Superbonus: colpire i disonesti, non gli onesti



Paolo Girola    21 Febbraio 2022       0

L’articolo di Natale Forlani sul pasticciaccio del superbonus edilizio ha il merito di toccare un argomento quanto mai sentito da molti cittadini. Ne condivido alcune cose e altre meno.

Dico subito una cosa che è evidente e condivisibile, scrive Forlani che “il superbonus, nonostante le contraddizioni evidenziate, ha oggettivamente offerto un contributo alla ripresa dell’economia e dell’occupazione, ma con riflessi che hanno messo in rilievo le debolezze delle tecnocrazie pubbliche, dei sistemi di controllo, delle organizzazioni delle imprese e, più in generale, la carenza di risorse umane adeguate nel mondo delle professioni e del lavoro dipendente”.

L’idea era in sé giusta e oggi lo è ancora di più: attraverso un bonus migliorare l’efficienza energetica degli edifici, il che sappiamo essere quanto mai utile visti i costi dell’energia. Per riscaldare le case si usa soprattutto gas metano e per l’Italia, Paese importatore, il risparmio è una forma di “fonte energetica”. In più, si può ridurre l’inquinamento ambientale che è provocato in larga misura proprio dal riscaldamento degli edifici.

E poi c’era l’obiettivo di rilanciare l’edilizia, un settore economico che ne trascina tanti altri. Oggi i dati della crescita sono sicuramente dovuti in buona parte anche a questi bonus.

Obiettivi quindi non “populisti”, come invece li definisce Forlani. Ricordo fra l’altro che l’alfiere di questa misura è stato il ministro Gualtieri (PD) he parlò di “bazooka economico” al tempo del governo PD-Cinquestelle.

A mio avviso le criticità son tutte a carico del legislatore, leggi classe politica. Un esempio ancora una vota pessima di gestione della misura con 9 variazioni del provvedimento in due anni, stop and go continui che hanno ancora più ridotto i tempi di fruizione per cittadini e imprese, creando un ingorgo che ha fatto lievitare anche i costi delle opere.

La soluzione sarebbe ora quella di fermare tutto, surrettiziamente, con trappole e cavilli? Il blocco al superbonus al 110% è tentato con il decreto Sostegni-ter, che ha ridotto la possibilità di cedere i crediti maturati nei confronti dello Stato.

Ricordo ai burocrati che sovrastano la scena politica (l’Agenzia delle entrate, ad esempio, cerca in tutti i modi di ritardarlo e mettere inciampi) che si parla di famiglie e lavoratori. Le 127mila nuove assunzioni previste dalle imprese edilizie nel primo trimestre del 2022 sono appese agli sviluppi della norma. Ci sono moltissime aziende che rischiano di saltare perché hanno milioni di crediti che non possono trasformare in liquidità e non possono pagare forniture e dipendenti.

E non si tiri fuori il discorso delle truffe per giustificare la stretta, la solita soluzione italiana che va contro gli onesti per colpire i disonesti. Si facciano i controlli e si puniscano i colpevoli. Basta con le comodità per le burocrazie che non controllano e se ne stanno con i piedi sotto le scrivanie. A parte il fatto che c’è discussione sull’entità delle truffe, è chiaro che, se comprovate, lo Stato non pagherà il bonus o chiederà i soldi indietro. Non si possono continuare a difendere le pubbliche inefficienze.

Semmai altre dovevano essere le modifiche: innanzitutto un prolungamento del tempo di possibile fruizione e magari un lento e progressivo abbassamento del bonus. È una elementare legge di mercato che se tutti vogliono la stessa cosa nello stesso tempo i prezzi salgono.

Credo poco nei prezzi amministrati (lo ha detto anche il buon Bersani qualche giorno fa in tv) : ci sono già dei massimali di spesa calcolati nel superbonus. A meno che mi si dica ancora una volta che i tecnici dei ministeri li hanno sbagliati!

Un bonus così altera effettivamente il mercato, se costretto in poco tempo e senza adeguati controlli. I calcoli sull’effettivo esborso da parte dello Stato vanno fatti tenendo anche conto delle maggiori entrate sul piano fiscale (contrasto all’evasione in un settore dove è forte) sul piano previdenziale (contributi INPS). Infine va fatto il calcolo del risparmio energetico che più sarà applicato il bonus più sarà elevato. Faccio presente che i calcoli del risparmio energetico nelle abitazioni sono certificati da termotecnici che ne rispondo direttamente.

E poi, visto che si dice che uno dei problemi sarebbe le cessioni del credito, ci voleva tanto a prevedere (come pare si voglia finalmente fare) che potessero essere operate solo attraverso intermediari (istituti di credito o finanziarie) vigilati dalla Banca d’Italia?


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