La “lentocrazia” sopravviverà al PNRR?



Michele Marino    26 Luglio 2021       1

Chiunque viaggi in una qualsiasi parte dell’Appennino centro-meridionale o desideri soggiornare in una qualunque località del Mezzogiorno o delle isole s’imbatterà, inevitabilmente, nella totale o parziale assenza di rete televisiva, radiofonica o Internet. Così sta succedendo persino nel nostro, amato Salento, meta ambita già da decenni dal turismo nazionale e internazionale.

Hai voglia il “miglior” ministro possibile per la Transizione ecologica e digitale ad affermare che quanto prima il Belpaese sarà dotato, in ogni dove, della “banda ultralarga”: la maggior parte degli utenti si accontenterebbe di poter ascoltare la banda dei Carabinieri nell’inno nazionale sui canali di radioRai …

E ci tocca pure constatare che i competenti uffici amministrativi del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica hanno finalmente formalizzato la concessione dei titoli onorifici per i vincitori della Coppa d’Europa di calcio 2020 orbene cinque giorni dopo la giornata ufficiale dei festeggiamenti presso i palazzi istituzionali!

Del resto si tratta di un minimo, irrisorio – ed anche un po’ ridicolo – ritardo rispetto a quello, assurdo, di tre anni prima di concedere la laurea d’onore al compianto Antonio Megalizzi, scomparso prematuramente a 29 anni (“ragazzo”, secondo "La Stampa" e generalmente i media italiani – ma basta con questa, stupida definizione per sottosviluppati sociali che dura fino ai 40 anni!), a cura del Ministero dell’Università.

Vogliamo parlare dei cospicui fondi (14 mld) che vengono promessi saranno sbloccati da parte del Ministero Economia e finanze, oppure delle centinaia di decreti attuativi che il Dipartimento affari giuridici e legislativi di palazzo Chigi e gli uffici legislativi ministeriali sono tenuti ad emettere con qualche anno di “incontestabile” ritardo?

Il cahier de doleances si potrebbe facilmente prolungare in una serie innumerevole di ingiustificati rinvii e ritardi, di cui sono specialmente responsabili gli organi regionali a cominciare dalla gestione della sanità, per non dire del pessimo utilizzo dei fondi comunitari, assegnati alle regioni meridionali e insulari, per i vari settori produttivi, per l’agricoltura, il turismo o il territorio.

Ma tengo, comunque, a sottolineare che per una modesta pensione di reversibilità la signora Gagliardi di Trento ha dovuto attendere almeno tre anni; mentre all’INPS non bastano neanche più nove mesi per l’erogazione dell’anticipo del TFR (trattamento di fine rapporto) per i dipendenti pubblici!

In uno scenario del genere, antiquato e inadatto ad un Paese che si classifica a livello mondiale nel club dei “G7”, il processo di ammodernamento del sistema è affidato ad un Ministero della transizione che – dicono i meglio informati – sta prendendo la fisionomia di una grande azienda privata; mentre la semplificazione e lo snellimento della burocrazia sono in mano ad un esperto economico, come Renato Brunetta, che usando un eufemismo non è comunemente considerato un “genio della pubblica amministrazione”, dato che si limiterà a riformarla bandendo un maxi-concorso con esiti negativi o puntando soltanto sull’utilizzo delle nuove tecnologie.

E in fin dei conti i problemi della “lentocrazia” restano sulle spalle del cittadino-suddito, italo-europeo, che in genere è ben consapevole di dover contribuire fiscalmente e tributariamente a tutti i balzelli e imposizioni varie, con la mera speranza in un “salvatore della patria” (Draghi?!?) che riesca a sfrondare qualche migliaio di leggi desuete, a fare scrivere le nuove secondo le regole del “drafting” e dare direttive concernenti l’obiettivo di smaltire le inefficienze degli uffici pubblici, garantire la necessaria trasparenza amministrativa e semplificare il procedimento degli appalti pubblici – in particolar modo quelli delle maxi “opere strategiche” – senza le temute infiltrazioni delle organizzazioni criminali.

Ai posteri l’ardua sentenza….

(Tratto da www.politicainsieme.com)


1 Commento

  1. Dobbiamo convincerci che purtroppo in Italia esistono sia le eccellenze che stupiscono il mondo ad esempio gli azzurri che hanno messo in crisi la Corona Britannica, i medagliati della olimpiade di Tokyo o la maratona di trapianti all’ospedale di Padova, in 36 ore sono stati effettuati ben 7 trapianti di organi: polmoni, cuore, reni e pancreas a partire dalla mattinata di sabato 17 luglio a domenica 18. Al contrario sono due anni che il mio medico (con 1700 assistiti) è indisposto e si va avanti con il rinnovo mensile del sostituto. Un suggerimento non banale, che se attuato porterebbe vantaggi economici e di salute, immediati e senza costi aggiuntivi per le casse dello Stato: nel caso di assenza forzata del medico di base se si predisponesse un piano generalizzato nazionale, in modo che automaticamente si attivino medici di base della zona, per sostituire il collega o la collega assente si eviterebbero incomprensioni con i sostituti, generalmente non residenti nella zona e non adeguatamente preparati. Oppure si potrebbero eliminare i singoli ambulatori creando un pool unico (o più pool) in modo che tutti i medici coprirebbero a turno, 24 ore su 24 un servizio moderno ed efficiente. Presso ogni Regione esistono i Pool virtuali dove ciascun assistito ha depositato il proprio fascicolo sanitario, basterebbe integrare questo sistema per evitare in caso di pandemia sensibili disparità, automatizzando la prima assistenza e con il personale in esubero si potrebbe istituire l’assistenza sanitaria domiciliare. Riportai la cosa al Ministro della Funzione Pubblica, che dopo alcuni giorni ha risposto pubblicamente: “Abbiamo approvato il decreto per il capitale umano della Pubblica amministrazione, su come rafforzare i tecnici, i funzionari, i dirigenti, gli ingegneri, i burocrati che dovranno attuare il piano nazionale di ripresa e resilienza”. Si tratta di “una ventata di modernità”, ha aggiunto. Le nuove assunzioni saranno oltre 24 mila, di cui 22 mila solo per la Giustizia. “Abbiamo messo in piedi un meccanismo innovativo con standard internazionali, prevedendo delle apposite piattaforme di reclutamento. Avremo un portale con tutti i curriculum e attraverso questo portale verranno selezionati e poi messi a disposizione degli enti titolari dei progetti, perché possano sceglierli e farli lavorare con contratti a termine“, ha aggiunto Brunetta.
    JF Kennedy parlò del bisogno di tutti gli statunitensi di essere cittadini attivi, pronunciando la famosa frase: “Non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese”. Se partisse da noi una simile iniziativa ben strutturata, ma con lo spirito lapiriano costruttivo e pacifico, sarebbe un antidoto coraggioso contro le cause di ricorrenti inettitudini e di pericolose conflittualità.

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