All’armi! Son fascisti!



    13 Ottobre 2021       0

Che il corteo no-vax a Roma abbia cercato di trasformare Palazzo Chigi in una nuova Capitol Hill ha una sua logica, e persino la devastazione di un Pronto Soccorso in cui per accedere – ma guarda un po…! – viene richiesto l’odiato green pass oppure viene praticato un tampone salivare, intollerabile sopruso, si può comprendere nel delirio dei negazionisti-complottisti, che hanno ampliato le loro fobie dalla Terra sferica alle scie chimiche ai vaccini.

Ma che i no-vax assaltino la sede della CGIL, il sindacato che più ha fatto resistenza all’obbligo di green pass per accedere al posto di lavoro, non si spiega. Non si spiega nella logica dei no-vax, almeno. Occorrono altri riferimenti per capire bene cosa sta succedendo. Riferimenti storici, come il primo assalto alla sede dell’“Avanti!” (Milano, 16 aprile 1919) e le successive analoghe imprese contro Camere del Lavoro e Società Operaie nel 1920-21. È passato un secolo, ma i metodi dei fascisti sono sempre gli stessi, allora come oggi. E nel merito rimane valido il giudizio di Giacomo Matteotti: “Il fascismo non è un’opinione. È un crimine”.

Torniamo ai fatti di Roma, 2021. Fascisti infiltrati nel corteo? Fascisti organizzatori del corteo e manovratori dei no-vax? Domande di secondaria importanza di fronte all’evidenza dei fatti: i fascisti ci sono (anche dentro Fratelli d’Italia, come ha dimostrato il reportage di Fanpage.it), sono tanti, sono violenti e pericolosi. Giorgia Meloni – la donna, la madre, l’italiana, la cristiana – li ha bollati come “imbecilli”: forse perché la mettono politicamente più in imbarazzo quando si manifestano, specialmente in questa fase di crescita elettorale del suo partito.

Siamo in un periodo di crisi e di mancanza di prospettive che accomuna il primo dopoguerra e il nostro tempo. La disaffezione verso il sistema liberale di allora e democratico di oggi – basta il 50% di astensionismo a dimostrarlo? – è terreno di coltura del fascismo che compare rumorosamente nelle piazze. Allora come oggi con evidenti omissioni di chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico. Mattarella e Draghi dovrebbero aver scosso un po’ il ministro Lamorgese e i suoi dirigenti agli Interni, vista la decina di “soliti noti” finita subito al fresco. Ma non bastano le operazioni di polizia.

Quando la partecipazione democratica raggiungeva il 90%, il fascismo era arginato prima di tutto dal ricordo vicino della lotta per la libertà democratica, e “i neri” per esprimersi ricorrevano agli attentati stragisti. Ora che la Resistenza è vecchia di quasi 80 anni, insegnata spesso di corsa e male a scuola, può capitare che venga ritenuta una sacrosanta libertà di opinione anche l’apologia del fascismo, coinvolgendo ovviamente chi si ritiene libero di pensare che la Terra sia piatta. Coloro invece hanno un po’ di sale in zucca, farebbero bene a stare in guardia: il fascismo è vivo e lotta contro di noi.


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