Se si votasse oggi



AGI - Sky TG24    2 Settembre 2019       0

Dopo la crisi di Governo il 42,8% degli italiani sarebbe andato a elezioni subito, per il 30,4% si sarebbe dovuto fare un Governo per approvare la finanziaria, per poi andare al voto nel 2020, per il 20,6% si sarebbe dovuto fare un Governo di legislatura appoggiato da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, mentre per il 6,2% si sarebbe dovuto fare un nuovo Governo sostenuto sempre da Lega e Movimento 5 Stelle. Sono i risultati emersi dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 diffuso dalla testata.

Secondo il 58,8% degli intervistati, qualora ci fosse una differenza radicale tra i rapporti di forza tra i partiti in Parlamento rispetto a quelli che ci sono nel Paese, sarebbe giusto andare a elezioni anticipate, al contrario il 41,2% ritiene che non si debba andare a elezioni anticipate.

Per questo il sondaggio ha rilevato anche le intenzioni di voto se domani ci fossero le Elezioni Politiche: Il 53,5% saprebbe chi votare mentre il 46,5% è indeciso o astenuto. Tra chi esprime una preferenza la Lega è il primo partito in Italia, con il 31,9% seguito dal Pd con il 22,3%. Il M5S si attesta nelle intenzioni di voto al 18,6%, poi Fratelli D’Italia, che secondo il sondaggio arriverebbe al 8,8%, e Forza Italia che al 6,8%. Seguono +Europa al 4,1% e La Sinistra al 2,9%. Il 4,6% degli intervistati si orienterebbe invece verso altri partiti.

Gli intervistati si sono espressi sull’operato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella gestione della crisi di Governo: il 72,7% giudica positivamente l’operato del Presidente, mentre il 23,7% dà un giudizio negativo.

La ricerca ha sondato anche la fiducia degli italiani verso i principali esponenti della politica italiana protagonisti della crisi di governo delle ultime settimane: il 66% esprime fiducia nel Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 53,4% si esprime positivamente sul Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il 31,9% esprime fiducia in Matteo Salvini, il 25,7% in Luigi Di Maio. Per quanto riguarda i politici del Partito Democratico il 24,4% degli intervistati si fida di Nicola Zingaretti e il 14,6% esprime fiducia in Matteo Renzi.

Inoltre il sondaggio ha chiesto se la crisi di Governo ha migliorato o peggiorato l’opinione sugli esponenti politici: per il 53,5% la fiducia in Sergio Mattarella è rimasta invariata (per il 29,4% è migliorata e per il 17,1% è peggiorata), quella di Giuseppe Conte è invariata per il 43,9% (migliorata per il 32,8% e peggiorata per il 23,3%), mentre la crisi ha peggiorato l’opinione del 53,7% degli intervistati su Matteo Salvini (migliorata per il 9,9% e invariata per 36,3%), quella su Luigi Di Maio è invariata per il 48,9% (peggiorata per il 41,5% e migliorata per il 9,6%). Infine per il 52,1% l’opinione su Nicola Zingaretti è rimasta invariata (per il 33,1% è peggiorata e per 14,8% è migliorata) anche quella su Matteo Renzi è rimasta invariata per il 52,3% (peggiorata per il 40,5% e migliorata per il 7,3%)

Il sondaggio ha anche chiesto chi sono i leader politici sconfitti e vincitori in questa crisi politica: per il 31,3% il vincitore è Nicola Zingaretti, per il 28,2% Luigi Di Maio, per il 20,9% è Matteo Salvini e per il 19,6% Matteo Renzi. Al contrario per il 61,9% il vero sconfitto in questa crisi è Matteo Salvini, per il 26,3% è Luigi Di Maio, per il 2,7% Nicola Zingaretti, mentre il 9,1% considera sconfitto Matteo Renzi. Sempre sul gradimento dei politici il 41,3% degli intervistati ha dichiarato che preferisce la capacità di rappresentare la gente rispetto alla competenza, non è d’accordo, invece, il 35,7%.

Il 71,3% degli intervistati non è d’accordo con l’affermazione di Matteo Salvini secondo cui il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle avessero progettato da tempo di fare un ribaltone per andare al Governo assieme, mentre il 28,7% ritiene sia vero. Per il 51,5% degli Italiani il Movimento 5 Stelle è più vicino politicamente al Partito Democratico, mentre per il 16,3% è più affine alla Lega e per il 32,2% è equidistante da entrambi i partiti.

Per quanto riguarda il giudizio sull’operato del Governo uscente con Lega e Movimento 5 Stelle, Il 61,2% degli italiani dà un giudizio negativo contro il 38,8% che dà, invece, un parere positivo.

La rilevazione ha sondato anche quali sono i temi su cui il nuovo Governo dovrebbe intervenire: per il 51,8% è fondamentale il tema del lavoro, per il 19,6% le tasse, per il 15,3% scuola e università, per il 15,2% il taglio agli sprechi della politica, per il 15% la sanità, per il 13% la giustizia, per il 12,9% l’immigrazione, per il 12,5% l’ambiente, per il 10,5% la sicurezza e per il 9,4% le politiche per la famiglia e per l’infanzia.

Inoltre il 69,2% ritiene che il Governo debba prendere provvedimenti per ridurre le differenze nei livelli di reddito. Per il 43,1% l’immigrazione non ha avuto un impatto positivo sull’economia italiana, mentre il 30,9% considera abbia avuto un impatto positivo. Per quanto riguarda i rapporti con l’Unione Europea il 42,8% considera che l’appartenenza dell’Italia alla UE abbia portato più svantaggi che vantaggi, di opinione opposta il 39,3%.

Nota metodologica: Sondaggio svolto tra il 29 e il 30 agosto 2019 con metodologia mista CATI/CAMI/CAWI su un campione di 1000 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età, stratificate per area macroregionale di residenza e titolo di studio. L’errore campionario è pari a +/- 3,1%, con un intervallo di confidenza del 95%.


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