Giuseppe Ladetto - 2015-01-14 Discorso ampiamente condivisibile anche se trovo un po’troppo crudele il confronto tra Renzi e De Gasperi, da cui il nostro baldo capo del governo esce polverizzato. Esiti analoghi darebbe il confronto fra quel mondo politico affermatosi nei primi anni del dopoguerra e quello attuale. L’abisso che li separa dipende tuttavia da molti fattori. Ieri, le elezioni davano vita ad un Parlamento rappresentativo (grazie al proporzionale) delle varie componenti politiche, sociali e culturali del paese. Le persone elette portavano in Parlamento le istanze di chi li aveva votati e nel Parlamento si costruivano dialetticamente, anche in duri confronti, le linee guida del paese. Oggi (con i vari sistemi elettorali escogitati), alle elezioni ci si presenta per vincere, per avere un voto in più degli avversari ed impadronirsi delle istituzioni, e non sembra interessare a nessuno il fatto che la gente non vada più a votare. Se ci guardiamo attorno, vediamo più o meno le stesse cose in casa altrui. In tutto l’Occidente, l’astensionismo elettorale è in crescita (ricordo sempre che alle elezioni per il sindaco di New York ha partecipato il 24% degli aventi diritto al voto); ovunque trionfa il leaderismo, mentre il confronto elettorale fra personaggi costruiti da spin doctors sembra una campagna pubblicitaria per marche di detersivi. Ovviamente Renzi si allinea: bisogna essere in sintonia con il tempo in cui viviamo. Pare essere sempre stato così. Infatti, Giacomo Leopardi annotava nello Zibaldone in data 23 Dicembre 1820: “In ciascun luogo e in ciascun tempo bisogna spendere la moneta corrente. Chi non è provveduto di questa, è povero, per molto ch’egli sia ricco d’altra moneta”. | ||
maurizio perinetti - 2015-01-14 Sì, mi sembra una fotografia corretta di cosa sta diventando
oggi il PD. La preoccupazione più grossa è che, almeno a livello
locale, i così detti "renziani" sono di gran lunga peggiori del
leader Renzi. Soprattutto nel voler "occupare" il partito e di
conseguenza anche tutte le poltrone possibili nelle istituzioni.
Resta però il fatto che oggi il PD è l'unico vero partito presente
nel nostro Paese. E quindi con questa realtà dobbiamo fare i conti:
bisogna essere presenti dentro e cercare di contrastare la brutta
deriva che correttamente Novellini ha rappresentato. | ||
Andrea Griseri - 2015-01-13 In questo momento io vorrei tornare a impegnarmi direttamente in politica ma il PD mi appare inospitale, vagamente ipocrita e minaccioso .Meglio il lavoro culturale o il coinvolgimento attivo nei corpi intermedi. Triste che molti siano costretti a provare tali sentimenti quasi di repulsione e paura verso la militanza attiva: in un momento in cui vi sarebbe un enorme bisogno di politica. Un'osservazione: cominciamo a ridare senso alle parole. La parola riformismo allude all'allargamento dei diritti sociali alla partecipazione alla costruzione di una società più giusta; non lo si usi in riferimento alla "riforma" delle pensioni o del lavoro. | ||
Luchino Antonella - 2015-01-13 Purtroppo l'attuale Premier non ha la capacita' e l'umilta' di De Gasperi; in compenso ha un alto tasso di arroganza e di autoincenso. Quello che mi stupisce e' che anche il PD continui a fare finta di nulla. Domanda: stiamo andando lentamente verso una deriva dittatoriale/fascista? Qualcuno puo' rispondere? Grazie. | ||
giorgio merlo - 2015-01-12 Un'ottima riflessione. Politica e cutlurale. A volte c'è bisogno di ricordare i postulati essenziali e decisivi che devono e possono caratterizzare ancora la presenza politica dei cattolici democratici nel nostro paese. |