Da “Repubblica”



Paolo Rodari    4 Novembre 2019       0

Ecco il manifesto del partito di ispirazione cristiana benedetto dal Vaticano


Una nuova formazione politica di ispirazione cattolica e popolare "ma non siamo un partito cattolico". L'obiettivo del Manifesto che viene presentato oggi è la costruzione di una organizzazione politica che rappresenti le istanze di credenti e non credenti che si riferiscono alla Costituzione e alla Dottrina sociale della Chiesa, e tra i promotori i promotori Politica Insieme, di cui fanno parte Stefano Zamagni – capo della Pontificia accademia delle scienze sociali ossia una delle più alte cariche laiche del Vaticano – e Giancarlo Infante; Rete Bianca, di cui è portavoce Dante Monda; Costruire Insieme di cui fa parte l'ex senatore UDC Ivo Tarolli. Il nome ancora non c'è. C'è però un Manifesto – che, come scrivono i firmatari, "non è (ancora) un programma politico" – a marcare l'autonomia da PD e destra; perché "le gravi difficoltà sociali, economiche e morali del nostro Paese, analoghe a quelle dei paesi del mondo occidentale, confermano quanto l'opzione riformista sia inadeguata, giacché il nostro tempo è connotato da fenomeni di portata epocale quali quelli della nuova globalizzazione, della quarta rivoluzione industriale, dell'aumento sistemico delle diseguaglianze sociali, degli straordinari flussi migratori, delle questioni ambientali e climatiche, della caduta di valori etici, nelle sfere sia del privato sia del pubblico. Le passioni ideali della solidarietà e della tensione civica sono sostituite da egoismi sociali e dall'individualismo libertario. Non basta allora 'ri-formare', occorre piuttosto 'tras-formare''.

Tra i punti, il lavoro – "per tutti, da considerare quale primo obiettivo politico; lo sviluppo equilibrato e sostenibile e la lotta al degrado ambientale sollevano condivise attese, ma al tempo stesso, costituiscono motivi di un intervento pubblico generoso" –, la famiglia – "riconoscimento della Persona, della sua dignità in tutti gli stadi della vita, dal momento del concepimento fino alla sua conclusione naturale, e della famiglia che resta il primo insostituibile nucleo umano e sociale" –, il no al centralismo statalista. Nello stesso Manifesto si parla di ritorno al sistema "sostanzialmente proporzionale", il contrasto a sovranismi e populismi, definiti come "risposte alla paura, non ai problemi che, anzi, alla fine, per esperienza storica, degradano in conflitti armati", la piena attuazione del Titolo V della Costituzione su autonomie locali, "scoraggiare l'aborto e favorire il diritto alla maternità e alla paternità", "politiche che tutelino, in modo congiunto, la persona, la società, la natura, come proclama con vigore la Laudato Sì" ossia la seconda enciclica di Papa Francesco, e la libertà di educazione: "Una particolare attenzione deve essere portata alla libertà di educazione e all'insegnamento scolastico assicurato dalle scuole paritarie, ovviamente garantiti nel quadro nazionale fissato in materia dallo Stato".

Nel Manifesto anche la lotta decisa a corruzione ed evasione e elusione fiscale fino a "costituzionalizzare il divieto di ricorso ad ogni tipo di condono", la politica pro Europa con "il coraggio di avviare anche politiche comuni ed unitarie in materia fiscale e della difesa" e l'accoglienza dei migranti: "L'Europa deve altresì farsi carico del macro fenomeno delle immigrazioni in maniera continua e strategica, anche riprendendo e rafforzando quelle politiche di cooperazione allo sviluppo nelle aree dei paesi emergenti abbandonate nei decenni scorsi. Non possono essere i singoli paesi europei, o gli scontri tra i paesi, a risolvere un problema tanto enorme".

"Un nuovo partito di centro? No, questo manifesto rappresenta un ragionamento di partenza, l'avvio di un percorso che speriamo possa portare anche a un soggetto politico di ispirazione popolare. L'obiettivo è far crescere un'area politica: il nostro vuole essere un contributo alla ripresa del senso della politica, delle sue radici culturali, con forme adatte ai tempi". A dirlo all'Adnkronos, è l'ex parlamentare centrista Lorenzo Dellai, tra i firmatari del manifesto.
È un modo per contrastare la destra sovranista di Matteo Salvini? "Chiaramente – replica Dellai – il manifesto e il percorso politico che il manifesto presuppone è ontologicamente alternativo alla destra, questo è del tutto chiaro. Ma l'obiettivo non è quello di contrastare o di essere strumentali rispetto alle contingenze della politica. L'obiettivo è quello di vedere se ci sono forme, spazi e linguaggi nuovi per dare attualità a una cultura politica che noi pensiamo abbia ancora molto da dare. Per De Gasperi il Centro doveva avere un confine invalicabile a destra, e noi dobbiamo rimanere su questa convinzione".


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