Statisti a confronto



Aldo Novellini    7 Marzo 2021       2

Ottobre 1953, Alcide De Gasperi, avendo lasciato la presidenza del Consiglio e libero da incarichi di governo (premier è Giuseppe Pella), va in Spagna per un convegno sulla politica mediterranea. Terminata la riunione, scambio di idee al Pardo con Francisco Franco. Rientrato in Italia, De Gasperi parla in termini entusiastici della “Restaurazione franchista”, dopo i caotici anni della repubblica. E' immaginabile una situazione simile? No di certo, ed infatti rileva dalla più pura fantasia.

Dicembre 1976, Aldo Moro, da alcuni mesi presidente della Dc e privo di cariche ministeriali (a palazzo Chigi c'è Giulio Andreotti), si unisce alla squadra di tennis impegnata a Santiago del Cile per la finale di coppa Davis. Obiettivo del viaggio un simposio sull'evoluzione sudamericana. A conclusione dell'incontro, breve chiacchierata alla Moneda con Augusto Pinochet. Al suo rientro, lo statista pugliese si dice particolarmente compiaciuto del “Risorgimento cileno”, dopo i tetri anni di Salvador Allende. E' verosimile una scena di questo genere? No, anche questa è del tutto inventata.

Veniamo invece ai giorni nostri. Gennaio 2021, l'ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non avendo cariche di governo, va al cospetto del principe ereditario Mohammed Bin Salman, considerato il possibile mandante dell'assassinio di un suo oppositore politico, ucciso ed addirittura fatto poi a pezzi nel consolato d'Arabia di Istanbul. L'ex premier parla di una sorta di “Rinascimento saudita”, magnificando il costo del lavoro e il debito pubblico, entrambi inferiori ai nostri.

Bello sarebbe che - come le due precedenti - anche questa terza scena fosse soltanto una semplice finzione. Invece è la pura realtà, accompagnata da affermazioni talmente grottesche da sembrare quasi delle boutade d'avanspettacolo, perché riferite ad uno dei più tirannici Paesi del pianeta nonché generoso sostenitore del terrorismo fondamentalista. Uno Stato ove vige un sistema lavorativo non dissimile dalla servitù della gleba e nel quale vengono quotidianamente calpestati tutti i più elementari diritti umani.

In definitiva, tutto questo mostra, più di qualsiasi dotta analisi, l'abissale divario politico, culturale e, in fondo, anche etico che intercorre tra i veri statisti, per i quali certe comparsate erano semplicemente impensabili, e taluni odierni personaggi pubblici alla perenne ricerca di un palcoscenico. Ci fermiamo qui: ogni altro commento sarebbe superfluo.


2 Commenti

  1. Guardiamo al prossimo futuro. E a quanto potrebbe verificarsi al “centro” della politica (con aggregazioni del lego di forze ora disponibile). De Gasperi e Moro ci raccontano di politiche sociali, di equità, di libertà diverse; e non solo rispetto al giovane ex premier, ma anche di altre figure che affollano il “centro” e temo diventino i co-condottieri delle nuove politiche popolari. Il cattolicesimo democratico e sociale deve avere altre prospettive, anche in Europa: le attuali famiglie politiche non rispondono (e non possono rispondere, senza cambiamenti rivoluzionari) a quanto serve oggi alla fase di Nuovo Umanesimo, di Democrazia Comunitaria, di Pluralismo Solidale

  2. Breve, amaro ma illuminante racconto. Questi sono i fatti che stabiliscono “la cifra” di un uomo politico e purtroppo oggi, altro che cifra, non siamo nemmeno alle asticelle delle prime elementari.

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