Quella appena conclusa è stata la settimana dei banchi.
E non è ancora finita. Anzi, si può essere certi che la questione dei banchi si trascinerà fino alla riapertura delle scuole e oltre, rischiando anche di assumere le connotazioni di un caso politico.
Una vicenda, quella dei banchi monoposto, originata come noto dal ‘bocca a bocca’, quel metro minimo di distanza che i banchi biposto non avrebbero potuto assicurare, considerato che la loro lunghezza standard di 120 cm non avrebbe potuto accogliere due alunni distanziati da bocca a bocca per un metro.
I monoposto, invece, quel metro lo possono senz’altro assicurare anche se, diversamente da quanto affermato anche dalla stessa ministra dell’istruzione Azzolina, occuperanno più spazio dei biposto . Peggiorando, in diversi casi, la capienza massima dell’aula con le conseguenze ormai note di ricerca di spazi alternativi e/o di sdoppiamento delle classi.
Quella dei banchi è l’ennesimo ostacolo che il ministero ha incontrato (e dovrà superare) per arrivare a settembre in condizioni di sicurezza.
La gestione di banchi, come per altri ausili e arredi, è stata affidata al commissario straordinario per gli acquisti, Domenico Arcuri (“per rendere più celeri le procedure”, ha affermato la ministra Azzolina), che non si è scomposto di fronte all’allarme lanciato da Assufficio e Assodidattica secondo cui occorrerebbero 5 anni per produrre i 3,7 milioni di banchi monoposto necessari, e ha replicato che si rivolgerà all’estero se le ditte italiane non potranno corrispondere immediatamente alla richiesta. E’ stata quindi bandita una gara pubblica europea. Dall’ufficio del commissario Arcuri fanno sapere, come riporta l’agenzia Ansa: “aspettiamo che le forze produttive nazionali continuino a fare ogni sforzo per venire incontro alle necessità del paese”. D’altronde, concludono, “qualsiasi altro percorso fosse stato praticato avrebbe reso difficile perseguire l’obiettivo primario della riapertura dell’anno scolastico assicurando il massimo livello di tutela della salute a tutti i suoi protagonisti”.
Francamente non si può non esprimere perplessità sul raggiungimento effettivi dell’obiettivo di dotare le classi dei nuovi banchi entro l’avvio delle lezioni, perché le associazioni italiane delle ditte di arredi scolastici hanno dichiarato che i tempi di consegna dei banchi nelle singole scuole e in tutto il territorio nazionale sono ristretti al punto da rendere impossibile le consegne entro l’inizio delle lezioni.
Se verranno reperite ditte straniere, saranno in grado dall’estero di assicurare capillarmente le consegne a tutte le scuole in tempo utile? I prodotti stranieri avranno i requisiti richiesti?
La guerra dei banchi è alle porte. Riuscirà la ministra a prevenirla?
(Tratto da www.tuttoscuola.it)
E non è ancora finita. Anzi, si può essere certi che la questione dei banchi si trascinerà fino alla riapertura delle scuole e oltre, rischiando anche di assumere le connotazioni di un caso politico.
Una vicenda, quella dei banchi monoposto, originata come noto dal ‘bocca a bocca’, quel metro minimo di distanza che i banchi biposto non avrebbero potuto assicurare, considerato che la loro lunghezza standard di 120 cm non avrebbe potuto accogliere due alunni distanziati da bocca a bocca per un metro.
I monoposto, invece, quel metro lo possono senz’altro assicurare anche se, diversamente da quanto affermato anche dalla stessa ministra dell’istruzione Azzolina, occuperanno più spazio dei biposto . Peggiorando, in diversi casi, la capienza massima dell’aula con le conseguenze ormai note di ricerca di spazi alternativi e/o di sdoppiamento delle classi.
Quella dei banchi è l’ennesimo ostacolo che il ministero ha incontrato (e dovrà superare) per arrivare a settembre in condizioni di sicurezza.
La gestione di banchi, come per altri ausili e arredi, è stata affidata al commissario straordinario per gli acquisti, Domenico Arcuri (“per rendere più celeri le procedure”, ha affermato la ministra Azzolina), che non si è scomposto di fronte all’allarme lanciato da Assufficio e Assodidattica secondo cui occorrerebbero 5 anni per produrre i 3,7 milioni di banchi monoposto necessari, e ha replicato che si rivolgerà all’estero se le ditte italiane non potranno corrispondere immediatamente alla richiesta. E’ stata quindi bandita una gara pubblica europea. Dall’ufficio del commissario Arcuri fanno sapere, come riporta l’agenzia Ansa: “aspettiamo che le forze produttive nazionali continuino a fare ogni sforzo per venire incontro alle necessità del paese”. D’altronde, concludono, “qualsiasi altro percorso fosse stato praticato avrebbe reso difficile perseguire l’obiettivo primario della riapertura dell’anno scolastico assicurando il massimo livello di tutela della salute a tutti i suoi protagonisti”.
Francamente non si può non esprimere perplessità sul raggiungimento effettivi dell’obiettivo di dotare le classi dei nuovi banchi entro l’avvio delle lezioni, perché le associazioni italiane delle ditte di arredi scolastici hanno dichiarato che i tempi di consegna dei banchi nelle singole scuole e in tutto il territorio nazionale sono ristretti al punto da rendere impossibile le consegne entro l’inizio delle lezioni.
Se verranno reperite ditte straniere, saranno in grado dall’estero di assicurare capillarmente le consegne a tutte le scuole in tempo utile? I prodotti stranieri avranno i requisiti richiesti?
La guerra dei banchi è alle porte. Riuscirà la ministra a prevenirla?
(Tratto da www.tuttoscuola.it)
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