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Un pubblico di qualità
 
Le domande a Bodrato, Tonini e Zagrebelsky
 

Abbiamo già dato un ampio resoconto del dibattito su MENO DEMOCRAZIA? Organizzato dalla nostra Associazione alcuni giorni fa. Sappiamo già dell’interesse suscitato dagli interventi dei relatori anche sui quotidiani nazionali e del successo di pubblico nel salone dell’Arsenale della Pace a Torino. Ci sembra però significativo dare conto ai lettori delle domande poste dai presenti, costretti a sintetizzare il proprio pensiero in poche righe da sottoporre ai relatori. Ne emerge il profilo di un pubblico non solo numeroso e attento, ma di grande qualità.
Ecco di seguito autori e testi delle domande.


Tommaso Giacobbe: Perché una così grande enfasi sulla governabilità? La governabilità non è un valore. Un valore è il buon governo. E le “larghe intese” perché non potrebbero essere un’interpretazione “alta” della democrazia? Certo, se diamo per scontato che il Parlamento sia solo un luogo di spartizione delle tangenti, tutto cambia.

Giuseppe Ladetto: Il sindaco italo americano di New York è stato eletto da un cittadino su 4. Gli altri non sono andati a votare. La chiamano “democrazia matura”. Ma non era meglio quando nell’acerba Italia votava il 90% degli elettori?

Antonella De Tino: Con la nuova legge elettorale e i capilista bloccati scelgo i miei rappresentanti solo se voto il partito che vince. Non mi sembra molto democratico per chi sceglie un partito più piccolo.

Marco Gambella: La crisi italiana è culturale, non economica. Manca il senso di comunità, si è perso il senso del dovere. La sfiducia degli Italiani non è verso il politico, ma verso il prossimo, versi tutti. Lo Stato siamo noi, ma ormai nessuno se lo ricorda più, il distacco di chi ha privilegi è ormai abissale. In Italia sono l’istruzione e la cultura che mancano. Con una cultura migliore, tutto funzionerebbe molto meglio (Costituzione, articolo 4, secondo comma).

Giampiero Leo: Quale giudizio date sulla parte politico-sociale dell’Evangelii Gaudium di papa Francesco, che considero il vero leader di chi desidera una politica democratica al servizio del popolo.

Lanfranco Peyretti: Ammesso e non concesso, ai fini della governabilità e a detrimento della rappresentatività, sia necessario 1) attivare soglie di sbarramento 2) istituire un cospicuo premio di maggioranza, non sarebbe utile che – nel rispetto dell’art, 48 della Costituzione – si attui sempre il doppio turno indipendentemente dal raggiungimento della soglia per ottenere il premio di maggioranza? Ciò offrirebbe agli elettori che al 1° turno hanno votato per un partito rimasto sotto la soglia di sbarramento di ricalibrare il proprio voto e non sprecarlo.

Alfredo. C. : Quali saranno i due poli (conservatore e progressista) su cui dovrebbe basarsi la futura dialettica democratica in Italia? Su quali aree politico-culturali si appoggeranno? Le culture laiche socialdemocratica e liberaldemocratica sono estinte. Si va vero il Partito della Nazione o un fanfanismo 2.0 (fanfanismo digitale).

Giacomo Maffè: La crisi generale della democrazia non può anche essere dovuta alla pesante interferenza del “Mercato”, del capitale, nella gestione dello Stato, contrariamente a quanto pensava Adam Smith?

Giuseppe Davicino: Uno dei fattori che determina la crisi della democrazia è il primato del potere economico-finanziario sulla politica. Siamo sicuri che esportare questo modello, anziché riformarlo, sia giusto? Senatore Tonini, in che cosa si differenzia il suo ottimismo sull’estensione della democrazia occidentale da quello dei neo conservatori americani e delle banche d’affari internazionali?

Signora Lucido: Siete favorevoli alle privatizzazioni di servizi pubblici, anche essenziali? Questa strada, a mio parere, non porta più democrazia. Verifico ogni giorno la mancanza di legalità sostanziale in nome di una legalità formale che non sta portando all’efficientamento del sistema burocratico, ma solo a uno svuotamento del sistema democratico.

Gianni Rossetti: Se votassimo una volta sola ogni 5 anni per eleggere un Capo del Governo che si sceglie i ministri, i deputati, i giudici, i governatori e i sindaci, sarebbe ancora democrazia?