Perché nessuno parla di pace?



Massimo Cacciari    26 Settembre 2024       3

Al Festival della Politica che si è tenuto a Mestre a inizio settembre vi è stato un interessante confronto tra Massimo Cacciari e il cardinale Matteo Maria Zuppi sul tema della pace e della guerra, così attuale da due anni e mezzo in Europa.

Del loro dialogo, il cui video integrale è facilmente reperibile su internet, proponiamo qui l’estratto dell’intervento del filosofo veneziano, che dà del conflitto ucraino una serie di giudizi ampiamente concordanti con quanto pubblicato qui su “Rinascita popolare”.

In particolare Cacciari si domanda che fine ha fatto la cultura della pace. Non il pacifismo a buon mercato, ma la cultura (cristiana) della pace, di cui è pregna tanto la Costituzione Italiana quanto la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Perché nessuno parla più di pace? Siamo tutti preda del fatalismo. Dov'è l'Europa? Dov'è l'ONU? Dove sono i diplomatici europei? Bisogna cercare di recuperare una vera cultura della pace, che sia capace di trasformare le parole in fatti.

La saggezza di un certo cattolicesimo politico sapeva parlare di pace con credibilità, in quanto era estremamente attento alla morale e fortemente realista nell'analisi critica.

CLICCA QUI per ascoltare il suo intervento.


3 Commenti

  1. Nessuno ne parla perchè tutti ne parlano. Nel senso che i tutti sono i depositari della politicità sociale, solo che troncata di netto dalle istituzioni, senza entrare nel merito del ruolo degli attuali partiti poltici, dinastici, consociativi, e che sanno quanto sia semplice dividere il campo dei “tutti” noi della società civile, che nulla ha a che spartire con loro. Così, piegati e piagati come siamo, su tutti i piani fisici e interiori, e proprio dai poteri espressi dalla Costituzione del ’48, sotterrati nel qualunquismo dei polticanti attuali, espressione di poteri aristocratici che affondano nella burocrazia e nei potentati economici da salvaguardare. Qualità di un potere assoluto che annienterebbe qualsiasi proposito di “equilibrio” civile, sociale ed economico con cui risolvere i danni da loro centellinati ad arte e arrivati all’insostenibilità, fino ad essere contro natura. Un buon modo, sarebbe, nella pace e nella giustizia, risolvere l’insieme delle convenzioni prodotto da costoro, sapendo che occorrerebbe allargare il campo a tutto il resto, tra UE, USA, moneta ed economia di guerre, per fare in modo che tra i due campi contrapposti, in cui, il nostro è senza potere, nonostante Cacciari e Zuppi, come categorie che spendono risorse intellettuali per “l’avvertimento”. Che dire, o si comprende che siamo alla fine dei giochi e che la schiavitù è divenuta mortale perchè senza via d’uscita a causa dei professionisti dell’avvertimento, per ragionare, considerando le coscienze deste a sufficienza del popolo italiano, a quel che viene prima di dopo, noti i perchè che promanano dalla storia a Costituzione promulagata e che ha dato luogo all’attualità della realtà complessa, comunque convenzionale, in cui siamo imprigionati, per decidersi a lavorare insieme sul come uscirne. Cominciando dalla complessità che non permetterebbe di assumere soluzioni che non hanno nessuna possibilità di riuscita. Perchè no? Un tavolo di lavoro di umili per valutare e poi….

  2. Due guerre cruenti hanno causato un milione di morti, distruzione d’immobili e infrastrutture per circa duecento miliardi di USD, nei panni di Zelensky e Netanyahu, negozierei senza farmi tentare ancora dal surrettizio diavolo della Nato. La chiave della pace è in mano agli USA, queste guerre non sarebbero iniziate se Stoltenberg, per darsi visibilità e ragion d’essere non si fosse intromesso in un contesto fuori dal suo ruolo, vedi inutili manovre Nato in Svezia e Scandinavia, comprese le sceneggiate dell’allora premier inglese Boris Johnson. Speriamo che con Mark Rutte, nominato prossimo segretario generale NATO, si possa giungere al tavolo delle trattative. Sono molto critico con gli USA, hanno causato un grosso errore dopo l’abbandono dell’Afghanistan. Nemmeno Papa Francesco ha il carisma per fermare i pericolosi siparietti USA, di questo passo e modo d’agire provocatorio la guerra assumerà aspetti devastanti. Si spera che quando prima esploda lo scandalo di intrallazzi Ucraini ante guerra, favoriti dal figlio Hunter di Biden già nelle mani dell’FBI. Il motivo importante è che siamo costretti ad acquistare NGL USA a 90 cent/mc, in alternativa a quello russo a 5 cent/mc. La chiave potrebbe essere evitare l’import di energia fossile, attualmente siamo meno dipendenti dall’estero grazie alle EE rinnovabili (report Mase). Potremmo ancora migliorare facendo ricorso più massicciamente al fotovoltaico, a tal proposito gli Amministratori di Condominio, con le rispettive Associazioni, chiedono un decreto, per quanto in oggetto, integrare con “La Tecnologia del Cruscotto proposta Jeremy Ryfkin!” il controllo del territorio nazionale e dei consumi (utilities). La Pax cristiana va promossa a ogni costo con la ragione, per la salvezza dell’Europa, gli USA devono capire che la pax americana è finita con la caduta del muro di Berlino, pari a quella romana di antica memoria. L’intromissione Americana pesa e peserà molto sull’Europa, in particolar modo sul debito pubblico dell’Italia, per la troppa accondiscendenza di Draghi verso gli USA. Visto che l’UE va riorganizzata, dobbiamo vietare l’immigrazione irregolare ed un eventuale allargamento ad altri stati e se fossimo obbligati, ciò dovrà avvenire preventivamente con referendum popolare, 27 Paesi sono troppi, mal governati e rappresentati, perciò a mio avviso l’Ucraina dovrà fare il mea culpa, riappacificarsi con Putin e aspettare che le acque si calmino e stessa cosa deve fare Netanyahu. Se escludiamo gli USA, mezza Europa e il resto del mondo non vogliono le guerre.

  3. FERMIAMO LE GUERRE!!!

    A mio avviso l’ISPI, oltre a presentare ai lettori i report delle guerre deve approntare anche innumerevoli studi per la pace: come poter fermare i conflitti ipotizzando negoziatori validi e gli interlocutori delle parti in contrasto, chi sono i falchi e le colombe. Per il loro atteggiamento riguardo alle politiche gli uomini possono essere suddivisi in favorevoli agli armamenti e a politiche aggressive, e sostenitori della distensione, del controllo degli armamenti, del disarmo. Con l’uso della ragione è possibile seguire questo schema, creando una scienza ad hoc.

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