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Liste bloccate: la coerenza (?) del PD
 
di Giorgio Merlo
 

La legge elettorale, da sempre “madre” di tutte le riforme, fa parlare per un solo aspetto: come si eleggono i futuri parlamentari. Nel caso specifico, come si eleggono i futuri deputati perché i senatori dovrebbero scomparire perché tramonta il Senato. Del resto, credo che i cittadini normali non si appassionino affatto ai dettagli della legge: dallo sbarramento per i singoli partiti al premio di maggioranza, dal riconteggio dei voti a livello nazionale alla dimensione delle circoscrizioni e via elencando. Sulla scelta dei parlamentari invece non è così. Lì molti, anche se non tutti, si informano su come vengono eletti i parlamentari. Ed è su questo versante che si gioca la vera partita politica. Sarebbe auspicabile affrontare il tema con coerenza, anche se in politica tale qualità, come tutti sappiamo, è un fatto ormai residuale.
Ora, per non inoltrarci nella tecnicalità della futura legge elettorale, il capitolo della composizione delle liste è quanto mai chiaro. Dopo la sentenza della Consulta che ha bocciato il “porcellum” anche per le “liste bloccate” adesso, dopo l’intera Renzi-Berlusconi, avremo nuovamente le “liste bloccate”. L’unica differenza è che da “lunghe” diventano “corte”.
Francamente sfugge a tutti, e non solo ai pochi costituzionalisti che si sono già espressi nel merito, quale sia la grande novità delle “liste bloccate corte” invece delle “liste bloccate lunghe”. Alcuni dicono che sono più riconoscibili i candidati. Mah?
Semmai, c’è una sostanziale continuità del punto centrale. E cioè, erano e saranno solo e soltanto i segretari di partito a comporre le liste. Almeno per i posti che sono eleggibili, lasciando alle primarie o al territorio o alla casualità la scelta di chi non potrà essere eletto. Un conto che anche un principiante della politica con il meccanismo delle liste bloccate è in grado di fare. Del resto, l’impianto della legge elettorale è coerente con questa scelta. Tutto si lega. Come giustamente dice Renzi. Dalla soglia minima dei voti per poter partecipare alla ripartizione dei seggi al premio di maggioranza, dal doppio turno di partito o di coalizione alla scelta dei candidati e alla composizione delle liste.
Certo, il PD per giustificare la scelta delle liste bloccate parla genericamente di primarie per la scelta dei futuri deputati. Tutti sanno, almeno quelli che seguono queste cose, che la scelta non sarà affatto libera o casuale o affidata alla estemporaneità delle primarie per la scelta dei deputati. Dopo le primarie “farlocche” del Natale e Capodanno del 2012 volute e gestite dalla precedente dirigenza del partito, è appena sufficiente leggere le interviste dell’ispiratore di questa riforma elettorale, il professor D’Alimonte, per rendersi conto che questo sistema è stato scelto perché è l’unico che garantisca una vera e sostanziale fidelizzazione tra il capo del partito e la sua squadra parlamentare. Nulla al caso, quindi.
Resta solo un particolare, inspiegabile e misterioso. Il PD e pochi altri per lunghi otto anni hanno tuonato contro le liste bloccate, l’imposizione degli eletti dall’alto, l’inibizione ai cittadini di scegliersi i propri eletti, la beffa del “porcellum” ecc. ecc. Il tutto con il solenne giuramento e l’impegno – assunto in migliaia e migliaia di assemblee pubbliche e private – che in Italia non avremmo mai più avuto liste bloccate. “Restituire al cittadino la scelta degli eletti” era diventato quasi un dogma.
E poi cosa esce dal cilindro? Nulla di tutto ciò. In nome della intesa politica, programmatica e culturale con Berlusconi sui fondamenti della Repubblica – dalla riforma costituzionale a quella istituzionale a quella elettorale – le liste saranno nuovamente bloccate e i cittadini guarderanno i futuri eletti con il binocolo il giorno delle elezioni. Ma non c’è da stupirsi: tutto si lega nell’impianto della futura legge elettorale. Basta saperlo in anticipo.
Resta un piccola questione. Che fine fa il solenne giuramento politico del PD per lunghi otto anni sulla non riproposizione delle liste bloccate?
Nessun problema. Anche nel PD la coerenza politica è diventata un residuo del passato. Anche questo basta saperlo in anticipo.


beppe mila - 2014-01-31
Giorgio, pensavo di aver già visto tutto, in male ovviamente, ma questo proprio non me la aspettavo, dal mio partito poi! Grazie per aver avuto la forza e la voglia di scrivere per protestare... Io in questo momento non c'è l'ho più e con rabbia vedo che ogni giorno noi stessi concimiamo bene il terreno su cui il grillismo prospera!
Andrea Griseri - 2014-01-30
Coraggioso Renzi a avviare magari scandalizzando qualcuno un dibattito finalizzato. Ma le liste bloccate non erano proprio quell'elemento che rendeva il porcellum una...porcheria? Mi auguro che vi sia una revisione in sede di dibattito e delibera parlamentare. Piuttosto rendere costituzionalmente vincolanti le primarie( possibilmente vere e non farlocche..)!
Adriano Frascaroli - 2014-01-29
Nessuna opzione è perfetta, ma vi ricordo che le preferenze erano state considerate quasi come il "male assoluto" in quanto a forte rischio di essere fonte di intrallazzi e voto di scambio. Uno degli ultimi casi: il preferitissimo Fiorito/Batman (12.000 preferenze)e ci siamo già scordati i casi della prima repubblica?. Cerchiamo quindi di essere coerenti in modo realistico. Forse il sistema che si sta delineando, frutto pur sempre di compromessi fra tante teste e tanti interessi, è il meno peggiore.
giorgio merlo - 2014-01-27
condivido molte riflessioni che sono state avanzate. Il tema e' importante e va attentamente approfondito. Ricordo solo alla signora Maria Teresa Massa che non facevo parte della "precedente dirigenza del partito" bersaniana per il semplice motivo che non avevo alcun incarico nel partito. E, di conseguenza, non ho contribuito a partorire il regolamento di quelle "primarie farlocche" che si sono svolte a Natale e a Capodanno del 2012. Ricordo sommessamente che le primarie sono importanti quando si eleggono gli organi monocratici - presidenti, sindaci ecc - e hanno anche un senso quando si eleggono eventualmente i candidati nei collegi uninominali. Diventano curiose quando vengono utilizzate per stendere l'elenco dei candidati nelle liste bloccate. Di qui il termine "farlocche". Anche perché alle primarie per i parlamentari devono partecipare tutti i cittadini. Limitarle ai pacchi di tessere e al loro indotto mi pare un po' limitativo. Dopodiché, come tutti gli italiani hanno potuto constatare, abbiamo immediatamente verificato l'efficacia di quelle primarie farlocche con l'elezione del Presidente della Repubblica. una delle pagine più buie, più squallide e più vergognose della politica italiana negli ultimi anni. Comunque sia, la riflessione va approfondita. E sono contento che questo confronto sia stato aperto proprio dal sito dei Popolari.
maria teresa massa - 2014-01-27
mi sembra che Lei faccia parte di quella "precedente dirigenza del partito ... che ha gestito quelle primarie "farlocche" riesce sempre più difficile vedere dove stia la trasparenza e onestà
Luchino Antonella - 2014-01-27
Buongiorno, il PD sta facendo di tutto per far rivincire le prossime elezioni al partito del Sig. Berlusconi! In questo il PD e' molto bravo! Spero vivamente di sbagliare questa mia previsione. Purtroppo la coerenza nel PD e' diventata un miraggio. Buona giornata.
Lucetta Galfrè - 2014-01-26
grazie delle riflessioni. Condivido
Franz Ivan Rastaldo - 2014-01-25
Condivido pienamente quanto riportato nell'articolo di Giorgio Merlo. Personalmente ero contrario alle liste bloccate e lo sono tuttora e non mi convince l'idea delle primarie per scegliere i candidati deputati, in quanto la scelta finale sarà sempre di competenza dei vertici del Partito. Saranno loro a decidere chi collocare nelle posizioni con prospettiva di essere eletti e chi mandare "in panchina". Se Berlusconi vuole continuare a comandare all'interno del suo schieramento è libero di farlo ma non si può pretendere che lo faccia a casa d'altri. Non capisco l'ostinazione di Renzi a seguire Berlusconi su questa strada che è stata giudicata incostituzionale. Vorrei avanzare una osservazione: perchè la riforma non prevede il "vincolo di mandato" per evitare i penosi esempi di parlamentari che vengono eletti in un schieramento e subito dopo passano in altri per fini puramente personali con totale mancanza di rispetto nei confronti di chi li ha eletti?
giancarlo tarella - 2014-01-25
Prima delle liste bloccate parlerei delle soglie minime di accesso e del premio di maggioranza. Sintetizzando direi che Berlusconi è ad un passo dal raggiungere il sogno di una vita politica: avere la maggioranza assoluta dei parlamentari TUTTI NOMINATI da LUI! Infatti, stante l'impianto base della legge elettorale ed i sondaggi recenti, la coalizione di C.D. raggiungerebbe il premio di maggioranza col 36% mentre i partiti che hanno contribuito al raggiungimento del premio non raggiungendo il 5% non entrerebbero in parlamento. Così per effetto delle liste bloccate, tutti i parlamentari della maggioranza sarebbero di F.I. nominati dal Cavaliere! Il C.S. non raggiungerebbe il 35% perchè i partitini di sinistra o non entrerebbero loro o non li vorrebbe Renzi in coalizione. Con questa legge 3 milioni di Italiani, stante i risultati delle ultime votazioni e dei sondaggi, non sarebbero rappresentati in parlamento, alla faccia della democrazia, ed il risultato sicuramente sarebbe un'astensione maggiore o voti a Grillo. Insomma il contrario di quanto ci si prefiggeva di ottenere: un riavvicinamento fra partiti e popolo. PS. ma in questi 8 anni perchè il PD non ha fatto la piccola modifica delle preferenze o almeno una denuncia di incostituzionalità(la corte costituzionale si è pronunciata su denuncia di un avvocato veneto)
angelo giverso - 2014-01-24
Calderoli aveva partorito il porcellum, Berlusconi e Renzi, insieme, hanno partorito il porcellinum. siamo sicuri che di secondo nome non siano Antonio? sant'Antonio Abate é sempre rappresentato con un porcellino. d'altra parte sant'Antonio del porcellino si festeggia il 17 gennaio