, per vedersi adesso " minacciati " di una riduzione delle loro pensioni. Ma Vi rendete conto che il populismo di un Presidente INPS ( che si comporta da Politico e non da Manager ) che vuole fare credere che toglierà ai ricchi per dare ai poveri: Bisogna avere l'onestà intellettuale di precisare che almeno la metà delle pensioni erogate sono quelle dove in realtà si cela l'assistenza ( pensioni sociali - integrate al minimo - invalidità - ecc. )dietro alle quali nella maggioranza dei casi non ci sono i relativi versamenti di contributi ed in moltissimi casi sono frutto di evasione contributiva e fiscale. La geniale pensata di Boeri è quella di derubare gli onesti pensionati che hanno sempre pagato tutto per ridistribuire in pratica agli evasori - SCANDALOSO !!!!!!.La più equa redistribuzione delle risorse non va fatta come al solito sulla pelle dei poveri pensionati, ma combattendo la corruzione, l'evasione, il voto di scambio, le raccomandazioni. Chi ha lavorato per 40 anni onestamente, la pensione non l'ha rubata, ma per ottenerla ha fatto solamente sacrifici . Chiedete alla Sig.ra Fornero quante ore di lavoro svolge in un anno presso l'Università, chiedete se sua figlia è una precaria, ma per favore non fatela piangere ( ha già versato due lacrime con Monti ). Bisogna smetterla di dire che il tutto viene fatto per procurare nuove prospettive ai giovani; ma come potete pensare di risolvere tutto trattando il pensionato come un BANCOMAT, le storture del sistema italico sono altrove e quindi non scervellatevi a trovarle tra gli onesti lavoratori. Mi fermo qui perchè l'indignazione è troppa, ma assieme a tantissimi colleghi pensionati continuerò a battagliare per difendere la nostra categoria di normali ed onesti cittadini.
Francesca Cosentino - 2015-03-25
Il discorso cosi come è fatto non fa una piega. In genere in Italia è l'esecuzione che poi lascia molto molto a desiderare. Le dichiarazioni di intenti sono sempre molto ragionevoli e sembrano giuste tanto quanto invece è poi inadeguato quello che viene realmente fatto. Il "diritto acquisito" è un principio giuridico che non riguarda solo le pensioni e costituisce un pilastro. Adesso qui se ne vuole dare un accezione negativa sostenendo che difende solo dei privilegi. In realtà il diritto acquisito difende un accordo fra due parti una volta che questo sia diventato operativo. Per fare un esempio voi vendete una casa oggi a 100.000, poi dopo un anno il valore di quella casa diventa di 150.000; vi sembrerebbe giusto andare dal compratore a chiedere la differenza perchè lui adesso ha il privilegio di possedere una cosa da 150.000 avendone pagati solo 100.000? Gli assurdi non si fermano certo qui. Il sistema retributivo ha mediamente distribuito dei vantaggi ma era una legge fatta dallo Stato non c'era alcuna "furberia" del lavoratore nell'aggiudicarsi dei vantaggi; oltretutto questi vantaggi sono elevati quando sono accompagnati da codivcilli aggiuntivi fatti apposta, come ad esempio quelli per i politici o il famoso articolo 564 Treu per i sindacalisti evidenziato dalle iene nella loro trasmissione. Il lavoratore comune ha dei vantaggi che sono essenzialmente legati al miglioramente che c'è stato in Italia da quando ha cominciato a lavorare in gener 1970 ad oggi. I vantaggi maggiori, cioè le pensioni percentualmente più scoperte dal punto di vista contributivo, sono inoltre quelle medio basse eppure nessuno pensa di intervenire su queste per ristabilire l'equità. Una pensione baby ha una copertura di contributi inferiore al 40%, la pensione di un politico tocca punte anche molto più basse scendendo a coperture che hanno del ridicolo. Di fronte a questo la prima mossa dell'INPS con Boeri è di puntare la categoria dei dirigenti industriali che hanno una media di regalo fra le più basse esistenti e con un 12% dei pensionati (e sono quelli della fascia più alta) che ricevono meno di quanto hanno versato e dovrebbero essere risarciti in caso di ricalcolo con il contributivo. Si guarda a queste categorie solo perchè le pensioni sono mediamente più alte e si può fare cassa abbastanza facilmente non avendo i pensionati alcun potere contrattuale. Ma così non si fa equità ma solo populismo e redistribuzione del reddito riducendo la massa dei pensionati ad un insieme pagato tutto uguale indipendentemente dalla carriera e dai meriti. E tutto questo mentre i vitalizi dei politici nessuno pensa di toccarli e la corruzione continua dilagare ogni giorno indisturbata e l'evasione anche. Che razza di giustizia sociale è questa? quale segno di equità può trasmettere. Un altro grosso timore, giustificato da tutto quello che succede ogni giorno, è che quanto questa classe politica taglierà ai pensionati oltre i 2000€lordi/mese non sarà affatto impiegato per i giovani ma per coprire buchi prodotti da corruzione, evasione ed incapacità. La Fornero sulle pensioni appena 3 anni fa ha tagliato in modo eclatante per un valore di 400Mld€ fino al 2050 e di 80 Mld€ fino al 2020. Avete notato qualche ricaduta sui giovani o sull'occupazione? Perchè farsi fregare una seconda volta dagli stessi di sempre?
giuseppe cicoria - 2015-03-21
Ritengo doveroso ritornare sull'argomento perchè il nuovo presidente dell'INPS voluto da Renzi, ha scatenato una vergognosa campagna mediatica contro l'INPDAI ed i dirigenti industriali rei di essere ancora iscritti (obbligatoriamente) a questo Fondo nonostante l'avvenuto accorpamento all'INPS oltre 15 anni fa. Questo signore per compiacere le Camusso di turno fa apparire questi dirigenti (non i padroni o gli aministratori delegati), che sono l'asse portante della nostra sgangherata economia, come dei ladri a spese dei lavoratori veri! Tutto ciò è una colossale menzogna messa in circolo da ignoranti, da disinformati o da gente in malafede. L'INPDAI circa 20 anni fa era un gioiello di gestione economica che forniva le prestazioni ai suoi iscritti con le sole proprie risorse e senza aiuti statali. Lo Stato decise di eliminare progressivamente di Enti previdenziali autonomi per accorparli tutti all'INPS.Per combattere le resistenze mise in atto provvedimenti quasi bandideschi: - tassò tutti i proventi finanziari e contributivi del 15% sotto forma di contributo di solidarietà a fondo perduto; - obbligò gli Enti pubblici economici (settore creditizio), allora iscritti, ad uscire dall'INPDAI e versare i contributi all'INPS; - l'INPS incassò i contributi di questi lavoratori in servizio ma non ritenne di accollarsi l'onere delle pensioni già erogate nel settore (decine di migliaia), - il conto economico dell'INPDAI,dopo poco tempo, con la riduzione degli introiti contributivi e con le tasse aggiuntive, andò in DEFICIT. L'INPS vinse la battaglia perchè fu l'INPDAI a chiedere di entrare in INPS,; l'ingente patrimonio immobiliare passò all'INPS che dopo lo cartolarizzò ricavandone una miseria rispetto al valore effettivo. L'INPS per motivi incomprensibili ed illogici ha continuato a tenere la gestione separata dando fiato, ora, ai demagoghi da strapazzo che i dirigenti si mangiano il sangue dei poveri! Se ti ritorna utile tieni presente queste mie osservazioni (forse con qualche imprecisione non sostanziale) nelle tue domande. Io preferisco non essere presente per evitare di farmi il sangue acido. Cari Saluti Cicoria
beppe mila - 2015-03-21
Concordo appieno con quanto scritto da Giuseppe Cicoria, specie la seconda parte. E non riesco proprio a capire come i Popolari abbiano pensato di invitare la Fornero a parlare di pensioni. Sarebbe meno devastante invitare Salvini e Marine Le Pen a parlare di assistenza agli immigrati in una sede Caritas. O sono io fuori dal mondo oppure anche i Popolari stanno perdendo la trebisonda. Mi auguro che in tanti come GC non sentano il bisogno di partecipare, anzi.
giuseppe cicoria - 2015-03-20
Non si può sfruttare l'indignazione popolare per alcuni casi limitati non proprio al mondo di quelli che hanno lavorato per 40 anni, ma a politici e grand-commis che derubano la collettività percependo pensioni che sono lontanamente giustificate dai modesti contributi versati. Purtroppo se si accetta di modificare pensioni ormai liquidate lo si deve fare per tutti e ciò comporterebbe l'impoverimento ulteriore di clessi medie che hanno lavorato veramente ed hanno dovuto accettare e rispettare regole della loro epoca lavorativa. Per queste persone si ha il coraggio di cambiare ex-post le regole minando il loro tenore di vita? Ormai siamo alla follia collettiva e alla lotta di tutti contro tutti. Si pretendono e applicano patrimoniali anticostituzionali che molti non riescono a pagare perchè non hanno reddito liquido per farlo. Si applicano tasse sui valori virtuali di risparmi sotto forma di azioni od obbligazioni; si tassano pesantemente i contanti in c/c, ecc. Non si fanno, però leggi per combattre i disonesti ed i delinquenti , ad esempio che guadagnano in Italia ma pagano una miseria all'estero; non si fanno leggi sui truffatori che manomettono bilanci ecc. La demagogia, però se la prende anche con il medio ceto, che rispettando le regole e la Costituzione ha risparmiato, pagando prima tutte le tasse. Francamente non sono molto attirato da questo convegno. Esso non fa che alimentare le giustificzioni per qualche altro provvedimento che danneggerebbe sicuramente i più deboli. Gli altri riescono sempre a cavarsela. Saluti e buon lavoro