Noi Popolari
Democratici di ispirazione cristiana
L’Associazione “I Popolari” intende essere un punto di riferimento in ambito piemontese per tutti i democratici di ispirazione cristiana che hanno condiviso l’esperienza del Partito popolare italiano.
Come è scritto nello Statuto, crediamo che l’ispirazione al messaggio evangelico continui a rimanere “fonte di impegno civile e capace di progettare una convivenza solidale, eticamente fondata, in grado di guidare il cambiamento e di renderlo strumento di crescita dell’uomo e della società”.
Il riferimento al “cambiamento” significa che i Popolari si impegnano per migliorare le condizioni morali, sociali ed economiche delle comunità di riferimento, partendo dall’attenzione ai più umili e bisognosi, seguendo la bussola del “bene comune” e non il perseguimento di interessi personali o corporativi. L’azione culturale e politica dei Popolari si colloca perciò senza esitazioni nel campo riformista che ha radici nell’ispirazione cristiana e si propone di contrastare con vigore la deriva populista e la corruzione che minacciano la nostra repubblica democratica.
Riformisti, non conservatori
I Popolari non possono essere “conservatori”. La nostra tradizione politica di riferimento è il popolarismo elaborato da Luigi Sturzo nel primo Novecento per tradurre sul piano del concreto impegno politico il pensiero sociale cristiano. Così si espresse Sturzo nel celebre Discorso di Caltagirone alla vigilia di Natale del 1905: “I conservatori sono dei fossili per noi, fossero pure dei cattolici: non possiamo assumerne alcuna responsabilità. Ci si dirà: ciò scinderà le forze cattoliche. Se è così, che avvenga (…) Due forze contrarie che si elidono, arrestano il movimento e paralizzano la vita. Tutto lo sforzo enorme dei cattolici italiani è stato concentrato nell’affermazione di un principio sociale democratico, che comprende tutte le forze sociali della vita presente e le riprova al fuoco del cristianesimo per purificarle dalle scorie egoistiche, dalle infiltrazioni materialistiche, dal tufo socialista o liberalista. (…). È logico dunque l’affermare che il neo partito cattolico dovrà avere un contenuto necessariamente democratico sociale, ispirato ai princìpi cristiani. Fuori di questi termini non avrà mai il diritto ad una vita propria: esso diverrà una appendice del partito moderato”.
I nostri valori, nella Costituzione
Valori irrinunciabili del popolarismo sturziano, riproposti da De Gasperi e da Moro nel corso del ciclo politico della Democrazia cristiana, sono la libertà, garantita dal rispetto della Costituzione e delle leggi; il riformismo, animato dal valore del personalismo e dalla solidarietà; l’apertura al dialogo tra persone, classi sociali e generazioni; la laicità come strumento per orientarsi tra fede e politica; la territorialità e la sussidiarietà, i cardini di una pubblica amministrazione incentrata sul federalismo e sul rispetto delle autonomie locali.
Questi valori sono espressi dalla Carta Costituzionale, nata dalla Resistenza, e in questi valori i Popolari si riconoscono pienamente.
L’Associazione e la politica
L’Associazione non è un partito. Intende però essere attiva nel campo della riflessione culturale, attenta ai fatti della politica e dei mutamenti socio-economici. Sul piano partitico, i Popolari sono stati protagonisti della breve stagione del “nuovo” Partito popolare italiano tra il 1994 e il 2000, quando la tradizione politica democratico-cristiana confluì nella Margherita, con riformisti di area laica ed ecologista. La successiva creazione di un unico partito democratico, pensato per dare forza a una svolta storica e raccogliere i riformisti cattolici e i laici con quelli di provenienza socialista e post comunista, ha visto aderire la maggior parte dei Popolari al PD. Questa esperienza, che avrebbe dovuto rappresentare il perno dell’alternativa riformista al blocco conservatore, ha suscitato inizialmente speranze, con vari limiti, per poi trasformarsi in un partito leaderistico che ha perso la sua connotazione plurale e inclusiva. Alcuni di noi sono stati parte attiva del Partito Democratico, e qualcuno lo è ancora; altri continuano a guardarlo dall’esterno, sostituendo l’iniziale simpatia con crescenti perplessità. Altri ancora, in numero crescente, ritengono giunta l’ora di un partito nuovo, autonomo, capace di essere lo strumento per una nuova stagione politica dei “liberi e forti”.
L’Associazione si propone di essere la casa di tutti coloro che sono convinti della vitalità del popolarismo, e vuole offrire alle nuove generazioni disponibili a un impegno politico, un punto di riferimento per “organizzare una speranza” al servizio del bene comune.