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La sindrome del pifferaio
 
di Franco Maletti
 

È ormai da vent’anni che metà del nostro Paese è abituata a un “Lui” onnisciente, che con il suo sorriso rassicurante ci difende dal comunismo, dalla crisi economica, dalle malattie e dalle disgrazie di ogni tipo. Ed è da altrettanti anni che l’altra metà del Paese ha individuato in questo “Lui” la causa di tutti i nostri mali: dalla criminalità dilagante alla mafia, dall’evasione fiscale alla disoccupazione, dalla scomparsa dei valori etici alla disgregazione dello stato sociale, dall’esaltazione dell’individualismo all’egoismo privo di regole. Un “Lui” soprattutto ambiguo, al punto di arrivare a definire il suo come”partito dell’amore”.
E intanto la democrazia se ne andava da un’altra parte, fino quasi a scomparire tra l’indifferenza di tutti i principali antagonisti del bipolarismo muscolare che era venuto a crearsi e che resiste tuttora attraverso nuovi epigoni (come Grillo): saliti alla ribalta ma decisamente inferiori all’originale. Unico baluardo la Costituzione Italiana, con garante il Presidente della Repubblica. Siamo arrivati a un passo dal baratro: non tanto per la pur grave crisi economica, ma per una ampiamente sottovalutata emergenza democratica.
Ma oggi “Lui” non ci dovrebbe più essere. È stato buttato giù da cavallo da una sentenza definitiva per “frode fiscale”. E altre sentenze si profilano minacciose all’orizzonte per la sua definitiva sepoltura politica. Ovvio lo sconcerto di tutti quelli che, grazie a Lui, hanno costruito le loro fortunate carriere. Un po’ meno ovvio che analoga domanda se la stia ponendo l’altra metà del Paese: quella che vedeva in quel “Lui” il male assoluto, al punto di concentrarvi contro tutti i suoi sforzi.
A meno di essere osservatori non coinvolti, diventa difficile trovare una soluzione alla situazione attuale: questo perché, in genere, le soluzioni sono possibili soltanto quando si sono individuati i problemi veri. Infatti credo che oggi le difficoltà maggiori che deve superare la politica debbano passare attraverso la consapevolezza che la soluzione di tutto non passa attraverso la individuazione di un “Lui” sostitutivo dell’originale caduto in disgrazia: e poco importa che il “Lui” sia stavolta di sinistra anziché di destra. Perché sempre di un pifferaio si tratterebbe, con la sua corte di lacchè interessati più alle proprie fortune personali che a quelle del Paese che dovrebbero servire. E allora basta. “Abbiamo già dato”, come direbbe qualcuno.
Ma non finisce qui. Perché se la politica, ritornando in una logica democratica, rinuncia a un “Lui” per ottenere il consenso popolare, allora deve produrre e proporre un “Programma” agli elettori. E questa volta il programma non deve essere scritto sul Libro delle Favole, ma deve avere un forte radicamento nella realtà.
Ma dopo venti anni di sogni e controsogni, i due maggiori partiti (partiti, e non “movimenti”!) saranno in grado, superando la sindrome del pifferaio, di elaborare e presentare ai propri elettori un programma serio e credibile, in grado di affrontare e possibilmente risolvere i problemi “veri”?
Questo è il problema.


franco maletti - 2013-09-07
Il tempo politico di Berlusconi è finito. Come la sabbia nella clessidra. Tentare di rovesciare la clessidra è inutile. Perchè il tempo non torna mai indietro (Forza Italia). Qualora insistesse tutto si trasformerebbe in una enorme cava di pietra per il suo linciaggio. Gli conviene?
Luchino Antonella - 2013-09-05
Buongiorno, concordo pienamente con il Signor Giuseppe Cicoria. Recentemente anche mio marito ha ricevuto la lettera dal Signor "B" con la quale lo informava che si sarebbe impegnato a restituire ai cittadini italiani l'IMU del 2012, senza spiegare dove avrebbe trovato le coperture. Penso che la "Bestia" dara' ancora del file da torcere. Nel contempo auspico che l'attuale Governo continui a lavorare e non cada, diversamente sara' la fine per il nostro Paese. Buona giornata.
giuseppe cicoria - 2013-09-04
L'articolista da' per scontato che "Lui" ormai non ci sarà più! Io rammenterei che un suo compagno di partito lo ha definito "la bestia"! La "Bestia" riesce a competere anche con il Padre Eterno; figuriamoci se non riesce ancora una volta a gabbare i dilettanti che lo contrastano! Questa figura non è certamente il responsabile di TUTTI i mali del nostro Paese ma sicuramente ha causato con i suoi mezzi di "disinformazione" e con il suo personale comportamento un serio peggioramento dell'etica dei nostri concittadini. Egli ha minato seriamente i punti basilari del nostro ordinamento giudiziario e sta provando, con l'aiuto dei nostri "amici" del PD a distruggere la nostra Costituzione. Il suo particolare "talento" da statista ha contribuito fortemente a portare l'Italia sull'orlo del fallimento economico e politico internazionale. Ora è riuscito a "rabbonire" molti dei nostri "amici" politici e non è affatto escluso che con l'aiuto del nostro ineffabile presidente non riescano a resuscitarlo. Se lo faranno sarà la fine dell'Italia perchè quello che resta della nostra malandata democrazia sarà distrutta: "Lui" , così vincerà le elezioni parlando alla pancia degli italiani (vedi riduzione imposte senza spiegare come trovare coperture o diminuire le spese). mentre il PD, a seguito dell'alto tradimento dei suoi elettori, ridurrà i suoi voti a percentuale con una sola cifra. Beppe Grillo, se non fa un altro miracolo, non ce la farà a superare "Lui" perchè ha perso per strada consensi anche da parte dei suoi eletti. Io ,,,,"speriamo che me la cavo".....!
Rosanna Cordero - 2013-08-27
E gli elettori avranno voglia e capacità di ascoltare e confrontare programmi seri e credibili, nel tempo necessario (che NON è quello di uno spot televisivo)? E di accettare che non tutti i problemi possono essere risolti dalla politica (men che meno oggi), e che in ogni caso le soluzioni non sono gratis? E di scegliere le persone più adatte (che, anche qui, di regola non sono quelle più brillanti, divertenti e disinvolte in TV)? Domande un po' retoriche per evidenziare un problema: una gran parte della popolazione utilizza il tempo libero dal lavoro esclusivamente in attività private di consumo e divertimento (e c'è un costante invito pubblicitario a fare così), evitando ogni forma di impegno comunitario (non solo politico ma sociale, volontaristico, ecclesiale...); di conseguenza le reti di relazione sono sempre più deboli, e le persone sempre più sole. Poi, esistono partiti davvero disposti a promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica? e se esistono, come possono superare la sfiducia generalizzata che tanti scandali e cattivi esempi hanno fatto sedimentare nella società?