Lo Speranza perduto



    18 Novembre 2020       0

Non bisogna mai perdere la speranza. Neppure quando le cose sembrano volgere al peggio. Neppure quando situazioni incancrenite da decenni sembrano non poter trovare soluzione. Come la condizione della sanità nella Regione Calabria. Terreno fertile da decenni per il malaffare di cosche e colletti bianchi, con innumerevoli sprechi, scandali, arresti di politici locali: chiunque governi la Regione, nessun mandato amministrativo si è concluso indenne da indagini che hanno scoperchiato le ennesime malefatte. Per ovviare ai condizionamenti delle n'drine, e magari per far progredire dall'immancabile e desolante ultimo posto nelle rilevazioni di efficienza sanitaria tra le Regioni italiane, la sanità calabra è stata posta sotto la guida di un Commissario di Governo. Adesso con il coronavirus? No. L'anno scorso? No. Dieci anni fa.

Ma con il Commissario da così tanto tempo le cose saranno migliorate...

La prima ondata di Covid-19 ha trovato impreparata tutta Italia. In attesa della seconda ondata autunnale, quella che stiamo vivendo, le Regioni avevano l'obiettivo di aumentare il numero di letti di terapia intensiva. La Calabria è passata da 64 a... 70. Ben 6 letti in più... Da due settimane la Regione è “zona rossa” non per un numero alto di contagi, ma per l'insufficiente capacità di curare i malati gravi. Il Commissario di Governo Cotticelli, ex generale dei Carabinieri, solo durante un'intervista ha scoperto che avrebbe dovuto occuparsi del piano anti-Covid. Tanta sonnolenza non è piaciuta al premier Conte: “Giuseppi” non ha potuto prendersela con il precedente Presidente del Consiglio che lo aveva nominato, dato che era lui stesso in versione gialloverde, ma lo ha subito dimissionato, affidando la scelta questa volta al Ministro della Sanità. Speranza, per andare sul sicuro, ha puntato su un fidato direttore di ASL, tal Zuccatelli, già candidato per il suo partito: avrebbe dovuto conoscerlo bene. Peccato però che gli sia sfuggito un video imbarazzante in cui l'amico manager sostiene con foga e poca eleganza che “le mascherine non servono a un c..zo”. Inutili le ritrattazioni, il gaffeur è ormai bruciato e Speranza si trova a dover scegliere un nuovo Commissario per la sanità calabrese. Evita questa volta tutti quelli che hanno il cognome che finisce in -elli e individua nientepopodimenoche il Rettore della Sapienza Gaudio, con un curriculum a prova di bomba... La bomba arriva il giorno dopo, con la notizia che Gaudio è indagato per una storia di concorsi truccati all'Università di Catania. Polverone mediatico e conseguente dietro front del prescelto che rifiuta l'incarico “perché mia moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro”...

Se pensate che sia tutto uno scherzo, siete fuori strada. E Strada, Gino, di cui si parla tanto come possibile Commissario, difficilmente verrà incaricato da un governo in totale confusione. Gli italiani, e i calabresi in particolare, ridono per non piangere, senza alcun gaudio. E stanno comprensibilmente perdendo la speranza. Che va però mantenuta viva. Al momento, per la Calabria, di perduto c'è solo Speranza.


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