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Meno democrazia? Altri contributi
 
di Michele Ainis, Sabino Cassese, Ilvo Diamanti, Stefano Folli
 

Per fortuna i Popolari piemontesi non sono i soli a interrogarsi su una possibile involuzione della nostra democrazia. Autorevoli giuristi e commentatori si pongono il problema di un sistema politico che, con l’attuazione delle riforme sostenute dal governo, rischia di trasformarsi in un presidenzialismo plebiscitario. Proponiamo alla lettura quattro interventi.
Il costituzionalista Michele Ainis sul “Corriere della Sera” depreca il modo arrogante con cui si sta procedendo alle riforme istituzionali in un articolo dal titolo eloquente: Il peggior modo di riscrivere la Carta di tutti. (documento 1)
Sabino Cassese, altro autorevole giurista, sempre sul “Corriere” tranquillizza invece sui rischi di una futura svolta autoritaria grazie alla presenza nella nostra Repubblica di tanti poteri frammentati ma autonomi: Il timore (inesistente) del tiranno. (documento 2)
Il politologo Ilvo Diamanti nella sua ultima mappa politica su “Repubblica” pone invece l’attenzione su una singolarità della situazione italiana: il fatto che tutti i principali leader politici non siedano in Parlamento, il luogo che la Costituzione ritiene centrale per guidare lo Stato. (documento 3)
Sempre su “Repubblica” è stato pubblicato un intervento di Stefano Folli (documento 4) che focalizza i rischi della strategia del plebiscito sulle riforme istituzionali, esplicitata da Renzi stesso con alcune battute: una scelta che anche Bodrato e Zagrebelsky hanno denunciato come pericolosa nel nostro dibattito.

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