Fisco: finti poveri e ricchi immaginari



Paolo Girola    13 Dicembre 2021       5

Ho letto l’articolo di Natale Forlani sulla riforma del fisco e il cosiddetto abbassamento della pressione fiscale, e ne condivido appieno le conclusioni finali (CLICCA QUI).

Scrive Forlani che dai dati sui redditi degli italiani “l’immagine che ne scaturisce è quella di un Paese caratterizzato da una imponente massa di persone povere e di famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, che contrasta con i numerosi indicatori sui consumi, sugli stili di vita e dello stesso andamento dei conti correnti bancari della stragrande maggioranza delle famiglie”.

Proprio qualche settimana fa Brambilla sul “Corriere della sera” in un articolo dal titolo Irpef, chi paga davvero le tasse in Italia tra finti poveri e ricchi immaginari ha riportato le cifre di uno studio di Itinerari previdenziali . Direi le cifre di una vergogna cui nessuno riesce o vuole mettere riparo. La faccio breve. Nell'articolo è scritto che circa 14 milioni 535mila famiglie, su un totale censito da Istat di 25,7 milioni, il 57% del totale, secondo le dichiarazioni dei redditi , vive in media con meno di 10 mila euro lordi l’anno. Questo 57%, paga 14,7 miliardi di Irpef pari all’8,35% del totale d’imposta. Commenta Brambilla: “È un dato realistico? Difficile pensare che gli abitanti di un Paese del G7 vivano come quelli di un Paese del Nord Africa”.

Il 71,5% di tutta l’Irpef è a carico del solo 21% dei contribuenti, quelli che dichiarano guadagni da 29mila euro in su. I "super ricchi" (con redditi di oltre 100mila euro lordi, che poi sono al netto 52mila all'anno) sono solo l’1,21%, e pagano quasi il 20% dell'Irpef. MI domando con Brambilla: approfittando della delega fiscale, non si può pensare ad alcune manovre anti evasione e elusione, dal contrasto di interessi all’anagrafe generale dell’assistenza, dalla verifica individuale sulle richieste di sussidi e pensioni assistite? Tenendo conto di quei 144 miliardi di spesa a carico della fiscalità generale per l’assistenza, ossia in gran parte a carico di quel 21% dei contribuenti. È una cifra che ha raggiunto l’importo delle pensioni, al netto della fiscalità.

Io credo che di riduzione delle tasse si possa parlare, anzi si debba, ma con una manovra simultanea di tagli di spesa e recuperi dell'evasione e rivedendo sprechi e spese assistenziali che troppo spesso si sommano al lavoro nero. Il reddito di cittadinanza è in questo senso un’ulteriore stortura.

Qualcosa è stato fatto con le partite IVA, che pagano una flat tax del 15% fino a 65 mila Euro annui di reddito. Una mossa utile e far emergere l’evasione, ma anche per venire incontro a lavoratori meno garantiti .

Resta il fatto che in Italia siamo di fronte a redditi in buona parte “virtuali” e a una sacca di economia sommersa enorme.

Concludo con Forlani: “Alla luce di tutto ciò definire la proposta come un modello di redistribuzione equa del reddito, come si affannano a dichiarare numerosi politici, appare un poco esagerato. Semmai è l’ennesima conferma che stiamo disegnando delle riforme fiscali, analogamente a quanto avviene per quelle messe in campo per il mercato del lavoro e per contrastare la povertà, sulla base di un Paese immaginario lontano dalla realtà”.

Ma ci sarà mai un qualche parlamentare che voglia, anche da queste colonne, commentare?

Capisco che non si tratta di farsi belli sbandierando presunti diritti civili negati e discriminazioni (verso chi?) ma capisco anche perché oltre la metà degli italiani non vada più a votare.


5 Commenti

  1. Capisco la polemica sui finti poveri, ma una verifica anche sui privilegi (non diritti) acquisiti per le pensioni sopra i 3.000 euro lordi mensili con un contributo di solidarietà progressivo non sarebbe altrettanto doverosa? Nessuno ha versato contributi per quegli importi per mantenere pensioni retributive sino a 85/90 anni !!!(somme percepite in questi casi che vanno solo ad aumentare i depositi bancari e pochissimo ai consumi!!!)

  2. Sempre l’eterno problema: l’evasione fiscale e contributiva. I percettori di reddito di cittadinanza con la Mercedes in garage ne sono un sintomo. E non mi pare che una pensione LORDA superiore “di poco” ai 3000 euro rappresenti uno scandalo inaccettabile.

  3. rispondo a Eusebio Baucè: quello sui redditi, sull’evasione e sulle pensioni sono due discorsi diversi. I pensionati tutti pagano le tasse, e progressivamente di più in base al reddito. Quando poi si parla di pensioni bisogna stare molto attenti: quelle che rispondono meno a criteri contributivi sono quelle più basse, non quelle più alte, come si crede. Inoltre una parte delle pensioni più basse sono quelle di categorie autonome che hanno versato poco perchè denunciavano redditi bassi: commercianti, artigiani in primis… E qui torna il discorso dell’evasione e del lavoro nero. Ci sono poi le pensioni sociali a chi non ha versato nulla o poco nulla. Insomma c’è già una forte redistribuzione. Poi qualche privilegio pure ci sarà, ma la vera ingiustizia non è lì.

  4. questo è un paese che vive principalmente sulle imposte indirette, sulle ricchezze mobiliari ed immobiliari e sui consumi. Questo bilancia un pò la vergogna dell’evasione rispetto a quelli che hanno redditi da lavoro o pensione, che, invece, sono costretti, loro malgrado, a pagare su TUTTO. Le imposte dirette, poi, le pagano, quasi tutte coloro che hanno redditi LORDI oltre i 75.000 euro (cioè circa 42.000 netti, se si considerano anche quelle dovute ai Comuni e soprattutto alle Regioni) Questi ricchi sono poi bersagliati dagli strali di un certo Sig. Landini che, non riuscendo a impossessarsi del loro “tesoro” di due o trecento euro annuali, organizza uno sciopero per giustificare questo mancato scippo che avrebbe bilanciato le sorti degli altri “poveri contribuenti”. Lo sciopero, quindi, non viene fatto CONTRO i veri evasori ma contro quelli che PAGANO PER TUTTI! Roba da non credere. E andiamo avanti cosi da quando sono nato come lavoratore a stipendio e dopo come pensionato.

  5. Buongiorno a tutti! Io penso e forse è un discorso utopistico?. È giusto pagare le tasse! Ma le tasse devono essere giuste! Non colpire chi in una vita di sacrifici ha realizzato dei beni per garantirsi una vita migliore la quale oggi non premia! E in parte debba pagare di più,mentre chi gozzoviglia sperperando denaro per la propria avidità con un tenore di vita sopra le proprie possibilità senza mai pensare a una casa un risparmio e magari in situazioni di indigenza per poi avere sussidi dopo una vita da benestante.
    Tutto questo lo trovo ingiusto; mentre trovo giusto aiutare quei sfortunati,poveri che non hanno la salute,il lavoro,non ai furbetti che si mettono in condizioni di disagio per ottenere ( diritti,
    !diritti! Doveri???) dei benefici dallo stato e che potrebbero emergere da soli,senza pesare sulla collettività.Secondo me’ ci sono leggi da rivedere (il vero povero o il bisognoso non gira con un auto costosa o è abbonato al ristorante) Il nulla tenente non dimostra sempre la povertà quindi la differenza è lo stile di vita a cui appartiene.Chi guadagna di più paga già di più ! E quindi secondo me non si deve caricare di ulteriori tasse per coloro che si sono dati da fare nella vita,trovo giusto che! chi crea ricchezza nel proprio lavoro onesto vada premiato e che! chi crea povertà voluta vada penalizzato. Il paradosso secondo me sono tutte quelle persone che hanno ingaggi o stipendi multimilionari (Soldi facili) il quale è un iniquo ed è un insulto per tutti coloro che lavorano onestamente faticando ogni giorno per uno stipendio magari anche sotto pagato. Concludo in tutto ciò ci deve essere L’EQUITÀ ed ognuno debba contribuire al sostegno del paese in qualsiasi forma in base alle proprie condizioni e possibilità. Quindi la legge giusta non permette a nessuno di fare i furbi. Più controlli!(Il redditometro per controllare i veri furbi che non pagano.) Chi lavora va pagato e riconoscere i nostri medici,infermieri in modo giusto e tutti coloro che lavorano per il bene della società con responsabilità ed onestà.

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