La santa inquisizione mediatica



Beppe Mila    15 Marzo 2022       1

Avrei voluto iniziare questo articolo con la parte, personale, che leggerete in fondo, ma poi ho deciso di anteporre due fatti che mi hanno preoccupato non poco. Entrambi riguardano l’era del “pensiero unico”, dove il racconto che va per la maggiore viene rilanciato e diffuso sempre più massicciamente, con le obiezioni che vengono guardate di storto.

Lo vediamo con la guerra in Ucraina: nel racconto dei media e nelle dichiarazioni dei politici, gli Ucraini sono dei martiri, Putin e i Russi dei criminali. Punto e basta. Sappiamo però che la realtà è più complessa. A “Piazza pulita” il professor Alessandro Orsini – docente alla LUISS di Roma e riconosciuto esperto di politica internazionale, invitato a fine 2018 dalla Commissione Esteri del Senato a relazionare sui rapporti dell’Occidente con la Russia (QUI IL VIDEO, con nella prima parte uno spezzone dell’intervento a “Piazza pulita”) – ha anche ricordato l’eccessiva espansione della NATO, le sue grandi manovre militari congiunte in Ucraina negli ultimi anni, e il non aver mantenuto gli impegni assicurati a Gorbaciov da parte del cancelliere Kohl e di James Baker allora segretario di Stato americano.

Un intervento sofferto, ascoltato con perplessità e una certa insofferenza dagli altri ospiti e dal conduttore Formigli, che mi ha ricordato un po’ Torquemada un po’ un commissario del popolo in Unione Sovietica mentre inquisiva l’intellettuale dissidente. Va detto che il conduttore ha successivamente difeso l'intervento del professore, attaccato con l'accusa di "putinismo" da tutte le parti.

Il secondo fatto, ancor più grave, è la chiusura senza preavviso della pagina Facebook dell’europarlamentare Francesca Donato. Lei è l’unica italiana del gruppo di 13 eurodeputati che ha votato contro l’invio delle armi in Ucraina, contro 650 circa a favore. La Donato pensa che quando vi è una guerra in corso bisogna far di tutto per far sì che i contendenti si parlino ed arrivino ad un cessate il fuoco e poi a un accordo. Inviare armi ad una delle parti in causa significa buttare benzina sul fuoco e non favorire la cessazione delle ostilità. Una posizione, credo, che soprattutto da parte di chi si ispira ad un cattolicesimo democratico, chi segue il pensiero di papa Francesco e apprezza organizzazioni, come ad esempio la Comunità di Sant’Egidio, non può non condividere. Due giorni dopo il voto, sulla porta dell’ufficio di ognuno dei 13 dissidenti è stato affisso un cartello minatorio raffigurante un serpente con i colori dell’Ucraina che stritolava “chi non dice la verità”. Questo potrebbe passare per “colore”, anche se inquietante. Ma poi la sua pagina Facebook è stata censurata… da parte di una azienda privata di una nazione estera! Non ho udito, o mi sono sfuggite, parole di protesta e di solidarietà verso la Donato. Che un’azienda privata, senza consultarsi con alcuno, censuri un parlamentare democraticamente eletto per un’opinione – assolutamente legittima e ragionevole – sia una cosa molto preoccupante. Va detto che tanti siti e pagine web, diciamo con varie tipologie di “terrapiattisti”, non hanno invece subito alcuna censura e continuano tranquillamente a diffondere idiozie.

Mi domando come questo sia potuto accadere, proprio nel nostro Paese che fino all’altro ieri, pur con tanti difetti era un luogo in cui i dibattiti e di pensieri erano liberi e ben vivi. E ritengo che sia stato possibile dopo un allenamento nei due anni della pandemia, un training sull’arte di mettere a tacere, minimizzare e togliere autorevolezza a chi non la pensa secondo i desiderata del Governo. Anche coloro genericamente etichettati “no wax”, anche se tra loro vi erano persone che avevano fatto tutti i vaccini possibili, avevano vaccinato anche il gatto di casa ma sul vaccino anti-Covid avevano dei dubbi. Si è assistito a una forma di criminalizzazione di 3 o 4 milioni di persone, limitate nei movimenti, accettando che potessero anche perdere il lavoro, non per mancanze fatte, ma per non aver fatto un vaccino ed essere escluse dalle cure mediche: cosa mai successa né per gli ubriachi del sabato sera o i fumatori che si ammalano di cancro. Quando si accetta che i pretoriani del “politicamente corretto” aggrediscano con violenza verbale chi osa esprimere il minimo dubbio su qualsiasi aspetto della pandemia, si arriva facilmente all’ostracismo verso Orsini e Francesca Donato.

Ma chiudo col ricordare cosa è la guerra, che già ci turba vista in tv e letta nei giornali, ma ci colpisce nel profondo quando tocca una persona che abbiamo conosciuto.

Nell’estate del 2019, l’ultima dell’era pre-Covid, passai una settimana in Moldavia presso la famiglia di una signora che aveva assistito mia madre nella sua malattia, e con la quale i rapporti continuano tuttora. Questi signori, marito e moglie, il figlio lavora in Italia, abitano in un piccolo paese nel nord della Moldavia, nel mezzo di una sterminata ondeggiante pianura che copre gran prosegue in Ucraina e continua poi in Russia. Una pianura rigogliosa con campi di girasole a perdita d’occhio, campi di patate e vaste aree di prateria in cui anatre, oche ed altri volatili vivono tranquilli durante il giorno ed alla sera rientrano nelle case dei contadini da soli. La loro casa è semplice ma confortevole, circondata da un vigneto, un campo di mais e un grande orto. Non vi sono recinzioni tra una proprietà e l’altra: quella dei mie amici confinava con un’altra famiglia, di origine ucraina, con tre figli, due femmine e un maschio di 24 anni, Vasilij, con cittadinanza e lavoro in Ucraina. In quel periodo era dai suoi in vacanza e lo vedevo spesso lavorare nei campi. Ci salutavano sorridendo, limitandoci al ciao per ragioni linguistiche. Ho un ricordo bellissimo di quei giorni… fino a ieri.

Vasilij era stato richiamato a combattere e ieri mi è giunta notizia che è deceduto, in guerra.

Questa è la guerra, la cosa peggiore che l’uomo abbia potuto inventare. Le guerre si fanno con le armi e io non posso non pensare che produrre armi e incentivarne l’uso sia una cosa sbagliata e crudele.


1 Commento

  1. L’ intolleranza è sempre un male da qualunque parte provenga. Nel Vangelo ci viene detto che quando siamo percossi su una guancia dobbiamo offrire all’aggressore l’altra guancia, ma è la NOSTRA guancia, non quella degli altri.
    Inoltre dobbiamo essere disposti e pronti al martirio, ma è il NOSTRO martirio, non quello degli altri. Intelligenti pauca…

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