La “Laudato Si’”, manifesto universale



Massimo Brundisini    28 Luglio 2020       1

A cinque anni dalla sua promulgazione, la Laudato Si’, l’enciclica di papa Francesco, ispirata e intitolata alla preghiera di ringraziamento del Santo d’Assisi, ci ricorda il sentimento che dovrebbe animare anche tutti noi, cioè la gratitudine per gli infiniti regali che ci vengono elargiti nel corso delle nostre esistenze. Naturalmente, la maniera più semplice per testimoniare la nostra riconoscenza dovrebbe essere quella di “avere cura della casa comune”, cosi come recita il sottotitolo dell’enciclica stessa.

Lo stiamo facendo? Vengono molti dubbi: abbiamo dovuto attendere il grido accorato e struggente di un’eroica teen-ager, Greta Thunberg, che in maniera brutale ha urlato al mondo: ”La casa va a fuoco!!!”… e in Australia hanno capito che non si trattava di uno slogan.

Papa Francesco ha accolto come un padre orgoglioso Greta, e insieme costituiscono a mio avviso la punta di diamante di quel movimento mondiale di coscienze che potrebbe sovvertire le incerte sorti del nostro amato, splendido e bistrattato Pianeta. I Fridays For Future hanno mosso milioni di attivisti…

Sempre per dar seguito alla metafora di Greta, se la casa va a fuoco diventa imperativo comportarsi di conseguenza, e cioè, “lapalissianamente”, adoperarsi per spegnere l’incendio. Le modalità per avere successo in questo inderogabile compito sono arcinote, e se qualcuno volesse rinverdirle può rileggersi l’Enciclica.

Ho definito l’Enciclica un manifesto universale, e tale universalità è testimoniata dalle parole del grande ambientalista statunitense Paul Hawken (secondo l’ex presidente Clinton, il più autorevole): nel suo progetto mondiale, “Drawdown, il piano più completo mai proposto per invertire il corso del riscaldamento globale”. Definito “la risposta della scienza all’Enciclica Laudato Si’”, inserisce nel testo base, tradotto in cinque lingue, tra cui l’italiano, e pubblicato in 20 Paesi, alcuni brani dell’Enciclica. Di seguito il suo ammirato e puntualissimo commento: “Migliaia di libri e articoli hanno affrontato il tema del cambiamento climatico negli ultimi quarant’anni. Tuttavia, quando papa Francesco ha promulgato la Laudato si’: sulla cura della casa comune, lettera enciclica sull’ambiente, è stato come se fosse stato sollevato un velo dal linguaggio che tendeva ad oscurare la realtà.

Al problema scientifico del riscaldamento globale è quindi stata data una dimensione pienamente umana, premurosa e attenta. Laudato Si’ è un messaggio dal cuore, soffuso di compassione e inflessibile nella sua analisi delle cause del riscaldamento globale e il suo impatto iniquo e ingiusto sui poveri. In questo messaggio, il riscaldamento globale è illustrato – forse per la prima volta – come una questione morale e universale, non solo come un problema ambientale. Ecco quindi che l’Enciclica trova la sua giusta collocazione, quella che s’addice ad un programma mondiale stilato per permettere la sopravvivenza del Pianeta, o perlomeno dei suoi abitanti più distruttivi.

Enciclica sociale quindi, che, indicando la strada virtuosa per superare o almeno arrestare la crisi climatica, comporta come corollario benefico e auspicabile la realizzazione di un’accettabile condizione di vita per intere popolazioni. Viceversa, se non si agisce subito, andrebbero ad ingrossare le fila del cosiddetto “Sesto Continente”, cioè le centinaia di milioni di disperati in cerca di ricovero dagli sconvolgimenti dovuti ad un clima alterato.

Sarebbe senz’altro una concomitanza non casuale, ma sicuramente centratissima, se un nuovo soggetto politico potesse vedere la luce nel giorno del Santo Patrono d’Italia, che per inciso e anche il Patrono degli ecologisti dal 1980.

A questo punto è doverosa la considerazione che non è più possibile limitare la visione alla nostra realtà nazionale. Bensì, avendo ben in mente l’universalità del messaggio cristiano, si potrebbe sommessamente proporre un secondo nome al nuovo soggetto politico, e cioè: “SALVIAMO IL PIANETA”. Questa è l’esortazione e la parola d’ordine che ragionevolmente dovrebbe guidare tutte le nostre elaborazioni teoriche e le conseguenti azioni pratiche. Avendo ben chiaro l’obiettivo finale, tutte le altre scelte contingenti e pratiche saranno operate di conseguenza, ma tale obiettivo porterà anche ad avere una visione lungimirante e, perché no, a perseguire il traguardo ambizioso di porsi alla testa di un movimento politico che faccia scuola.

Ricordiamo che papa Francesco ammonisce: “Ciò che sta accadendo ci pone di fronte all’urgenza di procedere in una coraggiosa rivoluzione culturale”, ma è comprensibile che tale progetto possa essere visto come un’ “utopia velleitaria”. Fare voli pindarici, però, può essere consentito a chi confida nell’auspicabile Auxilio ab Alto.

(Tratto da www.politicainsieme.com)


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